E’ iniziato a Fermo il Green Loop festival che si svolge nel weekend dal 22 al 24 settembre, con un ospite d’eccezione, Vincenzo Schettini, il professore di fisica più conosciuto del web e tanto amato da studenti ed insegnanti. Ad accoglierlo infatti nella cornice del teatro dell’Aquila di Fermo, ieri pomeriggio, in un incontro-lezione moderato dalla giornalista Silvia Remoli, tantissimi adolescenti che lo seguono con interesse e curiosità. Dopo l’introduzione dell’assessore al welfare Annalisa Cerretani, la quale ha sottolineato la grande volontà da parte dell’amministrazione comunale di ospitare questo festival itinerante ideato dal professor Marco Cardinaletti, sono state illustrate le ragioni che hanno portato il Green Loop a Fermo per la prima volta: «Il tema che vogliamo promuovere è caro a tutti noi, cioè quello della tutela dell’ambiente – spiega in apertura l’ideatore del festival – dobbiamo cercare di guardare il mondo in maniera diversa, per creare a partire da oggi, un futuro migliore per tutti».
E’ poi la volta del professor Schettini: «Fatevi un bell’applauso, grazie a tutti per essere qui – esordisce – per avermi ospitato in questo bellissimo teatro». Con l’entusiasmo che lo caratterizza, ha iniziato la sua lezione di fisica spiegando, intervenendo e interrogando, nel vero senso della parola, il giovanissimo pubblico presente, proprio come a scuola. «Vorrei sentire le vostre domande – aggiunge, dopo una chiara e dettagliata spiegazione dell’acustica perfetta del teatro che lo ospita – imparo da chi ho davanti, ogni volta che incontro da vicino, da tutti voi che state amando la scienza in maniera così pulita e genuina». E ha proseguito microfono in mano, stazionando in platea praticamente per tutto il tempo. «Il mondo sta cambiando, io cerco di creare un ponte con ciò che sta succedendo, ed è questo che bisogna spiegare nelle scuole, tutto si trasforma e si trasformerà, voi ragazzi dovete studiare, essere preparati e curiosi, perché come Tesla potete cambiare il mondo».
Schettini ha proseguito poi la sua lezione passando dall’energia elettrica, alla radio fino ad arrivare alla fusione nucleare. «Tesla era un ragazzo come voi, Edison altrettanto – spiega – Noi siamo il prodotto di qualcuno che ha pensato qualcosa, che ha trasformato la sua idea e l’ha condivisa con il mondo per migliorare la vita di ognuno di noi, fino ad oggi». Grazie alle idee ed alla preparazione, dunque, sostiene con forza Schettini, i ragazzi di oggi possono davvero migliorare il mondo, cercare soluzioni per un futuro migliore, più green per avere un domani che non permetta più sprechi di risorse preziose (una fra tutte l’acqua) e trovare i modi migliori per ottimizzare quelle che abbiamo nella vita di tutti i giorni. Ha elargito consigli, ispirato i giovani e la platea interessata ha interagito con lo scienziato attraverso domande e risposte ad ogni quesito posto dal professore pugliese. Non è mancata qualche critica al sistema scolastico, che è «vecchio» e «burocratico», troppo antico per la realtà moderna e per come il mondo fuori si stia rivoluzionando. «Voi ragazzi dovete concentrarvi sull’intelligenza, essere preparati ed allargare la vostra conoscenza. Anche fuori dalla scuola. Quando arriva un’idea – prosegue – non dovete essere tristi, dovete essere preparati e saper parlare tante lingue. Lasciatevi ispirare! Ricordatevi che le macchine devono essere d’aiuto, non dovete dipendere da loro – ed aggiunge – non vogliamo l’intelligenza artificiale a scuola, lì c’è e deve restare solo l’intelligenza culturale». L’ultimo messaggio è dedicato ai genitori ed agli insegnanti, parte integrante della sua platea sui social e presente numerosa a teatro: «Genitori parlate con i vostri figli e fategli capire quanto sia stato difficile anche per voi trovare degli equilibri nella vita. Noi andavamo a cercare le risposte alle nostre domande in biblioteca, si doveva sudare per farlo. Oggi siamo nell’era della rivoluzione digitale, milioni di volte più forte della rivoluzione industriale e non dobbiamo cadere a terra con le connessioni umane, apprezziamo il nostro cervello e facciamolo lavorare al massimo».
Laura Cutini
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