«Eri un fratello per tutti noi» “Marea” di giovani per dire addio a Franco Mazelli (Video e Foto)

PORTO SANT'ELPIDIO - Oggi pomeriggio alle 17, nella chiesa del quartiere Marina Picena, il funerale del 18enne deceduto giovedì scorso in città. Toccanti i ricordi degli amici, struggenti le parole della mamma: «Guarda quanto ti volevano bene Franco, grazie mille a tutti». Presenti anche il sindaco Ciarpella, la giunta e la dirigente scolastica D'Ignazi
L'applauso che accompagna il feretro del 18enne Franco Mazelli

Franco Mazelli

di Maikol Di Stefano (foto concesse da Sara Valentini)

Una chiesa gremita di giovanissimi, tutti vestiti di nero con una maglietta che recita sulle spalle: «Sempre con noi Zemra (“cuore” in albanese)” oggi pomeriggio nella chiesa di Pio X, quartiere Marina Picena, a Porto Sant’Elpidio per i funerali di Franco Mazelli, il 18enne tragicamente scomparso giovedì mattina. Un altro gruppo, sempre vestito di nero, invece fa il suo ingresso con una rosa bianca in mano e la foto di Franco. La stessa che indossa la mamma del ragazzo, seduta accanto al padre e alla sorella. Al centro delle navate, dinanzi a loro, il feretro.

Prima dell’inizio della funzione un fiume che passa a porgere le condoglianze alla famiglia, salutata anche dal sindaco della città Massimiliano Ciarpella e la sua giunta. Tutti abbracciati, uno ad uno, dai familiari, tra le lacrime e il “grazie”, forte, straziante della mamma di Franco. Lacrime che scendono sul volto di tanti giovanissimi e non, che sono venuti a salutare quel dolce e altruista diciottenne strappato troppo presto da un tragico destino all’amore dei suoi cari. Gli amici di una vita, i compagni di classe, ma anche gli stessi professori che in questi anni avevano condiviso con lui il percorso scolastico. Ci sono tutti.

«Certamente dinanzi a tragedie così non ci sono parole umane. Questo fatto non ci lascia indifferenti ma la preghiera c’insegni la carità. Questa assemblea compatta sta accompagnando Franco all’incontro col Padre, alla vita eterna». Inizia così don Lorenzo la funzione funebre tra la commozione generale. Parole che riprende poi nell’omelia. «Non ho certamente termini con cui consolare, ma cerchiamo nella parola di Dio una vera consolazione e non una banale risposta. Non c’è una ricetta, ma questa parola vuole scavare dentro di noi e questo evento forse ci sta comunque aiutando a scoprire un senso più profondo della vita. Non ci ha lasciato indifferenti nel quartiere, in città, tra gli amici e i compagni di scuola di Franco. Oggi benediciamo il suo dono alla vita. Vogliamo che questo evento sia soltanto una fatalità, ma che produca frutti. Questa chiesa è piena di ragazzi, ecco non accontentatevi, siano segni di un momento importante per la vostra vita e portino frutto. Questa scena vent’anni fa l’ho vissuta io, per un mio compagno di classe di Porto Sant’Elpidio. Ecco io la porto ancora come ricordo, sono cose che ci segnano. Che il nostro terreno porti frutti così come ringraziamo per quelli che ha portato la vita di Franco».

Un intervento sentito dagli stessi ragazzi che si stringono attorno alla bara di Franco durante l’eucaristia, un lungo abbraccio interrotto solo dalle parole di don Tony, anche lui presente: «Se mi permettete volevo dire una cosa, io Franco lo conosco da poco. Ha partecipato nella parrocchia dell’Annunziata, io penso che voi state qui non solo perché è morto un ragazzo di 18 anni, ma perché era pieno di vita, allegro e amato da tutti. Anche se questo è un momento difficile, siamo chiamati a non sprecare la vita. Oggi ci sei, domani non ci sei più, questo è l’insegnamento. Oggi vedo tristezza, ma nei vostri occhi anche l’amore che avete per lui. È stato sale per ognuno di voi, dico alla mamma e al papà che se tutti questi ragazzi sono qui oggi è perché Franco davvero era un ragazzo col cuore grande».

Sono poi gli amici a salire sull’ambone per portare il loro ricordo per Franco. «Secondo me se è successo è un segno, lo pensiamo tutti noi e ci dobbiamo solamente fare forza da soli, dal primo all’ultimo, e dare supporto alla famiglia. Ci manchi Franco». Parole che strappano applausi, come i due interventi successivi del gruppo, tutti con le maglie nere e il volto del 18enne stampato sul cuore. «A volte da un’altra madre nasce un fratello, questo a nome di tutti i ragazzi che stanno qui e conoscono Franco, lo diciamo perché chi lo ha conosciuto poco, ora saprà meglio com’era». E ancora: «Volevo solo ripetere quello che è già stato detto, la perdita è enorme, ci stringiamo attorno alla famiglia. Ecco, giratevi e guardate, Franco era amato da tutti. Porto Sant’Elpidio, Civitanova, grandi, piccoli, sono tutti qui. Avete perso un figlio, ma ne avete guadagnati tantissimi e sono tutti qui oggi per voi». Un lunghissimo applauso che anticipa la salita e il ricordo della dirigente dell’istituto “Carlo Urbani”, Laura D’Ignazi, dove il ragazzo stava frequentando l’Alberghiero. «Franco sarà sempre un alunno della nostra quarta sala, è nei cuori nostri, dei ragazzi e di tutti i docenti. Il compito della scuola a volte è duro. Esprimiamo la nostra vicinanza alla famiglia e vogliamo dare un messaggio a tutti i ragazzi che sono qui tramite la poesia di Vittorio Sereni che è eterna. “Sappi – disse ieri lasciandomi qualcuno – sappilo che non finisce qui, di momento in momento credici a quell’altra vita, di costa in costa aspettala e verrà come di là dal valico un ritorno d’estate”. Franco sarà sempre con noi». Un fiume di persone che poi accompagna l’uscita del feretro tra gli applausi e le parole ancora una volta delle madre: «Guarda quanto ti volevano bene Franco, grazie mille a tutti». L’ultimo saluto, prima che la salma prenda la via del cimitero.

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