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Alessandro Gattafoni e la sua impresa: «Col kayak per un respiro»

IL CIVITANOVESE classe 1986 si è raccontato in un’intervista a Radio FM1: «Ho iniziato i miei lunghi viaggi in mare per sensibilizzare tutti sulla mia malattia, la fibrosi cistica. Prossima meta la Corsica»

di Silvia Remoli

Negli studi di Radio Fm1, insieme alla brillante voce della conduttrice Jessica Tidei, riecheggia quella squillante di Alessandro Gattafoni Classe 1986 , di Civitanova Marche, ma legato, anche per amore, al territorio fermano. 

Ai microfoni della nostra emittente è venuto a raccontare della sua personale sfida con il mare aperto, un vero e proprio confronto con se stesso, per assaporare la pienezza della vita e per comunicare, a tutti coloro che ha già incontrato e che incontrerà, la rarità della sua malattia, la fibrosi cistica.

Si sposerà con la sua Laura il 10 settembre prossimo, data che coincide con il secondo anniversario dalla sua prima impresa, ossia le 125 miglia percorse con il suo kayak per raggiungere la Croazia.

Sembrò una pazzia per lui che, soffrendo di tale patologia, era consapevole di quale intensa e faticosa impresa stesse per affrontare. Ma Alessandro è uno sportivo sia fuori che dentro, ama competere, misurarsi con se stesso, e soprattutto respirare a pieni polmoni anche per avere tutta l’energia necessaria per parlare, nelle varie tappe del suo viaggio, di come bisogna mordere la vita in certe situazioni e di come convivere con determinate difficoltà.

Ripeterà la straordinaria e coraggiosa impresa infatti a breve, dal 19 al 24 giugno, direzione Corsica, con festa finale a Livorno.

La fibrosi cistica, da cui è affetto, minaccia le aspettative di vita intaccando in primis le vie respiratorie, ed è proprio per questo che ha scelto la purezza dell’aria di mare, per puntare un faro su di essa e poterne parlare durante le soste del suo tour.

Alessandro ha voluto quindi sfruttare questa situazione negativa e trasformala in qualcosa di produttivo ed utile, non solo per se stesso, ma per tutti, per divulgare il messaggio che non ci si può permettere di sprecare un solo attimo che ci viene concesso in questa terra, e lo farà andando per mare: «La malattia prima ti sconvolge, ma poi può renderti più forte, può offrirti quegli ostacoli necessari a stimolarti, per superare i tuoi limiti, per dare coraggio a tutti coloro che possono trovarsi nella tua stessa situazione, per sollevarli dallo scoramento, dalla demoralizzazione, per gridare che non solo ce la possiamo fare, ma che possiamo quotidianamente dare un senso di qualità ad ogni singolo istante di vita. Se in mare sono solo, quando poi mi fermo sulla terra, sono ricoperto dall’affetto di tutti. Ringrazio quindi chi continuamente mi incita e sostiene, e dedico le mie imprese presenti e future a tutti coloro che avranno voglia di ascoltare la mia esperienza».

 


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