«Brutto vedere l’intero corteo suntuoso e immobile della Contrada San Giovanni bloccato all’ingresso di Porta Romana: “Qui non si entra” si è sentito rispondere ieri il Priore Renzo Recchioni il quale, nella serata di sabato, scortato dalle forze dell’ordine aveva tentato di avere accesso in Piazza Matteotti durante il cerimoniale del sabato della Contesa del Secchio». Iniziano così le riflessioni della contrada San Giovanni, dopo la Contesa 2023 segnata da un lungo braccio di ferro con l’Ente.
«Essere guardati a vista come dei delinquenti è stato imbarazzante. Poi anche le forze dell’ordine, che ringraziamo, hanno capito. Quello che invece non abbiamo capito è stato il perché del rifiuto dell’Ente Contesa a sottoscrivere l’accordo “di tregua”, sottoposto a patto di riservatezza e inutilizzabilità che aveva proposto il Comune, seppur in maniera tardiva: sarebbe stato bello vedere tutti i figuranti e contradaioli rossi poter sfilare insieme, ci abbiamo sperato fino alla fine, invece nulla. Segno evidente che a qualcuno – continuano – fa più comodo continuare a strumentalizzare questa situazione. Continuare a dire che la contrada San Giovanni è sottoposta a commissariamento giudiziale è falso: siamo legittimati dal provvedimento del Tribunale di Fermo nonostante siamo stati destinatari di un “daspo” da parte dell’Ente Contesa».
La Contrada San Giovanni respinge anche quelle che definisce «chiacchiere, anch’esse strumentali, secondo le quali del questione del contenzioso risiederebbe all’interno di situazioni personali o politiche. Niente di più falso. Le motivazioni per cui siamo davanti al Giudice: capire se la contrada può scegliere liberamente i propri organismi interni, priore, presidente e consiglio, senza sottostare al gradimento dell’ente contesa del secchio, oppure no. Nonostante tutto e tutti, ieri la Contrada San Giovanni, quella non ammessa alla manifestazione, ha effettuato la propria sfilata lungo viale Roma e ha deliziato il pubblico presente che ha salutato tamburini e figuranti con un lungo applauso. Il corteo poi si è mosso lungo via Po e tutti i figuranti, giunti nei pressi dell’Ufficio postale, si sono schierati lungo il marciapiede e hanno salutato le altre contrade in sfilata, compresa la squadra rossa e la contrada san Giovanni bis creata per l’occasione. Un momento assolutamente composto anche di protesta da parte dei contradaioli rossi che hanno innalzato diverso striscioni al grido di “Contesa Libera”».
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