Mense a scuola, inizio (solo il 18) e tariffe al microscopio. Giampieri e Cuomo: «Data decisa dagli Isc. Lievi aumenti solo per i più ricchi»
FERMO - Alla segnalazione di un genitore che punta l'indice sulla data di inizio del servizio (il 18) quando la scuola inizia il 13, e sui rincari, replicano l'assessore ai servizi sociali e il direttore Asite: «Noi siamo pronti. La data è concertata dagli istituti. Rincari? Su sette fasce solo le ultime tre hanno un lieve aumento. La più "cara" paga solo 0,4 euro a pasto in più. Le altre quattro risparmiano». Giampieri: «Lo abbiamo fatto per andare incontro alle famiglie meno abbienti. Il servizio non perde in qualità. Rispettiamo le linee ministeriali e ci avvaliamo di specialisti»
«Perché, se la scuola inizia il 13, la mensa parte dal 18? Per le famiglie questo è un costo ulteriore. E poi perché quest’aumento a 4 euro a pasto?». Sono questi, in sintesi, i quesiti posti da un padre di un bimbo che si appresta a tornare sui banchi di scuola a Fermo. E l’indice è puntato contro il Comune e l’Asite che effettua proprio il servizio mensa. Ma dall’amministrazione e dalla partecipata arrivano le puntualizzazioni dell’assessore ai servizi sociali Mirco Giampieri e del direttore Emilio Cuomo. «Il servizio mensa parte su indicazione delle direzioni scolastiche. Abbiamo creato più fasce di reddito. Solo i più ricchi avranno un aumento ma parliamo di circa 80 euro all’anno, complessivamente».
Andiamo per ordine, però, partendo dalla segnalazione del genitore: «Sono un padre di un bambino che la prossima settimana – la segnalazione giunta alla redazione di Cronache Fermane – incomincerà il secondo anno di scuola di infanzia. Siamo stati avvisati ieri dall’Istituto che per le scuole d’infanzia, l’Asite non garantisce il servizio mensa, se non a partire dal 18 settembre, con la conseguenza che la prossima settimana i bambini dovranno uscire da scuola entro le ore 13. Ora tralascio tutte le problematiche che ogni anno piombano sopra le spalle dei genitori, sulle incertezze riguardo al mondo della scuola, poiché questa è una problematica dell’Asite. Il Comune di Fermo aumenta il pasto a 4 euro ma non riesce ad organizzarsi per il primo giorno di scuola, benché conosciuto da mesi. Che i genitori si arrangino pure, paghino ulteriormente baby sitter, o chi ha la fortuna di avere nonni in salute, poiché questa è la prima sorpresa di questo nuovo anno scolastico, buona scuola a tutti».
Mirco Giampieri
Critiche, però, respinte al mittente sia da Giampieri che da Cuomo. «Non è così – puntualizza l’assessore – abbiamo anche fatto una riunione con gli Isc. Noi siamo pronti, con l’Asite, a partire con il servizio mensa dal 13 settembre. Ma seguiamo le indicazioni che ci arrivano dalle scuole che propendono per il 18, forse a causa di un numero ridotto di personale. A riprova di quanto teniamo a questo servizio, quest’anno abbiamo anche coinvolto la Coldiretti per degli incontri a scuola sull’educazione alimentare, con la disponibilità degli istituti. Abbiamo parlato anche con il presidente della Coldiretti Ascoli-Fermo, Francesco Goffredo. E sulla mensa seguiamo pedissequamente le linee ministeriali. Ci avvaliamo di un nutrizionista dell’Ast e non dimentichiamoci della collaborazione del dottor Foglini, ex primario del centro antidiabetico. Con l’Asite facciamo un lavoro immane: parliamo della preparazione di circa 1700 pasti al giorno, con 200 diete giornaliere».
Emilio Cuomo
E il discorso legato all’aumento delle tariffe? «Parlare di aumento è fuorviante. Prima avevamo solo due fasce di reddito. Le abbiamo innalzate a sette e solo per le ultime tre ci sono lievissimi aumenti. Pensate che – spiega l’assessore – per la più alta l’aumento è di soli 40 centesimi a pasto che equivalgono a circa 80 euro all’anno».
Allora vediamole insieme queste fasce: «Certamente. Prima ne avevamo due: sotto e sopra i 15mila euro di Isee. La prima pagava 2,8 euro a pasto. La seconda 3,6. Ora ne abbiamo sette, dicevamo. Fino a 5mila euro di Isee 1,8 euro a pasto, da 5 a 9mila 2,3 euro, da 9 a 11mila 2,5 euro, da 11 a 15mila pagano 2,6 euro a pasto, da 15 a 20mila 3,6 euro, da 20 a 25mila 3,8 e sopra ai 25mila 4 euro. Vedete bene che solo le ultime tre hanno avuto un leggero aumento. E’ stata una decisione presa per andare incontro alle famiglie più in difficoltà. E quelle che stanno economicamente meglio pagano poco di più rispetto a prima. A questo si aggiunga che il secondo figlio (se frequenta la mensa contemporaneamente al primo) paga un pò meno. Non paga nulla, invece, il terzo figlio (sempre se anche gli altri due fratelli usufruiscono ancora del servizio). Le famiglie hanno tempo fino a fine novembre per presentare l’Isee e godere delle riduzioni. Né io né il sindaco abbiamo ricevuto lamentele per questo nuovo piano tariffario. Lo abbiamo pensato proprio in chiave di sostegno sociale senza intaccare, e questo sia chiaro, la qualità del servizio».
Più sintetico ma sulla stessa lunghezza d’onda, il direttore Asite, Emilio Cuomo: «Iniziamo la mensa quando ci viene indicato dagli istituti, data che ci viene comunicata ad inizio mese (di settembre). Noi siamo pronti. I prezzi sono fermi da 15 anni, sono stati solamente rimodulati dal Comune in base alle fasce Isee. E conti alla mano circa l’80% dell’utenza pagherà meno di prima».