La Gastroenterologia della Ast di Fermo ottiene la certificazione Kiwa per le patologie croniche intestinali, è la prima volta in Italia

FERMO - Il direttore generale Gentili: «Grande risultato del team guidato dal professor Macarri e di tutto il Murri di Fermo». Il direttore Macarri: «Una “Ibd Unit" formata da più specialisti, ormai consolidata ed operativa dal 2012, offre un percorso finalizzato di presa in carico attiva del paziente attraverso programmi di cura completi e personalizzati»L'assessore regionale Saltamartini: «La cronicità richiede percorsi di presa in carico integrati»

Giampiero Macarri

di redazione CF

L’Unità operativa complessa di Gastroenterologia di Fermo ottiene la certificazione internazionale Kiwa, per il Pdta (Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale) del paziente affetto da patologie croniche intestinali. «E’ la prima volta in Italia: il reparto fermano – sottolineano con una nota dalla Ast di Fermo – è all’avanguardia a livello italiano ed internazionale».

«La certificazione Kiwa – commenta il direttore generale dell’Ast di Fermo, Gilberto Gentili – è rilasciata per quei servizi che sostengono e garantiscono sicurezza, efficienza, sostenibilità e performance sia per i professionisti che per la strumentazione ed i servizi garantiti. Sostanzialmente il nostro reparto ha i requisiti conformi a leggi, normative, standard internazionali per rispondere alle richieste sempre più precise di una società in continua evoluzione poiché tale sistema di accreditamento supporta le aziende sanitarie nella crescita in campo nazionale e internazionale, e nell’innovazione».

Gilberto Gentili

Le malattie infiammatorie croniche intestinali (Mici), come il morbo di Crohn, la colite ulcerosa e la colite indeterminata sono patologie croniche che interessano l’intestino ad elevata incidenza nella popolazione e soprattutto sono diffuse tra i giovani. Si stimano in Italia 10-15 nuovi casi su 100.000 abitanti/anno, con una maggiore incidenza nella fascia 15 – 45 anni: rappresentano vere e proprie “malattie sociali”, di grande impatto economico.

Negli ultimi 30 anni la prevalenza globale è aumentata dell’85: attualmente non ci sono ancora terapie capaci di portare il paziente ad una guarigione, ma solo cure finalizzate alla loro remissione. A ciò si aggiunge il carattere sistemico: poiché di natura autoimmune possono spesso essere associate alla comparsa di altre infiammazioni (articolari, dermatologiche, e distretti vari) facendo del paziente un paziente complesso che necessita di una presa in carico multidisciplinare.

Il reparto guidato dal professor Giampiero Macarri, professore della Univpm e direttore della Uoc di Gastroenterologia del Murri nonché presidente del Corso di Scienze Infermieristiche di Fermo, ha una unità operativa semplice dedicata alla predisposizione di Piani terapeutici individualizzati e la gestione delle terapie e dei follow up, di cui è responsabile la dottoressa Simona Piergallini, che vede al suo interno uno staff di professionisti gastroenterologi, endoscopisti, infermieri, radiologi, anatomopatologi, chirurghi e reumatologi e lavora in sinergia con il territorio, collaborando con l’associazione Amici Italia che riunisce adulti e bambini affetti da queste patologie di cui Valentina Ferracuti è presidente.

L’assessore regionale Filippo Saltamartini

«L’Uoc di Gastroenterologia dell’Ospedale Murri di Fermo – spiega Macarri – si è adoperata dal 2011 alla costruzione di percorsi assistenziali integrati tra le discipline visto il crescente numero di pazienti. «Si è costituita cosi una “Ibd Unit” formata da più specialisti, ormai consolidata ed operativa dal 2012 che offre un percorso finalizzato di presa in carico attiva del paziente attraverso programmi di cura completi e personalizzati».

«Il percorso facilita l’accesso alle cure ospedaliere da parte di pazienti che più volte nel corso del tempo hanno una riattivazione di malattia – sottolinea l’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini – la cronicità richiede percorsi di presa in carico e la Gastroenterologia dell’Ospedale di Fermo in questo ha dimostrato la sua eccellenza, va quindi sottolineato il grande lavoro svolto in questi anni».

 

 


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