Giuseppe Fedeli *
«OnlyFans è una piattaforma di contenuti per adulti dove gli utenti possono caricare e vendere il loro contenuto ai loro fan. I creatori di contenuti possono scegliere di impostare un prezzo mensile per l’accesso ai loro contenuti, o possono vendere contenuti individualmente ai loro fan.
Specchio dei tempi, il fenomeno di OnlyFans non può non inquietare le coscienze. Già il codice civile, all’art. 5, impedisce la disposizione di parti del proprio corpo, quando siano “(…) contrari alla legge, all’ordine pubblico o al buon costume”, e dunque lo sfruttamento a fini commerciali, secondo il principio (che ha ricevuto l’avallo della Corte di Cassazione) che considera l’uomo non come cosa materiale, ma come valore. Piedi messi in vetrina, insieme ad altre parti intime, per soddisfare la voluttà voyeristica di persone di ogni fascia di età le quali, per fruire del servizio on line, pagano, e anche profumatamente, in una spirale che si avvita su di sé. In un orizzonte dominato dalla figura dell’influencer (parola che dice tutto e niente: se non fosse che la maggior parte delle volte questo totem di cartapesta non sa infilare una parola dietro l’altra), ha buon gioco la filosofia del lucro facile: basta un click ed è risolto il problema dei soldi. Questa “moda”(= modo di essere) riflette i limiti di un’epoca storica, da bollare come una delle più distruttive si siano mai succedute nel lungo cammino dell’uomo verso la civiltà. La negoziazione on-line di parti del corpo fa credere a chi si presta a queste performance che l’ottenimento di agi finanziari avvenga senza nessuna conseguenza, dentro la propria comfort zone. Ma, ad una analisi neppure troppo complessa, un fenomeno di tale natura, oltre a sbugiardare chi ne è l’attore (inducendo probabilmente una dipendenza sia in chi si mostra senza veli, sia nel fruitore), farà molto probabilmente pagare conseguenze in termini di riprovazione sociale molto più alte di quanto non sia stato il guadagno, da restituire con tanto di interessi. Sempre che la corsa inarrestabile del pianeta verso la sua rovina non sia l’ultimo atto di una colossale menzogna».
* giudice
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