«SpazioBetti luogo di crescita e aggregazione per i giovani con proposte di qualità»

FERMO - L'elenco di tutte le attività con le puntualizzazioni di Stefano Ranieri, coordinatore del progetto per conto di Agenzia Res: «SpazioBetti vuole solo essere l’espressione di una città che si prende cura dei suoi giovani, che intende dimostrare che sono importanti per il suo progetto di futuro e sono risorsa verso la costruzione di una vera comunità inclusiva e accogliente, a differenza di una possibile narrazione che intende rappresentarlo come un luogo di devianza, disturbo e sperpero di risorse pubbliche. Avere un luogo come questo pare ancora più importante in una fase in cui gli spazi per i giovani sono in costante contrazione e questi sono additati come potenziali devianti da tenere sotto controllo»

«Il progetto SpazioBetti vuole costruire un polo culturale e sociale capace di offrire opportunità artistiche, formative, di socializzazione, di intrattenimento e di promozione sociale con una vocazione soprattutto legata al mondo dei giovani. Un’azione che si caratterizzi anche per la capacità di attivare partecipazione e protagonismo e quindi la capacità di far scaturire nuove proposte e produzioni originali dei giovani stessi. SpazioBetti vuole anche essere, molto semplicemente, un luogo accogliente dove ci si possa sentire a proprio agio e messi nella condizione di seguire i propri interessi e necessità, all’interno di un ambiente aggregativo, positivo e pieno di nuove opportunità e sollecitazioni». E’ quanto si legge in una nota firmata da Stefano Ranieri, coordinatore del progetto SpazioBetti per conto dell’Agenzia Res.

«Si tratta di una lettera/dichiarazione rispetto al progetto SpazioBetti. Dopo quanto pubblicato in questi giorni ci sembra indispensabile offrire una narrazione più adeguata e corretta di quanto effettivamente riguarda quel progetto». Il riferimento è alla denuncia, con tanto di esposto alle autorità, di una cittadina per la musica a tutto volume e una situazione di degrado in largo Mora.

«Molte le attività che il progetto sta realizzando, in appena tre mesi di vita, e variamente caratterizzate rispetto alla missione appena descritta. La sala studio, attrezzata con spazi appositi, prese per i pc e wi-fi, che vede una presenza media giornaliera di circa 20 studenti, che ne ha visti passare molti di più e che vede anche la presenza di lavoratori in smart working. Un percorso di orientamento alle scelte, quattro appuntamenti, per i ragazzi che – continuano dall’AgenziaRes – sono in una fase di passaggio verso la scelta universitaria o lavorativa, con cui dare maggiori strumenti ed esempi per affrontare in maniera equilibrata ed informata una fase così critica. Percorsi di formazione nel settore delle arti, musica e spettacolo. Un corso per tecnico del suono; un corso di introduzione alle tecniche cinematografiche. Corsi che hanno visto la partecipazione di giovanissimi che così hanno modo di seguire le loro passioni e di fare i primi passi verso una possibile attività professionale. Gli eventi musicali, che non sono dei rave, ma che sono stati 12 appuntamenti di musica live organizzata su due differenti rassegne: Toobetti – Nuvolette. Un’offerta musicale che favorisce l’incontro e l’aggregazione, che sceglie proposte musicali di qualità ma di genere differente, che si realizza in una stagione in cui queste occasioni mancano: un’offerta che è stata accolta con favore e partecipazione da tantissimi giovani che non è possibile rappresentare come dediti a gesti vandalici basandosi su singolari casi di ineducazione. Ma i venerdì sera, nell’ambito di una delle due rassegne, hanno significato anche una collana di presentazioni di giovani illustratori e fumettisti. Sono stati proposti sei autori che hanno già ricevuto importanti tributi e premi della critica di settore e che hanno potuto così porgere un altro linguaggio artistico che riceve solitamente poca attenzione. Sono stati così realizzati anche due laboratori di arte grafica, con la partecipazione di giovani e di bambini. La musica è stata anche rappresentata da due concerti dei ragazzi del Conservatorio che si sono espressi in live in stile jazz, di altissima qualità e con una partecipazione di pubblico divertita e quasi sorpresa dal livello dell’espressione musicale delle voci e degli strumentisti che realizzavano le performance. La stand up comedy: sei serate che hanno avuto un grande successo di pubblico, e una ancora da realizzare, vedendo la presenza di una platea di giovanissimi che si incontravano all’insegna della risata e di una sana ironia sui vizi e problemi della quotidianità in questa strana e complicata epoca. Un contest artistico che riguarda la produzione di opere (scritti, video, foto) rispetto al tema “Il corpo che abito”. Tema che è stato scelto proprio perché è argomento sensibile per i giovani e centrale nella loro esperienza; dal contest si potrà trarre una mostra pubblica e lanciare alcuni momenti di riflessione, che possano essere occasione di approfondimento e formazione. Seppur lanciato da una settimana abbiamo già oltre cinquanta contatti e 23 opere inviate da tutta la penisola.  Infine, SpazioBetti è anche la gestione di due appartamenti che vogliono prefigurare e sperimentare quell’ostello che verrà aperto quando tutta la ex-scuola sarà recuperata. Uno è riservato ad alloggio sociale e opera già da mesi con questa funzione; l’altro riguarda accoglienza turistica e se nel periodo primaverile di bassa stagione ha ospitato i diversi artisti che si sono alternati presso lo Spazio, per la stagione estiva vede già un pieno di prenotazioni turistiche». 

«Ci sarebbe poi da descrivere – aggiunge Stefano Ranieri – tutto quello che di altro bolle in pentola e che caratterizza la prossima programmazione. Ma il lettore che ha voglia di approfondire ha modo di farlo sia nel sito web spaziobetti.it, sia nei canali social dello Spazio; l’elenco sarebbe troppo lungo. Vale la pena però di segnalare almeno un paio di eventi che si realizzeranno tra breve. Da venerdì 23 a domenica 25 giugno un laboratorio di formazione sulla Fotografia Cinematografica condotto da Michele D’Attanasio: le iscrizioni hanno riempito il numero massimo costringendoci a rifiutare alcuni giovani che hanno manifestato il loro desiderio di partecipare. Dall’11 al 13 luglio si terrà “Moltiplicazioni”, una scuola estiva sul mestiere di operatore di spazi rigenerati: anche in questo caso dopo pochi giorni abbiamo la classe piena, con iscrizioni che giungono da tutta Italia. Lo stile con il quale tutto questo accade, ha due precise caratteristiche: l’alta qualità delle proposte; la collaborazione con soggetti altri che operano nel mondo artistico, in quello dell’animazione giovanile, nel lavoro sociale. Significa organizzare le formazioni in collaborazione con organismi ed eccellenze del territorio. Significa organizzare gli eventi culturali insieme a quei professionisti che nel territorio esprimono competenza e cura dell’evento di spettacolo e artistico. Significa ospitare un percorsi e progetti (vedi ad esempio il corso sul public speaking) realizzati da soggetti altri con bella partecipazione e qualità della proposta. Significa i già citati concerti con i ragazzi del Conservatorio. L’idea è che SpazioBetti sia un aggregatore di risorse e opportunità per tutto il territorio e che nell’ambito dell’offerta giovanile possa supportare attività che sono condotte anche da altri, all’interno di uno spirito di servizio e crescita collettiva e non di concentrazione delle azioni su di sé. Tutto questo e anche altro, che sarebbe stato troppo prolisso descrivere, è e cerca di essere SpazioBetti e dopo soli tre mesi siamo consapevoli che questa natura è chiara ed evidente ai tanti che ci rappresentano il loro apprezzamento e la volontà di partecipare.  SpazioBetti vuole solo essere l’espressione di una città che si prende cura dei suoi giovani, che intende dimostrare che sono importanti per il suo progetto di futuro e sono risorsa verso la costruzione di una vera comunità inclusiva e accogliente, a differenza di una possibile narrazione che intende rappresentarlo come un luogo di devianza, disturbo e sperpero di risorse pubbliche. Avere un luogo come questo pare ancora più importante in una fase in cui gli spazi per i giovani sono in costante contrazione e questi sono additati come potenziali devianti da tenere sotto controllo». 

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