Gli alunni della primaria di Montefortino premiati al Senato in merito al concorso ”Vorrei una legge che…”

SCUOLA - La pluriclasse IV-V, unicaa rappresentare la regione Marche, ha proposto una legge che garantisca, ai territori dell'entroterra, ospedali non troppo lontani. Le insegnanti: «I bambini hanno avuto la possibilità di esprimersi e mostrare tutta la loro tenerezza»

La premiazione in Senato

Venerdì 12 maggio, a Palazzo Madama, la pluriclasse IV-V primaria di Montefortino, unica scuola a rappresentare la regione Marche, ha ricevuto il premio per il concorso nazionale “Vorrei una legge che…” promosso dal Senato della Repubblica in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito. A premiare le classi, delegato del Presidente Ignazio La Russa assente per impegni istituzionali, il Senatore Questore Nastri, che ha esordito dicendo che da 15 anni questa iniziativa consente ai bambini delle classi quinte della primaria di scoprire il processo che conduce alla nascita, alla discussione e all’approvazione delle leggi che regolano la vita di ogni cittadino.

La pluriclasse IV-V, guidata dalle docenti Laura Terrenzi e Antonietta Ciarroni, ha proposto una legge che garantisca, ai territori dell’entroterra, ospedali non troppo lontani. «Siamo entrati in modo graduale nell’argomento partendo da quanto previsto nei programmi di Storia, Geografia ed Educazione Civica, ma poi ci siamo addentrati in discorsi molto profondi e percorsi stimolanti in cui i bambini hanno avuto la possibilità di esprimersi e mostrare tutta la loro tenerezza» hanno riferito le insegnanti. 

Ad applaudire i bambini durate la cerimonia di premiazione erano presenti anche la dirigente scolastica prof.ssa Rita Di Persio e il sindaco di Montefortino Domenico Ciaffaroni con una delegazione dell’amministrazione comunale.

Il premio ricevuto, orgogliosamente esposto a scuola, rappresenta per il piccolo plesso di Montefortino, per l’intero omnicomprensivo di Amandola e per l’amministrazione locale, un motivo di orgoglio e di incoraggiamento per continuare a credere nelle potenzialità del territorio.


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