Ospedale di Amandola e captazione idrica dal Tenna, i dubbi di Vergari e Pompozzi. Rispunta il distretto montano (Videointervista)

NODI - Il sindaco di Santa Vittoria in Matenano, in qualità di presidente dell’Unione Montana dei Sibillini, Fabrizio Vergari, e il consigliere provinciale Stefano Pompozzi sono intervenuti sui due temi caldi per l'entroterra. Sul nuovo nosocomio ad Amandola i dubbi sul personale. Sul progetto di captazione idrica «è mancato il confronto. Si è partiti col piede sbagliato»
Stefano Pompozzi e Fabrizio Vergari a Radio Fm1

Da sin. Fabrizio Vergari e Stefano Pompozzi

di Elia Frollà

Sono due questioni scottanti per tutta la provincia, ma, in particolar modo, per quei territori interni certe volte dimenticati. Si tratta della costruzione dell’ospedale di Amandola e della captazione idrica del fiume Tenna. Su queste problematiche cogenti, ai microfoni di Radio Fm1, si sono espressi, intervistati da Alessandro Luzi, il consigliere provinciale Stefano Pompozzi e il sindaco di Santa Vittoria in Matenano, in qualità di presidente dell’Unione Montana dei Sibillini, Fabrizio Vergari.

Sul primo punto, rispetto all’avanzamento dei lavori, il sindaco Vergari è stato chiaro. «Siamo a buon punto – ha dichiarato – si prevede che per il 2024 dovrebbe essere tutto operativo. Il problema però non è la scatola ma quello che poi viene messo dentro. È su questo aspetto che ho molti dubbi e perplessità. Speriamo che chi di dovere riesca a risolvere questi problemi».

Si tratta di una struttura infatti, che, comprensiva anche di un pronto soccorso, dovrà avere un grande impatto su tutto il Fermano. Servirà a far sì che i servizi medici siano più facilmente alla portata di chi abita nelle zone montane e collinari distanti da Fermo e, quindi, anche a far sì che il flusso sanitario nel capoluogo sia più contenuto. «L’ospedale di Amandola – spiega Pompozzi – è una risorsa importantissima di tutela per tutta l’area interna del Fermano. L’iniziativa va proprio in questa direzione. La struttura dovrebbe essere punto di forza per offrire un riferimento sociosanitario in più nella nostra provincia. È il caso di ragionare su una macro area montana che possa gravitare su Amandola».

Fabrizio Vergari

C’è poi, come anticipato dal presidente dell’Unione Montana dei Sibillini, il nodo legato al personale, dato che nel Fermano, a dicembre, si parlava di due medici per 7.500 abitanti nell’entroterra. «Siamo, come provincia, sotto strutturati sia dal punto di vista medico che da quello infermieristico. Lo abbiamo più volte fatto notare alla Regione. Speriamo che con questa riforma in atto certi equilibri vengano ristabiliti. La bozza che la Regione ha diffuso ci penalizza leggermente come Provincia, dipendere da Fermo come ambito per noi sarà una perdita. L’ideale per l’entroterra sarebbe poter organizzare un distretto montano che possa essere interprovinciale, con capoluogo Amandola, allargandosi ai Comuni limitrofi del Maceratese e Ascolano, oltre ai sei del Fermano. Questa proposta è arrivata e speriamo che qualcuno l’abbia letta e possa lavorarci».

Il caso in questione è una parte fondamentale delle politiche di perequazioni del territorio. «Io credo che il presidente della Provincia, Michele Ortenzi, non farà mancare il proprio sostegno a queste iniziative – ha continuato Pompozzi – Occorre ovviare ai problemi dell’anzianità degli abitanti e dello spopolamento tenendo bene in considerazione l’aspetto sanitario, altrimenti il castello cade».

Stefano Pompozzi

Il secondo punto all’ordine del giorno, invece, riguarda le captazioni idriche sul Tenna e sulla sponda ascolana del lago di Gerosa. La posizione della Ciip sul progetto per la fornitura d’acqua si basa sullo sviluppo di un’interconnessione tra i bacini ascolani, fermani e maceratesi, in grado di rispondere alle crisi idriche degli ultimi tempi.

La questione tuttavia, come chiarito dal consigliere Pompozzi, rimane un’altra: «Ha senso intervenire con un’opera di tale portata per un prelievo giornaliero e complessivo minimo, quale è stato presentato, dalle acque del fiume? Non sarebbe piuttosto meglio, a scanso di ogni equivoco campanilista, operare in modo più efficace solo sul fronte del lago?».

A questo progetto, i cui lavori dovrebbero partire a breve, si sono opposti, proprio per l’assenza di dibattito e dialogo, diversi sindaci, enti e organizzazioni del territorio. Il presidente Vergari è fermo e chiaro anche su questo punto. «I sindaci della valle del Tenna – ha affermato – da quanto ho capito, hanno dei dubbi sull’opera che è nata male. Tra l’altro non c’è stato il confronto con tutti e 59 i sindaci soci Ciip. Ci siamo ritrovati il progetto già approvato e finanziato dall’alto. Non è questo il modo di fare. In più credo che il confronto non ci sarà, i Comuni intanto si stanno mobilitando dato che anche i cittadini di fronte alla grandezza della cosa fanno fatica a capire. Si è proprio partiti con il piede sbagliato!».

 


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