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Banca Macerata e 408 studenti in prima linea contro il gioco d’azzardo

SCUOLA - Si è concluso il progetto 'Fate il nostro gioco' dedicato ai giovani con l'obiettivo di farli crescere con un’educazione finanziaria all’uso del denaro basato su responsabilità e legalità e una maggiore diffusione di conoscenze e competenze economiche di base. Il direttore Toni Guardiani: «Vogliamo dare i primi messaggi per una gestione prudente e sana del risparmio»

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Le insegnanti con il personale di Banca Macerata

di Mauro Giustozzi

Far crescere i giovani con un’educazione finanziaria all’uso del denaro basato su responsabilità e legalità e una maggiore diffusione di conoscenze e competenze economiche di base che poi li accompagni nella vita professionale e familiare che li aspetta. Questo l’obiettivo del progetto ‘Fate il nostro gioco’ che ha visto nella tappa conclusiva tenutasi stamattina nell’auditorium di Banca Macerata la partecipazione di oltre 100 studenti dell’Itet Carducci-Galilei di Fermo e del’Ite Gentili di Macerata.

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Il direttore Toni Guardiani

I ragazzi hanno assistito ad una conferenza spettacolo realizzata in collaborazione con la società di comunicazione e divulgazione scientifica Taxi 1729 e con Feduf, Fondazione per l’educazione finanziaria e al risparmio, sui temi della matematica e della psicologia applicati ai rischi del gioco d’azzardo. 

«Quello dell’educazione finanziaria nelle scuole è un’iniziativa che portiamo avanti da qualche anno – ribadisce il direttore generale di Banca Macerata, Toni Guardiani -. Un nostro obiettivo è quello di provare a trasmettere con questo progetto messaggi base delle conoscenze economiche e finanziarie ai giovani e provare a dare i primi messaggi di un’educazione verso una gestione prudente e sana del risparmio ed allo stesso tempo un utilizzo del denaro in maniera consapevole ed etico-legale. incontro_bancaMacerata_scuole-2-325x183Un’educazione che i ragazzi acquisiscono e magari possono trasmettere poi all’interno della stessa famiglia, sempre finalizzata ad una gestione del risparmio oculata e sana. In questa giornata coi giovani abbiamo trattato anche un tema importante, quello delle ludopatie che è un dramma sociale che colpisce la nostra società a tutti i livelli, dai giovani agli adulti. I dati nazionali indicano un incremento spaventoso del gioco d’azzardo anche alla luce della facilità con cui si può interagire con i siti internet dedicati. Dal 2015 ad oggi si è passati da 88 miliardi di euro a 140 miliardi nel 2022 letteralmente gettai al vento. Pensiamo che questo progetto di educazione finanziaria possa comunque aiutare a prevenire ed essere una forma di deterrente per le nuove generazioni».

banca_macerata-2-325x183 Questa iniziativa che ha risvolti sociali rappresenta anche un modo per far sentire l’istituto di credito vicino al territorio dove opera. «Sicuramente sì, anche questo è una forma per mostrare la vicinanza di Banca Macerata alle persone -conclude Guardiani- e soprattutto ai giovani che sono il futuro. Vogliamo contribuire, anche se in minima parte, ad una crescita ed una maggiore responsabilità nella gestione del denaro da parte delle future generazioni». Banca Macerata ha anche organizzato una visita diretta alle classi che non hanno potuto partecipare all’evento di oggi per la consegna degli attestati di partecipazione nel polo scolastico ‘Carlo Urbani’ nella sede ‘Enrico Medi’ di Montegiorgio, nella sede di Porto Sant’Elpidio e presso l’Ite ‘Filelfo’ di Tolentino.

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Nicola Longo

«Per il nostro istituto di credito è l’occasione giusta per dimostrare di essere banca del territorio, di essere vicina alle famiglie marchigiane – afferma Nicola Longo, responsabile del progetto per Banca Macerata –. Più che altro è l’obiettivo che ci poniamo: quello di innestare nelle nuove generazioni una cultura che da valore, etica e comportamenti di collaborazione e condivisione. Si parte dall’educazione finanziaria, diamo delle nozioni ai giovani e cerchiamo anche di renderle pratiche effettivamente. E poi diamo la possibilità ai ragazzi il loro proiettarsi verso il futuro che li aspetta ed incominciare ad impegnarsi responsabilmente per realizzare i loro obiettivi, le loro ambizioni. Oggi è un impegno che può essere soltanto individuale, ma a lungo andare, creando quel bagaglio culturale che un giorno gli consentirà di avere un’emancipazione tale da portare avanti impegni di carattere collettivo, questa è l’ambizione. Quest’anno hanno partecipato a questo progetto tantissimi giovani, in totale sono stati 408 provenienti da 22 classi di 5 istituti tecnico-economici delle province di Macerata e di Fermo gli studenti che hanno aderito, il 60% in più rispetto allo scorso anno. Dal 2018 in poi questi numeri sono sempre cresciuti ed i ragazzi mostrano interesse verso l’educazione finanziaria». Il tema della mattinata è stato legato al gioco d’azzardo: le analisi, in particolare, suddividono le tipologie di scommettitori in 3 gruppi, ossia i giovani (dai 14 ai 19 anni) altrimenti detti nuova Generazione Zeta, gli adulti e gli over 65 anche definiti Silver Age. Le statistiche sul gioco d’azzardo rivelano che il volume delle puntate gambling, in Italia, nel 2021 è aumentato di circa il 21% e che i player più accaniti sono gli adulti tra i 25 e i 34 anni.

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Olmo Morandi

«In circa novanta minuti ho cercato di affrontare coi ragazzi il tema del gioco d’azzardo che è un fenomeno in continua espansione. – afferma il matematico e comunicatore di Taxi 1729, Olmo Morandi – In Italia cerchiamo di farlo senza preconcetti muovendoci su due binari: da un lato la matematica, coi numeri e il calcolo delle probabilità proviamo a ragionare sulla convenienza della scommessa gioco d’azzardo e dall’altra parte ci occupiamo di quello che succede nella nostra testa quando scommettiamo. Quali sono i meccanismi molto ben studiati ed oliati, inseriti nei giochi d’azzardo per renderli più accattivanti e di conseguenza più pericolosi. Il gioco d’azzardo abbraccia tutte le generazioni, in particolare i giovani e le persone che sono in pensione. I giovani non hanno tuti gli strumenti per analizzare in maniera sana questo fenomeno e quindi l’obiettivo che ho cercato di far comprendere ai ragazzi sono i meccanismi che si porta dietro il gioco, senza demonizzare ma aprire questa scatola e vedere cosa c’è dentro».


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