Intervista ai London Park. La rivelazione: «Ci candideremo alle elezioni». Analisi, pagelle e idee per il futuro di Porto San Giorgio

PORTO SAN GIORGIO «Già in paese contiamo su una cinquantina di persone pronte a seguirci, il resto verrà da sé. C'è tempo ancora, per fortuna. Saremo comunque in città dai primi giorni del 2026, pensiamo che 18 mesi prima possano bastare. Perché dovrebbero votarci? Saremo sicuramente aria pulita. La vecchia politica, il favoritismo, il dover essere lì per forza non ci appartiene. Certo da oggi saremo ancora di più cani da guardia»

L’immagine del profilo

di Giorgio Fedeli

Per molti sangiorgesi sono, come anche a loro piace definirsi, “cani da guardia”, un pungolo costante per le amministrazioni di ieri e di oggi. Per altri una voce critica a priori. C’è chi li attacca perché si celano dietro all’anonimato e chi invece ne sottoscrive, parola per parola, le riflessioni. Di certo sono da tempo, ormai, al centro delle attenzioni del mondo social sangiorgese e non. Spunti, analisi e riflessioni, le loro, condivisibili o meno ma di certo un obiettivo lo hanno già centrato: far parlare di loro. Sono i London Park. E nell’intervista in esclusiva a Cronache Fermane arriva anche la rivelazione: «Ci candideremo alle prossime elezioni comunali». Andiamo a conoscere, dunque, questo discusso profilo Facebook e, per quanto possibile, chi vi è dietro.

Da sospetto profilo fake a vero e proprio fenomeno social locale, come nasce London Park?

«Nasce praticamente quasi per caso. Iniziamo dal nome. Eravamo a Barcellona da poco tempo e una sera andiamo a vedere un musical il cui titolo era appunto “London Park”. Spettacolo bellissimo, la sera successiva mentre eravamo a cena decidiamo di creare questo account dandogli appunto il nome dello spettacolo. Sono ormai passati più di tre anni, volevamo e vogliamo essere uno stimolo e insieme un cane da guardia verso la città che amiamo. Niente è fake, ci piace fare satira quando ce ne è bisogno, non sappiamo se sia giusto parlare di fenomeno social. Certo è che ormai riceviamo costantemente una media di più di 100 messaggi in privato ogni giorno. Segnalazioni lamentele ecc ecc.»

 

L’anonimato da una parte solletica la curiosità e favorisce anche un certo fascino, dall’altra si presta a critiche perché non ci si mette la faccia. Il gioco vale la candela? Perché scegliere l’anonimato?

«All’inizio è iniziato quasi per gioco, tenendo sempre presente che i nostri conoscenti sanno tutti chi siamo. Poi, certamente e onestamente un pò la cosa ci è piaciuta, siamo sempre nella legalità più assoluta. Vero è che il mantra che serpeggia a Porto San Giorgio “metteteci la faccia” è ormai noioso e anche quanto di più scadente possa esserci. Se uno non vuole leggerci o risponderci, libero di farlo. Mai andati a bussare a casa di qualcuno per farci leggere. Sa qual è il fatto? Che ormai ci leggono tutti, senza essere presuntuosi, anche se molti fanno finta di no e non interagiscono».

Bene allora un tentativo: chi è o chi sono i London Park? Qualche nome, età, lavoro, origine e residenza? Insomma cosa è dato sapere e cosa no? E perché no?

«Guardi ormai, ripetiamo, a parte i conoscenti, la maggior parte delle persone sa tutto di noi. Non capiamo onestamente tutta questa curiosità, preferiremmo si fermassero ai contenuti. Comunque, per accontentarla, anche se non è arrivato ancora il momento, e arriverà molto presto, siamo di età tra i 26 e i 28 anni, è ormai stranoto a tutti che uno di noi sia nel mondo dello spettacolo per così dire, uno nel giornalismo, un paio sono impegnati in cariche pubbliche e uno nel campo giornalistico. Non c’è, in realtà, un vero motivo, però, sul nostro anonimato. Siamo nei termini giuridici di Facebook, lavoriamo, paghiamo le tasse, perché qui si pagano, e quando ne abbiamo voglia scriviamo».

Aperta e chiusa parentesi almeno sull’immagine del profilo: perché avete il presidente Pertini come immagine del profilo?

«Riguardo a Pertini diciamo che siamo socialisti convinti, quindi chi più di lui? Anche se ormai in Italia tentano un po’ tutti di appropriarsene, soprattutto gente che non dovrebbe neanche guardarlo. Non tralasceremo però la nostra seconda immagine: Enzo Biagi… Uno dei migliori giornalisti italiani epurato e cacciato dalla Rai per volontà di Berlusconi con il famoso editto bulgaro, giornalista di razza come pochi».

Da quello che scrivete sembra conosciate molto bene la città di Porto San Giorgio. Ecco, allora, perché avete iniziato le vostre sortite solo di recente?

«Beh in realtà, ripetiamo, sono più di tre anni che scriviamo. Per gli stessi motivi abbiamo cercato di essere da stimolo e controllo anche alla precedente amministrazione, a cui preannunciammo il risultato poi scaturito dalle urne. Conosciamo i fatti perché ci informiamo, abbiamo nostri amici che ci informano, leggiamo, indaghiamo o facciamo indagare, quando c’è bisogno. E qui è importante una precisazione e la ringraziamo per la possibilità che ci dà: non c’è mai stata una notizia o un fatto da noi citato che non corrispondesse al vero, perché comunque verifichiamo e controlliamo sempre le notizie prima di pubblicarle. Ripetiamo, non ne troverà una che sia una che possa essere una fake. Il buon giornalista deve fare ciò. Giusto?‘

Si discute sempre più della degenerazione dei social. Se da una parte sono una realtà ormai consolidata, per molti, soprattutto tra i più giovani, addirittura la realtà predominante, dall’altra sono ormai oggetto di una deriva fuori controllo che ha un’incidenza negativa soprattutto sulle nuove generazioni. Ma la dipendenza da social non risparmia nemmeno quelli più avanti con gli anni. Cosa ne pensate voi che ci siete “nati” e state crescendo sui social? Cosa è da salvare e cosa davvero non ha funzionato? Dove si andrà a finire?

«Ma guardi, secondo noi i social sono come un buonissimo whisky da sorseggiare con la dovuta cautela, e allora resta un piacere. Se ne abusi certo può essere quasi letale. I giovani, anche prima della maggiore età, spesso ne abusano e qui dovrebbero intervenire le famiglie, magari con controlli o filtri adeguati. Per quanto riguarda Porto San Giorgio ha ragione lei: il fenomeno riguarda molto anche gente avanti con l’età con i quali spesso è difficile interagire perché non riescono mai a vedere anche il lato scherzoso o pensare che una foto spiritosa o un commento variopinto possano strappare una risata. Diciamo che tendono a prendersi un po’ troppo sul serio. Siamo stati bannati dai social cittadini, è sospetto…”Porto San Giorgio Libera” a parte».

 

Spesso sui social si assiste a botta e risposta tra sangiorgesi, e non, sul fatto che ci sia sempre qualche bastian contrario rispetto a tutto quello che avviene in città. Sembra quasi che il sangiorgese medio abbia sempre da criticare, aprioristicamente. Secondo voi è davvero così o sono i social a fomentare la critica a prescindere? E se sì, perché avverrebbe con particolare incidenza proprio a Porto San Giorgio?

 

«Non c’è mai leggerezza purtroppo, tutti si prendono tremendamente sul serio. Un po’ di sana ironia non guasterebbe mai»

 

Torniamo a Porto San Giorgio. Secondo voi cosa funziona e cosa proprio non va in città?

«Guardi non per essere sempre e comunque critici ma trovare cosa funziona onestamente è davvero difficile. Possiamo anche capire non sia facile, magari all’inizio, però non hanno proprio il senso la misura. È notizia di questi giorni che sono caduti due pini e un oleandro in poche ore, può succedere? Secondo noi no. Ma poniamo anche che possa succedere, l’amministrazione per voce di un assessore se ne esce dicendo che serve un screening di tutte le piante in città. E questo screening vuoi farlo il 20 giugno? Con l’estate già alle porte? Non sarebbe stato il caso di farlo a febbraio o marzo? Ricordiamo ancora, due giorni dopo l’insediamento di questa giunta, un video in cui un assessore e un consigliere si fecero vedere mentre erano intenti a tagliare delle palme…che poi in particolare uno poteva tagliare quelle più in basso vista la sua altezza, vede il nostro sarcasmo? Ma si rende conto. Ora cosa dicono questi due signori. Ma soprattutto chi chiede conto loro di quanto sta accadendo. Di cose da dire ce ne sarebbero a decine. Noi per mesi abbiamo condotto una battaglia sul Giardino d’ Estate, altro scandalo: chiuso per più di 8 mesi. Possiamo dire di averla vinta quella battaglia, ora è aperto come promise il sindaco Vesprini, anche se con 2 mesi di ritardo. Ma tutto il resto? A noi risulta che ci siano tra i 40.000 e i 50.000 euro di oneri non riscossi lì sopra, non se ne è più parlato. Spesso ci viene da pensare che cane non mangia cane».

 

Cosa, secondo voi, riserva il futuro prossimo alla città, e cosa vi piacerebbe vedere realizzato a e per Porto San Giorgio?

«Guardi ci piacerebbero mille cose e, ripetiamo, possiamo capire che non sia facile. Però gliene diciamo due che dovrebbero essere la stella polare di un’amministrazione e invece sono puntualmente disattese. Una politica sociale più attenta verso le famiglie più in difficoltà (che aumentano ogni mese di più), invece aumentano la Tari per i cittadini. Capisce? Il contrario. E poi un cinema. Non può essere nel 2023 una cittadina di 16.000 abitanti non abbia un cinema, è uno scandalo. Lei sente più parlare del progetto Excelsior?»

 

A questo punto la domanda è lecita: anche se mancano quattro anni, state facendo un pensierino alle prossime elezioni amministrative? Insomma pronti a candidarvi? E se sì avete già il candidato sindaco? 

 

«Qui potrà meravigliarsi ma la risposta è assolutamente sì. Pur a 4 anni di distanza ci stiamo già lavorando. Non sappiamo quanti di noi potranno candidarsi per problemi professionali oggettivi, uno sicuramente, forse due, ma parteciperemo alla consultazione. Abbiamo due nomi spendibili, un uomo e una donna, entrambi provenienti dalla società civile, entrambi non sangiorgesi. Anzi sono proprio lontani dalle Marche, e possiamo capire all’inizio che questo possa essere un problema ma poi si faranno apprezzare. Sgarbi ha fatto il sindaco e ancora lo fa in 5 o 6 regioni diverse».

Alle elezioni amministrative con una lista civica? Corsa in solitaria o aperti all’ipotesi di formare una coalizione? Se sì, con chi vi piacerebbe lavorare in sinergia? Qualche nome. Aperti al dialogo con il centrodestra o il centrosinistra?

«Beh guardi se per civico si intende l’esempio attuale, lasciamo stare. Questo a Porto San Giorgio è quanto di più finto civico possa esserci. Un consigliere regionale leghista, legittimamente, sempre pronto a presenziare e stare sempre in prima fila, spesso la gente pensa sia lui il sindaco, tra l’altro qualche anno fa si presentò…ma candidato. Siamo aperti a tutti i cittadini e a chi vuole esserci. Le diamo un’anteprima: tra quelli già con noi c’è una persona molto vicina, vicinissima ad un componente dell’attuale amministrazione, ci sarà un derby. Bello no? Niente centrodestra (Pertini docet) né centrosinistra, chi vuole è il benvenuto. Ma soprattutto, e a questo ci teniamo molto, vorremmo parlare e riportare alle urne quel 50% e più di sangiorgesi che non hanno votato. Perché non si dimentichi mai che questa amministrazione legittimamente eletta, ha avuto si e no il 37 % degli aventi diritto al voto. Può un paese come Porto San Giorgio avere questo tasso di astensionismo? Andremo casa per casa ad ascoltare la gente».

 

Beh allora anticipateci qualche vostro pallino, che in campagna elettorale cambia nome in linea programmatica…

«La linea programmatica dev’essere semplice finché possibile e centrare 4/5 obbiettivi essenziali, non di più. Chiaro, oltre alla normale amministrazione. Facile fare 100 pagine di programma, mettere dentro tutto il bello e buono possibile e poi il giorno dopo metterlo nel cassetto. Un esempio importante. Quanti sanno che nel programma di Vesprini esiste un progetto per un impianto voltaico? Probabilmente nessuno. Ne ha mai sentito parlare? Rimarrà lì insieme ad altre decine di cose».

 

Perché i sangiorgesi dovrebbero votarvi? Cosa vi distingue dagli altri?

«Sappiamo delle difficoltà, come detto però già in paese contiamo su una cinquantina di persone pronte a seguirci, il resto verrà da sé. C’è tempo ancora, per fortuna. Saremo comunque giù dai primi giorni del 2026, pensiamo che 18 mesi prima possano bastare. Perché dovrebbero votarci? L’altro giorno una signora ci ha scritto dicendoci “c’è bisogno di voi, di aria fresca, aria nuova. Ecco, non abbiamo la presunzione di dire che saremo aria nuova o fresca. Saremo però sicuramente aria pulita. La vecchia politica, il favoritismo, il dover essere lì per forza non ci appartiene. Certo da oggi saremo ancora di più cani da guardia, ogni provvedimento ogni scelta ogni euro speso sarà messo sotto la lente d’ingrandimento».

 

Chi stimate in città, politicamente e amministrativamente parlando? Chi invece, secondo voi, non è proprio adatto a ricoprire ruoli in amministrazione e perché?

«Premesso che non abbiamo una conoscenza concreta delle persone, possiamo dire che tra coloro che sono in consiglio stimiamo molto Emiliano Agostini, serissimo professionista, politico molto attento alle politiche sociali e ambientali. Ecco lui sarebbe un candidato sindaco ideale, dinanzi al quale faremo fare un passo indietro ai nostri candidati. Certo non sappiamo se sia interessato alla cosa. Anche Catia Ciabattoni, per il suo stile battagliero, non dispiace. Poi però delle volte il senso di appartenenza si fa sentire e il richiamo (Pd) è forte. Di Nicola Loira abbiamo avuto modo di dire: in quel posto un gigante vista la concorrenza, però doveva essere gigante negli ultimi due, tre anni di mandato, invece (parer nostro) si è fatto portar via il malloppo (inteso come voti) da uno che era assessore al suo fianco. Siamo anche curiosi della nascita di Equa in città con Minnozzi e Rocchetti con cui potrebbero esserci affinità. Della maggioranza onestamente giudizi sugli assessori sarebbero insignificanti, già se non facessero danni sarebbe molto. Non è per dover criticare per forza o per premeditazione. E’ un problema, è ciò che onestamente pensiamo. Pensi per un provvedimento sulle famiglie e lo sport facemmo anche i complimenti all’assessore Lanciotti, assessore che comunque non deve mai dimenticare di aver fatto perdere alla città il titolo di “città che legge”. Solo una persona per quanto ci riguarda è assolutamente inadatta e fuori luogo rispetto al ruolo. Parliamo del presidente del consiglio comunale. Non perde occasione in ogni consiglio per non rappresentare al meglio la città, pensa di essere chissà in quale ruolo e di avere il potere di zittire chiunque voglia. Senza sapere e capire che il proprio ruolo dev’essere quanto di più terzo possa esserci. Domenica (a proposito di social) proprio attraverso i social ci ha dato dei vigliacchi e sapendo lui che non possiamo rispondergli perché ci bloccò più di un anno fa. Noi vigliacchi, lui cosa sarebbe? La domenica precedente apostrofò una ragazza, sempre sui social, “colpevole” di avergli solo fatto notare lo stato di abbandono della spiaggia e un suo abituale scivolone grammaticale».

 

Sapete bene che candidandovi dovrete mettere da parte l’anonimato. Timore di perdere appeal? Quando pensate di mostrare i vostri volti ai sangiorgesi?

«Ma guardi, potremmo perdere l’appeal ma poi ci potrebbe essere il rovescio della medaglia e paradossalmente quindi una scoperta per molti. Beh come detto, dai primi del 2026 cominceremo seriamente la nostra campagna elettorale ma prima contiamo di essere giù e mostrarci così da mettere la parola fine a questa sterile e stupida vicenda del “metterci la faccia”. Poi saranno molti probabilmente ad avere il problema di guardarci in faccia e a questo proposito vogliamo ricordare a lei e a tutti che noi nella campagna elettorale 2022 facemmo una proposta a Vesprini e Gramegna. Dicemmo loro di essere pronti ad incontrarli, decidevano loro posto giorno ed orario, per porre loro 50 domande. Saremmo arrivati accreditati da testata giornalistica come è giusto che fosse e tutti ci avrebbero visto in faccia. Non abbiamo mai ricevuto risposta. Le chiediamo solo un’ultima cortesia per esprimere un ultimo pensiero. È vero, verremo giù, dovremo essere tra la gente molti ci conoscono e molti ci vedranno per la prima volta. Ecco qui abbiamo il nostro più grande cruccio e dispiacere. Non poter incontrare e conoscere personalmente il signor Pietro Dionisi, con il quale eravamo davvero in sinergia, avevamo quasi un feeling particolare pur non conoscendolo personalmente, quante risate fatte con quei personaggini che lui amava chiamare “quelli de lu stallittu in piazza”. Uomo di spessore ma anche ironico e pungente al tempo stesso. Un vero peccato non averlo incontrato».


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




Gli articoli più letti