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Gas e luce, bollette salate per il Comune. Solo nel 2022 spesi 500 mila euro in più.

PORTO SAN GIORGIO - Tari e consuntivo approdano in Consiglio comunale il 30 maggio. Nel 2022 la spesa energetica è cresciuta di 500 mila euro rispetto al 2021. L'esercizio finanziario si chiude con oltre 10 milioni di euro di cui solo 769 mila euro effettivamente disponibili per investimento o opere pubbliche.

di Sandro Renzi

Si parlerà di Tari e di bilancio consuntivo nel Consiglio comunale del 30 maggio. Il Comune chiude l’esercizio 2022 con un risultato finanziario di ben 10.750.874 euro. Oltre 7 milioni di euro rappresentano però la parte accantonata ed 1.835.000 euro quella vincolata. Restano quindi solo 769 mila euro nella effettiva disponibilità delle casse comunali, la cui destinazione è stata oggetto di confronto anche in maggioranza. Dando uno sguardo ad alcune voci del consuntivo, imposte e tasse rappresentano la fonte di finanziamento più importante per l’ente con ben 9.875.000 euro di entrate. Circa 300 mila euro in più rispetto al 2021. Centrati anche gli obiettivi relativi alle operazioni di accertamento e dunque lotta all’evasione con particolare riferimento al recupero di Tari, Imu e Tasi.

Sul fronte delle spese, oltre 21 milioni di euro, a farla da padrone è il servizio istituzionale con ben 4.250.000 euro. Segue quello di tutela del territorio e dell’ambiente (4.153.918 euro), trasporti e diritti alla mobilità (2.306.000 euro), sociale (2.258.000 euro), istruzione e diritto allo studio (1.597.000 euro), politiche giovanili e sport (1.152.000 euro), ordine pubblico e sicurezza (1.007.000 euro) solo per citarne alcuni. Un dato è incontrovertibile e riguarda l’incremento della spesa energetica che ha caratterizzato il 2022. Bastino questi dati per avere la portata dell’emergenza a cui il Comune ha dovuto fare fronte: se nel 2021 sono stati spesi per l’energia elettrica 696.000 euro, l’anno successivo la bolletta finale è arrivata a superare un milione di euro. Stesso discorso per il gas, da 284 mila euro a 443 mila euro. Alla fine, insomma, la crisi energetica è costata alle casse del Comune di Porto San Giorgio qualcosa come 500 mila euro in più rispetto al 2021 e il doppio rispetto al 2020. A fronte di ciò, l’indice di pressione finanziaria su ciascun sangiorgese, ovvero il gettito finanziario per singolo abitante, è stato di 804 euro, superiore di oltre 20 euro rispetto al 2021. Un altro indice, quello tributario, misura invece quanto la pressione fiscale abbia pesato su ciascun cittadino. Anche in questo caso segno più, dai 641 euro del 2021 si è infatti passati ai 669 dello scorso anno. E l’intervento erariale pro capite? Si registra, in questo caso, una inversione di tendenza: da 97,75 euro a 91,04 euro. Vanno meglio le cose se si resta in ambito regionale. Infatti la partecipazione della Regione alle spese è cresciuta da 18,72 a 29,22 euro pro capite. In sostanza cittadini più tartassati nel corso del 2022. Quanto hanno invece inciso le spese per il personale dell’ente di via Veneto sul bilancio consuntivo? Anche in questo caso si tratta di un piccolo incremento, un punto percentuale che porta a 27,41% l’incidenza di questa voce sul totale complessivo delle spese correnti sostenute. La spesa media per dipendente non a caso è cresciuta passando da 38.565 euro a 41.302 euro. Dal canto suo anche il Comune ha speso di più per ogni sangiorgese: la spesa corrente pro capite è stata infatti di 987 euro a fronte dei 924 del 2021.

 


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