Operazione “Arpia”, Rosita Quintili assolta con formula piena dalle accuse di usura ed estorsione

PROCESSO - Il Tribunale di Fermo ha assolto la donna, difesa dagli avvocato Francesco De Minicis e Sara Talamonti, dalle accuse di usura ed estorsione che le erano state mosse dalla Procura a seguito della denuncia di due donne, madre e figlia

Rosita Quintili

Operazione “Arpia”. Ieri, dopo tre ore di Camera di Consiglio, il Tribunale di Fermo ha assolto con formula piena Rosita Quintili dalle accuse di usura ed estorsione che le erano state mosse dalla Procura a seguito della denuncia di due donne, madre e figlia. Un breve salto indietro di tre anni. Nel 2020, infatti, la Guardia di Finanza aveva sgominato quello che per gli inquirenti era un canale d’usura con estorsione, nell’ambito di un’operazione ribattezzata, appunto “Arpia”.  All’esito di un dibattimento durato diverse udienze in cui sono stati escussi molti testimoni, il Pm aveva concluso per una condanna a sei anni di reclusione e 24.000 euro di multa e le parti civili pretendevano danni per molte decine di migliaia di euro.

Ma la difesa di Rosita Quintili, sostenuta dagli avvocati Francesco De Minicis e Sara Talamonti, ha sostenuto l’assoluta inesistenza di tutte le accuse. E così si arriva a ieri: «Il Tribunale – il commento dell’avvocato De Minicis – ha sostanzialmente accolto in pieno la richiesta di assoluzione di Rosita Quintili, esponente di una delle più importanti famiglie imprenditoriali del Fermano» e tra l’altro mitica vincitrice del primo palio dell’Assunta di Fermo per la contrada Pila nel 1982.

Operazione ‘Arpia’ Sgominato nel Fermano un canale d’usura con estorsione, donna nei guai


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