di Sandro Renzi
Quasi 900 posti auto sul lungomare cancellati in un solo colpo. Monta la protesta dei balneari sangiorgesi: nel mirino il Gran Premio di Capodarco che, ospitato come da tradizione anche a Porto San Giorgio, costringe gioco forza il Comune rivierasco a cancellare tutti i parcheggi sul lungomare e a mettere mano alla viabilità interna. E ciò per consentire agli organizzatori della gara ciclistica, ormai uno degli appuntamenti agostani sportivi più attesi sul territorio, che ha il suo traguardo nella frazione di Capodarco, di estendere il percorso in pianura proprio lungo la costa sangiorgese. Ad essere interessate sono infatti le due direttrici: lungomare Gramsci e statale Adriatica
Vetrina allora anche per Porto San Giorgio? I concessionari di spiaggia non la pensano così. «Si tratta di una competizione sportiva che in realtà subiamo -chiarisce subito Romano Montagnoli, presidente Sib- togliere per una intera mattinata i parcheggi rimasti sul lungomare, per fare posto alla gara ciclistica, alla fine ci danneggia. Certo, non è il primo anno che questo avviene, ma abbiamo perso la pazienza». Per gli operatori turistici la data del 16 agosto non è certo la migliore. Per molti di loro coincide con la settimana clou dell’estate. «Perdiamo clienti -raccontano- e non vediamo quali benefici la città possa ricavarne».
Romano MontagnoliMontagnoli lancia una provocazione, che vuole essere al contempo una proposta ed un messaggio indiretto tanto agli organizzatori del Gran Premio di Capodarco quanto alla vicina Amministrazione comunale di Fermo che patrocina l’evento. «Perché non prevedere l’arrivo a Porto San Giorgio invece che a Capodarco? Intendiamoci, non ce l’abbiamo con l’Amministrazione sangiorgese che deve mettere in atto determinati accorgimenti decisi dall’alto per la sicurezza dei ciclisti, ma togliere circa 900 posti auto dal mattino e per un’ora e mezza di gara, francamente ci crea più di un disagio. Se fosse un volano turistico e commerciale per la nostra città saremmo pure disposti a fare un sacrificio, ma in questi termini, finisce che Fermo andrà in prima pagina e noi ne subiremo le conseguenze in termini di viabilità». Ecco perché Montagnoli punta ad ottenere qualcosa in più di alcuni passaggi di ciclisti sul lungomare. «Si potrebbe, ad esempio, alternare il traguardo tra Fermo e Porto San Giorgio. Così entrambe le città ne beneficerebbero. In caso contrario nulla vieta che l’assessore Torresi possa valutare tranquillamente la possibilità o proposta di spostare l’intera gara sulla costa fermana» precisa ancora il presidente del Sib, lasciando intendere che per gli operatori balneari, così come è impostata la corsa, non porta risultati sul piano turistico e commerciale per Porto San Giorgio. Tanto varrebbe allora uscirne completamente. «Se ci fosse più collaborazione tra le due città e meno sovrapposizioni, come è invece spesso accaduto questa estate in occasione di vari eventi, forse anche il Gran Premio avrebbe un risvolto diverso per Porto San Giorgio. In realtà non vedo nessuno spirito collaborativo. Mi chiedo cosa accadrà quando la manifestazione coinciderà con il giovedì, giornata in cui si svolge il mercato ambulante».
Lauro Salvatelli
In effetti lo sforzo organizzativo messo in piedi sotto il coordinamento della Polizia locale non è indifferente in occasione di questa manifestazione. «Sono state solo 3 le rimozioni su ben 7 km di divieto -dice l’assessore alla viabilità, Lauro Salvatelli, facendo un bilancio- tutto è filato liscio a Porto San Giorgio grazie al grosso lavoro della Polizia locale. Nonostante il periodo, nonostante i tanti servizi a cui i vigili sono chiamati, con un organico che non è al completo, con ben 17 agenti in campo solo mercoledì, a cui si sono poi uniti ben 40 uomini dell’associazione carabinieri in congedo, siamo riusciti a controllare il percorso di ben 9 km. Uno sforzo non indifferente per il nostro ente e per la nostra città che ospita circa un terzo dell’intero percorso».
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