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Anffas Sibillini celebra il decennale con un convegno dedicato al Dopo di Noi e inaugura nuovi spazi

ANNIVERSARIO - Sabato 20 maggio presso la sala congressi di Sarnano si è tenuto l'incontro in occasione dei dieci anni dalla fondazione dell'associazione. Presso la Casa del Cuore inaugurato un laboratorio e uno spazio di incontro

Sabato 20 maggio presso la sala congressi di Sarnano si è tenuto il convegno organizzato da Anffas Sibillini in occasione del decennale della sua fondazione. Dal 2013 Anffas Sibillini si occupa di organizzare attività socio-occupazionali ed educative mirate ad accompagnare le persone con disabilità intellettiva nel proprio percorso di sviluppo dell’autonomia, offre supporto alle famiglie ed è impegnata a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dell’inclusione.

A seguire il convegno dedicato al “Dopo di Noi” c’erano oltre duecento persone, provenienti da tutta Italia, che in questi anni hanno conosciuto l’associazione, l’hanno sostenuta, hanno collaborato ai suoi progetti e, soprattutto, hanno condiviso la sua missione: costruire una comunità capace di accogliere e valorizzare le persone con disabilità. Tra loro anche alcuni ragazzi dell’Ipsia “Renzo Frau” di Sarnano, spesso coinvolti in attività svolte insieme ai ragazzi e alle ragazze di Anffas Sibillini.

Tra i relatori del convegno, moderato da Tarcisio Antognozzi, si sono alternati l’avvocato Gianfranco Pascucci di Anffas Marche, il coordinatore dell’Ats 16 Valerio Valeriani, il presidente dell’Anffas Nazionale Roberto Speziale e, in collegamento da remoto, il presidente della Fondazione Nazionale Anffas Durante e Dopo di Noi Emilio Rota. Sono intervenuti anche i rappresentanti delle istituzioni locali, tra cui i consiglieri regionali Simone Livi e Anna Menghi, il presidente dell’Unione Montana dei Monti Azzurri Giampiero Feliciotti, l’assessore alla cultura di Sarnano Stefano Censori, il presidente regionale Anffas Mario Sperandini, e la dirigente dell’Ipsia “Renzo Frau” Mara Amico.

«Abbiamo voluto questo convegno perché quello del Dopo di Noi è un tema che va affrontato insieme» ha spiegato la presidente di Anffas Sibillini Cinzia Antognozzi. «Tutti coloro che hanno una familiare con disabilità hanno a che fare quotidianamente con questa domanda: cosa succederà dopo di noi? Come andranno le cose quando noi familiari più stretti non ci saremo più? È una questione che richiede una risposta complessa e soprattutto condivisa. Dieci anni fa abbiamo costituito Anffas Sibillini con l’obiettivo di promuovere una nuova coscienza sociale fondata sull’inclusione e, per farlo, abbiamo costruito delle opportunità d’incontro, di scambio, di lavoro protetto, di sviluppo delle autonomie. È stato un percorso arduo, segnato da tante difficoltà, alcune inaspettate come il terremoto e la pandemia, ma ora siamo qui: questo compleanno ci permette di fare un primo bilancio, ma soprattutto di guardare al futuro e di progettarlo insieme. Ringraziamo i relatori e i rappresentanti delle istituzioni per la loro disponibilità al dialogo, ringraziamo la Fondazione Carima per il prezioso contributo dato alla realizzazione degli spazi che poi inaugureremo, ringraziamo tutti partecipanti che ci hanno dedicato ancora una volta il loro tempo e si sono dimostrati sensibili al nostro progetto. Da tempo ripetiamo che, se sogniamo insieme, i sogni diventano realtà: vedere tanta partecipazione al convegno è stata un ulteriore dimostrazione che il nostro sogno è condiviso».

Il convegno si è aperto con l’intervento dell’Avvocato Gianfranco Pascucci che ha illustrato il quadro normativo che, a partire dalla legge 112/2016, conosciuta come Legge Dopo di Noi, orienta gli interventi finalizzati a migliorare la vita delle persone con disabilità, accompagnandole in un percorso di autodeterminazione che permetta loro di uscire gradualmente dal proprio nucleo familiare, seguendo le proprie attitudini e preferenze.

È seguito il contributo di Emilio Rota che ha sottolineato l’importanza del Dopo di Noi: «Quello dei nostri figli è un affido celeste che dobbiamo agire» ha detto il presidente della Fondazione Nazionale Dopo di Noi che da quarant’anni si occupa di questo tema. 

Proprio sull’agire si è concentrato l’intervento di Valerio Valeriani, coordinatore dell’Ats 16, che si occupa di dare concretezza agli interventi previsti per legge e tradurli in servizi per le persone con disabilità e le loro famiglie. 

«Occasioni come questa sono fondamentali perché ci danno la possibilità di ascoltare le esigenze reali e di seguire da vicino queste tematiche» ha detto il consigliere regionale Simone Livi portando i saluti del presidente della regione Marche Francesco Acquaroli e dell’assessore alla sanità e alle politiche sociali Filippo Saltamartini. «Vedere una sala così piena per parlare di disabilità e inclusione riempie di gioia» ha proseguito il consigliere regionale Anna Menghi che da oltre trent’anni si occupa di questi temi. «Stiamo attraversando un momento particolare in cui iniziamo a raccogliere i frutti di quanto abbiamo seminato, ma, ora più che mai, quando si tratta di disabilità, non possiamo dividerci, dobbiamo camminare insieme: solo così potremmo incoraggiare un reale cambiamento culturale».

Il convegno è proseguito con due testimonianze fondamentali. La prima, quella di Pierluigi Gullo, uno dei giovani della grande famiglia di Anffas Sibillini. «Noi disabili siamo persone – ha detto Pierluigi – in grado di andare al lavoro, di aiutare gli altri, e, come tutti, possiamo fare quello che desideriamo: è nostro diritto. La Casa nel Cuore è una realtà straordinaria perché mostra quanto è bello aiutarsi a vicenda, mettere insieme le differenze». Anche Giuseppe Monaldi, papà di Paola, ha ricordato alla platea quanto è importante confrontarsi con la disabilità «perché la vita non è mai come dovrebbe essere, la vita è come è. Quello che fa la differenza è la nostra risposta. Si dice che dietro ogni persona con disabilità ci sia una famiglia, ma c’è molto di più. C’è una comunità che agisce a 360°, 365 giorni l’anno».  Rivolgendosi in particolar modo ai giovani presenti in sala Giuseppe ha invitato a venire alla Casa nel Cuore: «venite a conoscere i nostri ragazzi e ragazze, le loro famiglie, il personale, i volontari. Vi assicuro che ne uscirete trasformati, arricchiti».

Per concludere è intervenuto Roberto Speziale, presidente nazionale Anffas che, dopo aver sottolineato la grande resilienza e passione che caratterizza Anffas Sibillini, ha ribadito che il senso profondo dell’inclusione sta nella capacità di modificare il contesto affinché ognuno, indipendentemente dalle proprie condizioni, possa vivere una vita di qualità.

Al termine della mattinata, i partecipanti si sono spostati per i festeggiamenti presso La Casa nel Cuore, sede di Anffas Sibillini a Pian di Pieca di San Ginesio: una struttura inaugurata nel 2019 che ospita le attività quotidiane dell’associazione e che presto diventerà anche uno spazio di co-abitazione per le persone con disabilità. Qui, sono stati inaugurati il nuovo laboratorio destinato a facilitare le tante attività di lavoro protetto gestite da Anffas Sibillini, realizzato con il contributo della Fondazione Carima rappresentata dal Presidente Francesco Sabatucci Frisciotti Stendardi e il Segretario Gianni Fermanelli, e il punto WOW, uno spazio di incontro per promuovere i prodotti solidali proposti dall’Associazione, che è stato finanziato attraverso una campagna di crowdfunding nel 2022. Alla festa hanno partecipato anche le classi dell’Istituto Comprensivo “Olivelli Putelli” di Darfo Boario, da tempo coinvolto in iniziative di collaborazione e scambio culturale con Anffas Sibillini: l’ennesima dimostrazione del grande spirito di comunità che anima questo grande progetto.

(Foto di Luca Tambella)


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