Riceviamo e pubblichiamo:
«I venerdì della vergogna…ora anche domenica. Come può una amministrazione comunale portare al degrado uno dei quartieri più belli e vivibili della città di Fermo? L’amministrazione comunale fermana ha definito il quartiere del centro storico “San Francesco”, a 150 metri da Piazza del Popolo, uno dei più belli e vivibili della città di Fermo, “periferico e degradato”. Con questa motivazione, da due anni a questa parte i residenti sono vittime di attività, purtroppo promosse e pagate dal Comune di Fermo, quindi da noi cittadini contribuenti, che non hanno nulla a che vedere con la parola riqualificazione ma sicuramente con il degrado sociale, il decoro, il disturbo della quiete pubblica e del riposo notturno di onesti lavoratori. Dopo due anni e con l’intensificazione dell’attività che consiste in “musica” (se tale può essere definita) a volume altissimo e largo Carlo Mora trasformato in orinatoio, mi sono trovata costretta ad inviare l’allegato esposto alle autorità competenti. In altre parole da quest’anno (lo scorso anno solo nel periodo estivo) a partire dal 18 di marzo tutti i venerdì, questa settimana domenica 10 giugno, giorno di riposo anche del bar, il cortile dell’ex Scuola Media Ugo Betti si trasforma in luogo di sballo: musica a tutto volume, alcool in quantità industriale, sperando sia solo alcool, e l’ex scuola media intitolata al poeta Ugo Betti e la chiesa di San Francesco (meta di un notevole flusso turistico) trasformate in orinatoio. Da luoghi di educazione dei giovani e di spiritualità in luoghi dove oltre a urinare si mettono alla bella mostra i genitali maschili e femminili».
«L’amministrazione comunale, guidata da un sindaco “assente” (quando l’ho cercato al cellulare è sempre fuori città), ha intenzione di trasformare un gioiello della città in zona degradata socialmente, un ghetto. Chi lavora e paga le tasse ha il sacrosanto diritto di avere un quartiere pulito, decoroso e di riposare nelle ore notturne. La città di Fermo ha la fortuna di avere 12.500 ettari di aree agricole dove ci si può dedicare allo sballo. Quello che è ancor peggio è che tale attività viene pagata dal Comune di Fermo con soldi pubblici, un Comune che dovrebbe svolgere una attività sociale ed educativa verso i giovani (…). Poi andremo anche a vedere quanto ci costa questo Spazio Betti e se le risorse economiche impiegate sono compatibili con tale uso, altrimenti il sindaco le dovrà restituire allo Stato, perché non è pensabile che con soldi pubblici si possano realizzare tali attività. Andremo a vedere se è possibile con soldi pubblici sostenere una attività economica privata (bar) in concorrenza con analoghe attività che pagano affitti, tasse, lavori, bollette…Andremo a vedere perché gli altri bar e attività private debbono pagare l’occupazione del suolo pubblico e lo Spazio Betti parrebbe di no. Andremo a vedere chi gestisce lo “Spazio Betti”, le risorse assegnate, se il Comune ha affidato altre attività. Cercheremo di capire come può accadere che il giorno domenica 10 giugno 2023 la volante della Polizia si sia recata sul posto e nessuno si sia accorto che la domenica è giorno di chiusura del bar. Invece di sanzionare e far cessare l’attività mi è stato risposto che erano autorizzati a stare aperti sino alle 24. A seguito dell’esposto, se da una parte sia il Prefetto, addirittura personalmente, che la Questura di Fermo, attraverso i suoi uffici, si sono fatti carico di approfondire la situazione tenendomi informata, il Comune di Fermo non si è degnato di una telefonata (…). Aspettiamo comunque una risposta formale all’esposto presentato, è trascorso quasi un mese. Naturalmente l’esposto inviato, stante la situazione creatasi, può rappresentare il primo di una lunga serie, vista la leggerezza con la quale si amministra la “res pubblica”. L’impressione è che il sindaco non si renda conto della incompatibilità di tale attività notturna con la destinazione residenziale del quartiere che non è minimamente interessato a tali iniziative».
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