Fiumi esondati e frane all’interno, si contano i danni. I sindaci Ubaldi e Pignotti: «Da soli non ce la facciamo»

MALTEMPO - Esondato il torrente Cremone a Montegranaro, procurando danni ad orti e giardini e allagando alcuni scantinati. Allerta rientrata a Casette d'Ete quando, ieri sera, il livello dell'Ete aveva destato parecchia preoccupazione. Frane anche all'interno nella zona di Amandola

Il torrente Cremone a Montegranaro

di Matteo Malaspina

Si può tirare un sospiro di sollievo questa mattina. La situazione che si era prospettata, ad una certo punto, ieri sera non era delle migliori, con livelli di allerta dei fiumi fermani da ”bollino rosso” e alcune esondazioni.

«La situazione stamattina, fortunatamente, è sotto controllo» commenta il sindaco Endrio Ubaldi che, intorno alle ore 22.30 è stato immediatamente allertato che il torrente Cremone, affluente del fiume Chienti, aveva iniziato a tracimare nel quartiere Torrione a meno di 1 km dal punto dove si immette nel fiume Chienti, costringendo il primo cittadino ad aprire il Coc a livello precauzionale. I livello del fiume era cresciuto rapidamente arrivando fino alla porta delle case, allagando orti e cortili. Alcuni scantinati delle case si sono allagati e questa mattina si sta facendo la conta dei danni.

«Non eravamo stati allertati perché a Montegranaro ha piovuto poco nel pomeriggio. I vigili del fuoco ci hanno detto che la piena è venuta da monte, precisamente da Loro Piceno e questa è una situazione che non ci fa stare tranquilli – continua il primo cittadino di Montegranaro -. Già la scorsa settimana c’era stato un segnale e il Comune aveva avvertito il Genio Civile perché, purtroppo, da soli non ce la facciamo».

Il torrente si trova vicino a delle abitazioni che, dice Ubaldi, è una vita che sono lì e con l’erosione piano piano si avvicinano al corso d’acqua. Ma non è solo quel punto a preoccupare: in tutto il lungo Chienti ci sono almeno tre punti critici.

«Ero alla festa della Croce Gialle e, appena saputo, mi sono catapultato sul posto. Con me il comandante dei carabinieri e la protezione civile ma da soli non possiamo fermare il fiume. Sono stato chiamato anche dalla protezione civile di Ancona, sollecitata da Roma – dice Ubaldi -. Si invitano gli organi preposti al controllo a monitorare quelle zone e bisogna dire che, i Comuni, da soli non hanno ne le competenze ne le risorse per risolvere il problema. Ieri ha piovuto mezz’ora nel pomeriggio e quello che è successo ieri sera è una cosa anomala».

Frana ad Amandola

Allarme che è scattato anche a Sant’Elpidio a Mare con l’amministrazione comunale che in serata aveva chiuso al traffico la sp8 Brancadoro invitando a percorrere strade alternative e chiedendo ai residenti di via Don Minzoni, via La Masa, via Calatafimi e via Maria Gioia di spostare tutte le auto in strada e posizionarle a distanza di sicurezza. Chiuso temporaneamente al transito anche il ponte di Casette d’Ete, in viale Cavour, riaperto intorno all’1.30. 

«I livelli dell’Ete sono tornati normali dopo due ore ma stavolta ce la siamo veramente vista brutta. Dalle 8.30 alle 10 il livello era salito vertiginosamente di 80 centimetri e se continuava di quel passo esondava. Arrivato a 3 metri è suonata la pre allerta e abbiamo preferito chiudere tutto, visto i precedenti – ha raccontato il sindaco di Sant’Elpidio a Mare, Alessio Pignotti, che ha seguito passo passo le operazioni – Non è possibile che quando non piove ci troviamo in queste situazioni per colpa della mancata manutenzione delle zone interne. Ho dovuto chiamare due aziende per togliere i tronchi sul ponte, sottraendo dei fondi che potevano essere utilizzati per altri scopi. Alla fine, interveniamo sempre noi sindaci che abbiamo risorse limitate. Altro problema sono le persone che, giustamente, si lamentano perché vedono che le arcate sono occluse da rami e tronchi e, per questo, ho parlato con capo gabinetto del Prefetto e ho chiesto un incontro con gli organi competenti». Oltre al ponte di Casette d’Ete, si è intervenuti anche sul ponte Squadroni a Bivio Cascinare che, avendo campate ancora più piccole, era ancora più a rischio.

Problematiche anche all’interno, con una frana che stamattina, attorno alle ore 10.30, ha interessato il territorio di Amandola. Il fango si è riversato sulla strada statale e in via XX settembre, dove inizia il centro abitato del paese, a circa 300 metro da piazza Risorgimento. La frana si è riversata sulla vecchia strada della ferrovia sottostante che, attualmente, è in corso di rifacimento per la nuova bretella di Amandola. Frane e smottamenti anche ieri sulla Valtenna, con tratti di carreggiata chiusi e mezzi in azione per liberare il fango dalla strada.

La frana ad Amandola (foto Michele Rastelli)

Fango sulla Valtenna

Frana ad Amandola

Livello dell’acqua sulle case vicine al torrente Cremone

Il ponte chiuso a Casette d’Ete

 


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