Dai bus navetta ai parcheggi selvaggi passando per il Girfalco, i nodi e le soluzioni di Serena per il centro storico

FERMO - Il professore tratta temi quali i parcheggi, i collegamenti con il Girfalco, la Casina delle Rose, la Casetta e l'ex cinema Helios

Elvezio Serena

«L’Ascensore da via Mazzini sarà di aiuto, ma intanto basta con le auto nel Parco, in Piazza e davanti a monumenti. Condivido l’intervento della sezione fermana di Italia Nostra sul Girfalco. Una coppia di sposi, per accedere in Cattedrale, ha messo a disposizione degli invitati un Trenino turistico». E’ quanto rimarca il professor Elvezio Serena in merito ai nodi del centro storico di Fermo, con annesse ipotesi di soluzione.

Serena parte da un episodio specifico, va nel concreto: «Sabato pomeriggio scorso, verso le 16,30, mi trovavo al Terminal “Dondero” ad aspettare due amiche insegnanti, docenti di Fisica a Mantova e Brescia, che avrei accompagnato per una visita alla città. Nell’attesa – racconta il professore – ho incontrato un gruppo di persone provenienti da Macerata e provincia che, dopo aver parcheggiato, stava aspettando il trenino turistico di Francesco Reali che lo avrebbe portato in Cattedrale per un matrimonio: gli sposi avevano attivato un servizio di trasferimento, ottima idea. Questo dovrebbe essere previsto da chi organizza iniziative che portano decine o centinaia di persone al Girfalco, evitando così la solita congestione di auto in via Mazzini e nell’arco di ingresso in Piazza, con l’impegno (a volte) di un vigile urbano a regolare il semaforo. Avevo apprezzato l’attivazione di una navetta gratuita Steat nel settembre 2016, che chiedevo da anni, per collegare il Terminal, corso Marconi, corso Cavour, corso Cefalonia, piazza del Popolo e il Girfalco. Successivamente il servizio è stato limitato fino a largo Valentini, forse a causa delle auto parcheggiate male lungo corso Cavour. Un problema risolvibile: venga riattivato il Bus Navetta fino al Girfalco».

«E’ ora di far circolare in alcune zone del centro storico solo i residenti autorizzati, che riscontrano sempre più difficoltà a parcheggiare e a rientrare nelle loro abitazioni, specialmente nelle ore serali e notturne. Ritengo non ci debbano essere eccezioni, e non bisogna aspettare l’entrata in funzione dell’ascensore: chi organizza eventi al Girfalco provveda con navette o Trenino. Ricordo che il Ministro dei Beni Culturali Massimo Bray, il 12 ottobre 2013, in occasione del Convegno nazionale di Italia Nostra, prese l’ascensore sotto l’hotel Astoria e salì a piedi al Teatro dell’Aquila. E basta con l’invasione di auto in piazza quando arriva qualche Ministro o personaggio famoso. Basta con le auto in largo Calzecchi Onesti e dintorni, che ostacolano le manovre dei bus e costringono i pedoni a passare in mezzo alla strada, con seri pericoli per la sicurezza» aggiunge Elvezio Serena.

«Condivido pienamente il recente intervento sulla stampa della sezione fermana di Italia Nostra in merito al degrado e alla invasione di auto sul Parco del Girfalco, che denuncio invano da tanti anni. Oltre che un pessimo biglietto da visita per i turisti, è anche una grave offesa per i fermani, e non solo, che ricordano il Girfalco un Parco-Giardino, fiore all’occhiello della città, ben curato dal custode. E, a proposito di custode, è triste constatare che la Casetta, venduta dal Comune ad un privato oltre due anni fa, sia rimasta ancora abbandonata e inutilizzata. Scriveva, in occasione dell’aggiudicazione della gara al vincitore, il Comune di Fermo: “Edificio storico della città, nella memoria e nel ricordo di tanti fermani e non solo per essere stata proprio per molti anni l’abitazione del custode e giardiniere del Girfalco, Pierino Chioini, che dagli anni ’50 agli anni ’80 ha svolto questo lavoro sempre con grande dedizione e amore, curando il verde della parte alta della città. Dunque, far rivivere e riqualificare questo immobile significherà molto per tutta Fermo”. La stessa fine che ha fatto un altro storico locale del centro, l’ex cinema Helios, chiuso da oltre dodici anni. Con una capienza di circa 600 posti oggi avrebbe rappresentato una più flessibile e valida alternativa al Teatro dell’Aquila, sicuramente meno costoso da gestire e, vista anche la lunga chiusura causa terremoto, anche al Centro Congressi San Martino. L’incongruenza: il Comune – rimarca il professore – ha chiesto appositi finanziamenti alla Regione (che anch’io avevo suggerito) per il necessario impianto di risalita verso il Girfalco, quando l’idea di base per vendere la Casina delle Rose è stata proprio quella di fare cassa per realizzare l’ascensore. L’hotel poteva essere riqualificato anche tramite fondi regionali, visto che il presidente della Regione Francesco Acquaroli intende sostenere il settore per migliorare il livello qualitativo delle strutture marchigiane. Infine, per rispettare i monumenti ed evitare parcheggi selvaggi, non servono le telecamere, ci vuole una pattuglia di vigili urbani sempre in servizio tra piazza del Popolo, Girfalco e Piazzetta. E poi, perché non ci deve essere un recapito della Polizia locale nel vasto centro storico, come in tutte le città? Un servizio che sarebbe utile non solo ai fini della vigilanza, sicurezza e repressione, ma anche per facilitare operazioni di carico e scarico, informazioni turistiche, e tanto altro».


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