«Così non si può fare turismo». È questa la denuncia di un tour operator che pone l’attenzione sull’assenza del servizio taxi nel territorio. Il gap, emerso a Porto San Giorgio dove il servizio solitamente è presente sebbene siano diminuite le licenze negli ultimi decenni, in realtà ha fatto emergere il fatto che le vere lacune sarebbero altrove e andrebbero colmate, viste le potenzialità turistiche della provincia di Fermo.
«Venerdì sera cercavamo un taxi – ha denunciato Andrea Marsili, della cooperativa Tu.ris.marche – per un gruppo di norvegesi in vacanza, che sarebbero dovuti tornare a Petritoli ma a mezzanotte non ce n’era uno disponibile a Porto San Giorgio e nemmeno in tutta la provincia di Fermo, così come a Civitanova o San Benedetto del Tronto. L’unico taxi disponibile si trovava a Loreto. Per noi che lavoriamo come tour operator sul territorio, è una cosa inconcepibile, in città che voglio crescere in fatto di turismo. Finché parliamo di campeggi è chiaro che non servano ma se puntiamo ad un target turistico leggermente più alto, avere un servizio di taxi rappresenta l’abc. Serve che i comuni rilascino più licenze di taxi. I tassisti rimasti sono pochi e quasi nessuno lavora durante la notte».
Si tratta di un servizio per la collettività e il territorio. «Non vogliamo incolpare nessuno – ha ribadito Marsili – ma sentiamo la necessità di far emergere questa problematica, visto e considerato che la nostra cooperativa di Tu.ris.marche lavora con turisti di un certo livello, che spesso sono anche dipendenti di grandi aziende. Questa volta si trattava di un gruppo di norvegesi che hanno necessità di spostarsi sul territorio. Il taxi rappresenta un servizio di prima necessità ed è facilmente accessibile». Alla fine, sono riusciti a risolvere con un servizio di Ncc (noleggio con conducente).
La segnalazione ha fatto emergere quella che è una carenza territoriale. L’assessore al turismo, Giampiero Marcattili ha dichiarato in merito: «Per un paese di 15 mila abitanti, avere 4 o 5 tassisti non è poco. Poi è chiaro che nei 15 giorni di ferragosto il carico sia maggiore. La settimana di picco di presenze fa andare in sofferenza ma per il resto dell’anno 5 licenze sono tante». Inoltre, c’è il servizio autobus della Steat, nord sud, che copre però fino all’una di notte e poi il servizio del bus dell’Ataf che collega gli alberghi al centro, oltre al trenino di Reali.
A fare un quadro più preciso della situazione taxi in città, è uno dei tassisti, Massimo Agostini, il quale ha spiegato che le licenze non sono a numero chiuso e il comune può, o potrebbe, attivarne quante ne vuole, basta fare un bando. Oltre a 5 licenze di taxi, in città vi sono anche 5 licenze di Ncc (noleggio con conducente) reperibili digitando taxi Porto San Giorgio sul motore di ricerca.
«Venerdì sera – ha spiegato Agostini – si vede che eravamo tutti impegnati. Le licenze sono 5 e lavoriamo anche durante la notte. Un collega è scomparso da pochi mesi, ora la sua licenza è in vendita. Oltre a Porto San Giorgio, c’è una sola licenza di taxi a Fermo e una a Porto Sant’Elpidio. A Porto San Giorgio siamo presenti alla pensilina sul lato della stazione, a fianco del Florian. Noi facciamo anche servizio discoteca e agli aeroporti (Pescara e Ancona). Io faccio servizio anche per il pronto soccorso, ho riportato a casa diversa gente alle 2 di notte. Cinque licenze per Porto San Giorgio sono anche troppe dato che si lavora 2 mesi all’anno, mentre d’inverno non si fa niente. Noi, diversi anni fa, siamo arrivati ad avere anche 8 licenze ma qui non c’è la cultura del taxi». Quello che andrebbe fatto, secondo gli esperti del settore, sarebbe quello di potenziare le licenze tra Fermo e Porto Sant’Elpidio.
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