di redazione CF
Carabinieri feriti, lasciati soli e poco tutelati. È questa la denuncia che la segreteria regionale Sim Carabinieri Marche fa, augurando una pronta guarigione ai colleghi che sono rimasti feriti durante gli interventi svolti in questa turbolenta e movimentata estate del 2023.
«I fatti che hanno segnato questa stagione estiva sono purtroppo ben noti. In particolare, si fa riferimento agli eventi, riportati da Cronache Fermane, che si sono verificati nella serata di Ferragosto a Pedaso, dove i colleghi del Radiomobile di Fermo sono stati chiamati ad intervenire presso un bar che stava riproducendo musica ad alto volume – dice il sindacato a tutela di militi dell’Arma -. Giunti sul posto, si sono trovati di fronte a una situazione ben oltre il semplice incontro sociale, con decine di avventori, molti dei quali ubriachi. Purtroppo, l’epilogo di questa situazione è stato tutto tranne che positivo: i colleghi intervenuti hanno subito ferite nel tentativo di sedare i tafferugli che si sono sviluppati. L’individuo responsabile è stato denunciato per resistenza e lesioni»
Come associazione sindacale, già prima dell’estate avevano sollecitato il supporto di unità aggiuntive, in vista dei problemi operativi che il periodo estivo comporta. Tuttavia, denunciano che nella fase di pianificazione sia stata trascurata l’ampia estensione geografica della costa che ricade sotto la giurisdizione della provincia di Fermo, estendendosi dal fiume Chienti fino a Ponte Nina per oltre 40 km di litorale.
«Nella serata di Ferragosto, il Radiomobile si è trovato a dover far fronte da solo alla porzione di territorio che include il comune di Pedaso – continua il segretario del Sim, Paolo De Angelis -. Chi, come noi della segreteria, che opera direttamente sul campo, è ben consapevole che questa situazione non è nuova. Nonostante le segnalazioni e le rappresentazioni di queste criticità in passato, si è visto pochissimo cambiamento. Nei prossimi giorni, scriveremo al Prefetto di Fermo per richiedere un nuovo incontro, e dare sempre il nostro maggiore supporto per risolvere queste criticità e tornare nuovamente in argomento, sulla situazione riguardante il rilievo degli incidenti stradali, che non solo non è migliorata, ma ha addirittura portato alla creazione di situazioni ai limiti della legalità».
Una lunga estate che non ha visto solo i carabinieri della Radiomobile oggetti di aggressione ma ci sono stati episodi che hanno coinvolto anche i militari della compagnia di Montegiorgio. «Durante gli interventi di Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO), si è verificato il problema dei ritardi nell’arrivo del secondo medico, mettendo a rischio la salute degli interessati. In un’epoca in cui è operativo il sistema NUE112, questa situazione appare anacronistica e pericolosa – continua il Sim -. Per un carabiniere, operare correttamente e rispettando ogni procedura, diventa un percorso costellato di ostacoli. Oltre al rischio personale, spesso siamo soggetti a indagini relative all'”atto dovuto”, su cui chiediamo da tempo chiarezza e garanzie. Non ci limiteremo a semplici comunicati stampa: ci impegneremo al massimo per tutelare i nostri colleghi. Non adotteremo l’atteggiamento del Gattopardo che, pur cambiando tutto, lasciava tutto immutato. Il nostro impegno è riflesso nel motto “mai più soli”. Faremo tutto il possibile per sostenere i colleghi feriti e per migliorare le condizioni operative complessive».
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