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Consumi in calo e spettro Bolkestein: il bilancio dei balneari. Montagnoli: «Bene agosto, ma abbiamo perso due mesi»

PORTO SAN GIORGIO - Con l'ormai imminente fine estate, si traccia un bilancio della stagione balneare insieme al presidente Sib, Romano Montragnoli. Male i mesi di maggio e giugno. Bene 20 giorni ad agosto. Scendono però i consumi e per il 2024 previsti possibili aumenti.

Romano Montagnoli

di Sandro Renzi

Un settembre così, forse, non è più una novità per i concessionari di spiaggia che giocoforza, con la riapertura delle scuole e la fine delle ferie agostane, cominciano a riporre le attrezzature con anticipo rispetto ad una coda estiva che potrebbe allungare quasi di un mese la loro attività. Fa caldo ed il meteo, con una tendenza che va di anno in anno consolidandosi, anche a settembre regala giornate splendide. Per fare un bilancio di come è andata l’estate 2023, dal loro punto di vista, si è scelto così di aspettare qualche giorno in più. Romano Montagnoli, presidente Sib, appare  tutto sommato soddisfatto.

Montagnoli, come è andata l’estate?

Abbastanza bene. Abbiamo venduto più ombrelloni rispetto al passato, ovviamente a gente del posto. E’ un turismo il nostro prevalentemente fatto da pendolari.

Quel è stato il prezzo medio per due lettini ed un ombrellone per tutta la stagione?

Dipende. La media oscilla tra i 500 ed i 700 euro, anche in base alle file, ma c’è pure che lo ha venduto a 450 euro e chi a più di 700. In altri luoghi, a queste cifre, riesci a malapena a farci una settimana.

In effetti questa estate trovare un ombrellone negli chalet del centro, magari per un solo weekend, non è stato semplice.

E’ vero. Per i giornalieri è sempre più complesso. Gli ombrelloni vengono bloccati all’inizio della stagione estiva e spesso riconfermati alla fine di quella precedente per l’anno successivo. Occorre trovare però un giusto equilibrio tra le due cose.

Tornando al bilancio estivo? 

Maggio e giugno, come noto, non sono praticamente esistiti. Non abbiamo lavorato. Poi è esploso il caldo di luglio e paradossalmente tanta gente ha scelto di non andare al mare o ha optato per altre mete, come peraltro confermano i dati sui viaggi all’estero.

Ed agosto, storicamente il mese clou?

E’ andato molto bene, fino alla penultima settimana. Ma venti giorni sappiamo non bastare per coprire le spese. La macchina, per usare un eufemismo, è sempre accesa anche quando in spiaggia non c’è nessuno, e va alimentata. Certo, i weekend sono stati sopra alla media rispetto alle ultime stagioni balneari. Ma non possiamo fare confronti con l’estate 2022 perché oggettivamente è andata benissimo. Dirò di più, se facciamo un paragone con lo scorso anno, nel 2023 prevalere il segno meno. Ma non pretendo di dare percentuali.

Cosa ha influito su questo segno meno?

L’effetto inflattivo, in primis, anche se noi operatori abbiamo fatto per l’ennesimo anno da ammortizzatori caricandoci degli aumentati costi ed evitando che gli stessi intaccassero le tasche dei clienti. Questa situazione ha fatto sì che i fatturati siano scesi parallelamente ai consumi. In una battuta abbiamo registrato più teste, ovvero più clienti, ma meno consumi perché la loro capacità di spesa si è ridotta negli ultimi mesi.

E per il prossimo anno cosa si prevede su questo fronte?

Immagino che qualche collega aumenterà i prezzi.

La tanto agognata destagionalizzazione, a cui anche la politica fa spesso riferimento, può darvi una mano?

Destagionalizzare non significare lasciare aperti 10 ombrelloni e alzare le serrande la mattino. Per restare aperti a settembre si deve essere un motivo, ci devono attrazioni. I concessionari di spiaggia lavorano con le famiglie che ricominciano la loro attività proprio a settembre ed impiegano spesso giovani che a settembre tornano all’università. Non è facile garantire il servizio in assenza del personale. Se vogliamo affrontare il tema della destagionalizzazione occorre programmare a monte qualcosa che renda attrattiva la spiaggia a settembre e giustifichi da parte degli operatori un investimento anche sul personale in un periodo in cui di gente al mare purtroppo non ce n’è.

Capitolo Bolkestein, a che punto siamo?

Si deve discutere il ricorso del Sib contro le sentenze del Consiglio di Stato. Ad oggi i Comuni hanno una proroga al 31 dicembre 2024 per redigere i bandi e mettere all’asta le concessioni balneari, ma di fatto mancano delle linee guida sulle quali muoversi.


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