La voce è tranquilla dopo la grande paura per l’aggressione subita dal marito, attaccato da tre pitbull mentre era in giro nei paraggi della sua abitazione con la cagnolina di piccola taglia. La moglie dell’uomo di 75 anni, messo in salvo dal provvidenziale intervento di un agente della polizia stradale racconta la disavventura subita nei giorni scorsi. Il coniuge se l’è cavata con 20 giorni di prognosi ed una decina di punti di sutura all’avambraccio destro, morso per salvare il suo amico a quattro zampe.
«Una brutta esperienza, ma vista la situazione, poteva andare sicuramente peggio – racconta la moglie – domani mio marito toglierà i punti, la paura è stata fortissima, ma ora sta meglio e la convalescenza procede senza problemi. Purtroppo era già capitata qualche disattenzione di troppo nella custodia di quei cani. Il giorno dell’incidente, alcune ore prima, era stato mio genero, per ben due volte, a riportarli a casa perchè giravano indisturbati».
Si arriva poi alla tarda serata dell’aggressione. I coniugi abitano in piazza Marconi a Grottazzolina. La signora ha portato fuori il suo cane, quando sopraggiungono, slegati, i tre pitbull, uno adulto e due cuccioli. «Il più grande era molto aggressivo ed ha iniziato ad inseguire la mia cagnolina, ma siamo riusciti a metterla in salvo e farla tornare – racconta la donna – dopo un po’ si sono allontanati, tornando verso casa. Abbiamo pensato che ormai fossero rientrati, così mio marito ha continuato la passeggiata ed è uscito di nuovo, ma dopo qualche istante sono tornati alla carica. Mio marito allora ha preso in braccio il nostro cane, ma il pitbull più grande lo aveva puntato e lo ha attaccato. Per fortuna in quel momento passava il poliziotto nostro amico, che è stato veloce ed efficace ad intervenire, arrivando a bordo dell’auto. Mio marito è riuscito col ginocchio a colpire il pitbull per avere il tempo di aprire lo sportello, salire ed allontanarsi».
Il 75enne, più tardi, ha raggiunto il pronto soccorso per farsi medicare. «Ho temuto che le conseguenze fossero più gravi – continua la moglie – al di là della ferita, diceva di non avere sensibilità alla mano e pensavamo che si fosse reciso qualche tendine, invece per fortuna ha recuperato pienamente. La fortuna è che sia successo in una zona abitata e che qualcuno, sentendo le sue grida, sia arrivato ad aiutarlo. Capita spesso di passeggiare con il nostro cane e fare giri più lunghi, arrivando in aree meno frequentate. Se l’aggressione fosse capitata in un punto più isolato probabilmente nessuno avrebbe sentito e chissà come sarebbe finita».
P.Pier
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