«Un ragazzo altruista e amorevole» Lanterne in spiaggia per ricordare Franco Mazelli. Vita e passioni di un 18enne (Video)

PORTO SANT'ELPIDIO - Gli amici del 18enne morto ieri mattina, in serata sono dati appuntamenti sulla spiaggia di Porto Sant’Elpidio per salutarlo simbolicamente accendendo e facendo volare in aria diciotto lanterne cinesi. Diciotto come gli anni di Franco che avrebbe dovuto affrontare il prossimo anno l’ultimo step della carriera scolastica, quello degli esami di maturità
Le lanterne verso il cielo liberate dagli amici di Franco Mazelli sulla spiaggia di Porto Sant'Elpidio

Franco Mazelli

di Maikol Di Stefano

«Era un ragazzo altruista, amorevole che se poteva ti dava anche l’anima». Lo ricordano così Franco Mazelli, gli amici che ieri sera si sono dati appuntamenti sulla spiaggia di Porto Sant’Elpidio per salutarlo simbolicamente accendendo e facendo volare in aria diciotto lanterne cinesi. Diciotto come gli anni di Franco, il ragazzo tragicamente scomparso ieri mattina dopo essere precipitato dal tetto di una fabbrica nella zona industriale, diciotto anni che gli avevano permesso di farsi conoscere e amare in città.

Lacrime, qualcuno si abbraccia, poi ci sono gli applausi e qualche “timido coro” nel ricordo di un ragazzo normale, come tanti lo descrivono in queste ore subito dopo la tragedia. Una famiglia quella di Franco che era super integrata in città, arrivata dall’Albania, ma che aveva saputo stringere un legame forte con Porto Sant’Elpidio. Franco poi era un ragazzo gioviale, amava ascoltare la musica e negli anni precedenti aveva militato ne “La montagnola”, società di ciclismo della città. Un’esperienza in bici, conclusa qualche anno fa, anche complice il periodo pandemico. Anni del Covid che ne hanno segnato anche l’esperienza scolastica, aveva scelto di frequentare l’istituto alberghiero di Porto Sant’Elpidio, più gli anni passati però tra didattica a distanza che quelli realmente sui banchi.

Franco avrebbe dovuto affrontare il prossimo anno l’ultimo step della carriera scolastica, quello degli esami di maturità. Nel frattempo in queste settimane, era ancora impegnato all’interno della scuola stessa con i corsi di recupero. Dopo un inizio titubante era stato in grado di rimettersi in rotta con i voti, fallendo solo il sei pieno in matematica e proprio per recuperarla dopo la fine delle normali lezioni, si era trovato ancora in questi giorni con i libri in mano. «Era un ragazzo estremamente educato e carino, aveva iniziato l’anno con qualche difficoltà, ma poi era stato in grado di recuperare dimostrando a pieno le sue capacità – ricordano visibilmente emozionati alcuni suoi professori – Aveva fatto lo stage come tutti i ragazzi durante questo anno, sembrava felice dell’esperienza una volta terminata». Il 4C Sala, questa la classe da cui era appena uscito Franco che durante il periodo scolastico alle padelle e i fuochi aveva preferito il servizio a contatto col prossimo e la caffetteria. Adesso l’attenzione di tutti si sposta sul capire perché Franco fosse sopra quel tetto, i familiari stando a quanto raccolto dagli inquirenti parlano di un saluto allo zio, proprietario di una piccola azienda edile che stava svolgendo nei pressi dello stabile alcuni lavori. Qualche giovane e amico, anche sui social, parla. Qui ora si cercherà di scavare e capire, perché la morte di Franco ha lasciato sgomenta un’intera città, oltre ad aver gettato nel dolore più profonda la famiglia con padre, madre e sorella che non riescono a capacitarsi di come sia potuto accadere. Intanto oggi, con il pm che ha riconsegnato la salma ai familiari, è stato fissato il funerale del 18: si terrà domani alle 17 nella chiesa di Marina Picena.

 

Il luogo dove si è consumata la tragedia

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