di Daniele Iacopini (foto e video Simone Corazza)
Una Festa della Repubblica con il sole e il tanto atteso beltempo, a illuminare delle celebrazioni quest’anno particolarmente significative.
La cattedrale, il parco del Girfalco, Piazza del popolo e la prefettura sono stati i “palcoscenici” dove, anche questa volta, la cerimonia si è consumata tra solennità e l’inevitabile commozione.
La giornata si è aperta con la santa messa celebrata in Cattedrale dall’arcivescovo di Fermo, monsignor Rocco Pennacchio, con la presenza della massime autorità civili e militari.
Terminata la funzione, autorità e cittadini si sono spostati sul piazzale del Girfalco per la cerimonia civile.
Diversi i momenti significativi. Dapprima si è reso onore al caduti in guerra con la deposizione di una corona di alloro. Il prefetto Michele Rocchegiani è stato accompagnato dal generale Generoso Massimo Grasso, a partire dalla cerimonia dell’alzabandiera, seguita dall’esecuzione dell’inno di Mameli e da quello dell’Unione europea.
Successivamente, dopo la deposizione della corona di alloro della Prefettura al monumento ai caduti, è stato lo stesso prefetto a leggere il messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Un capo dello Stato che ha ricordato come le celebrazioni per il 77esimo anniversario della Repubblica Italiana cadano anche nel 75esimo anniversario dell’entrata in vigore della Costituzione, definita da Mattarella un «riferimento sicuro» per il Paese.
Il Capo dello Stato ha poi fatto riferimento alle recenti alluvioni in Emilia Romagna e Marche, rimarcando il lavoro svolto da Prefetture, Regioni, Province e sindaci, nonché dagli enti di soccorso e dai volontari, soggetti che – ha affermato nel suo saluto – hanno dato prova di «vicinanza solidale e laboriosa».
Un esempio virtuoso che ha spinto Mattarella a rimarcare l’importanza di «fare rete» per superare le sfide e le criticità che il Paese deve affrontare. Il tutto, ha sottolineato il Capo dello Stato, per «uno sguardo che vada oltre l’emergenza per dare risposte durevoli ai cittadini».
Dopo la cerimonia al Girfalco, come detto, le autorità si sono spostate dapprima in Piazza del Popolo per un momento di raccoglimento davanti al Palazzo del comune e per la benedizione delle infiorate, e poi nel palazzo della Prefettura per la consegna delle onorificenze. Premiati, quest’anno, con le onorificenze “al merito della Repubblica italiana”, il generale Luigi Alessandrini (commendatore), il dottor Giovanni Martinelli (ufficiale), il dottor Licio Livini (cavaliere), il dottor Stefano Angelici (cavaliere), il luogotenente dei carabinieri Antonio Massimo Carrino (cavaliere), al vice sovrintendente, in quiescenza, della Polizia di Stato, Anna Rita Priori (cavaliere), l’appuntato scelto della G Maurizio Bosi (cavaliere), il dottor Wladimiro Bonifazi (cavaliere), Luigina Amaolo (cavaliere). Medaglia d’onore concessa a Egisto Virgili, deportato e internato in Germania fino al 1944. La medaglia è stata ritirata dal nipote di Virgili.
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