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Cna Fermo: «Moda, tutelare la filiera per garantire un futuro al distretto»

AZIENDE - «Solo lavorando e investendo per la tutela della filiera, il nostro distretto avrà terreno fertile. Il tema va affrontato, come stiamo già facendo da tempo, sui tavoli in cui istituzioni e parti sociali dialogano e si confrontano. Non solo: è strategico incentivare la collaborazione tra grandi marchi e imprese per la formazione delle maestranze»

Paolo Mattiozzi

Il principio da seguire è quello della tutela della filiera. Per Cna Federmoda questa deve essere la strada da percorrere per riuscire ad arginare l’eccezionale emorragia di manodopera che ha colpito il settore moda e tessile. 

Che vuol dire? Lo spiegano il presidente Cna Federmoda di Fermo, Paolo Mattiozzi, e il direttore generale Cna Fermo Andrea Caranfa: «Solo lavorando e investendo per la tutela della filiera, il nostro distretto avrà terreno fertile. Il tema va affrontato, come stiamo già facendo da tempo, sui tavoli in cui istituzioni e parti sociali dialogano e si confrontano. Non solo: è strategico incentivare la collaborazione tra grandi marchi e imprese per la formazione delle maestranze». 

da sin. Andrea Caranfa e Alessandro Migliore

Per le imprese artigiane, infatti, la formazione “on the job” è fondamentale: «Il mestiere si apprende in azienda – ricordano Mattiozzi e Caranfa – tutelare la filiera significa tutelare le condizioni di lavoro, i lavoratori, il welfare aziendale, le retribuzioni, la flessibilità di orario, garantendo agevolazioni economiche per chi assume».

 

«Il sistema moda marchigiano – evidenzia Alessandro Migliore, coordinatore Cna Federmoda Marchedeve cogliere le opportunità derivanti dalla programmazione Europea 2021-2027, tramite i bandi sulla formazione professionale ad occupazione garantita, le borse lavoro, i voucher per la digitalizzazione, la ricerca e innovazione. Allo stesso modo è importante cogliere l’opportunità della riapertura dello sportello della legge 181/89 a favore delle imprese dell’Area di Crisi Complessa fermano/maceratese che prevede progetti di investimento produttivo, o di riqualificazione energetico-ambientale di quelle imprese industriali localizzate proprio nei comuni ricompresi in tali aree. Quindi, con questa misura, non solo potranno essere finanziati nuovi impianti e nuove linee produttive, ma potrà anche essere dato un impulso decisivo per un rinnovamento strutturale delle stesse realtà aziendali». 


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