Ex area Branella, Ciabattoni (Pd) accusa: «Variante pronta da tempo, ma solo 48 ore per studiarla»

PORTO SAN GIORGIO -Domani sera in Consiglio comunale approderà la variante urbanistica per l'area ex Branella acquistata dal gruppo Gabrielli. L'opposizione si prepara al confronto. Ma le premesse non sono delle migliori. Dal centrosinistra le prime accuse riguardano l'aspetto procedurale. È la consigliera dem, Catia Ciabattoni, che ha partecipato ieri alla commissione consiliare presieduta da Andrea Rogante, a lamentare i tempi troppo stretti dettati dell'iter deciso dalla giunta Vesprini.

Catia Ciabattoni

di Sandro Renzi

Domani sera in Consiglio comunale approderà la variante urbanistica per l’area ex Branella acquistata dal gruppo Gabrielli. L’opposizione si prepara al confronto. Ma le premesse non sono delle migliori. Dal centrosinistra le prime accuse riguardano l’aspetto procedurale. È la consigliera dem, Catia Ciabattoni, che ha partecipato ieri alla commissione consiliare presieduta da Andrea Rogante, a lamentare i tempi troppo stretti dettati dell’iter deciso dalla giunta Vesprini. «Finalmente ieri abbiamo potuto visionare le carte nel dettaglio -spiega quest’ultima- e interloquire con sindaco e dirigente. Si tratta di una variante già pronta da diverso tempo ma che arriva in commissione due giorni prima del Consiglio. Mi pare che così facendo non vi sia stata la volontà di discutere».

Il Pd contesta quindi la modalità adottata dall’Amministrazione di centrodestra «che se avesse voluto garantire una piena agibilità politica avrebbe dovuto metterci nella condizione di svolgere una discussione sul tema prima ancora della conferenza dei capigruppo». Così non è stato, e il confronto tra maggioranza e opposizione ci sarà domani in Consiglio. «Noi come opposizione ci troviamo addirittura a parlarne solo 24 ore prima della civica assise. Poiché non mi pare vi fossero urgenze particolari, ritengo vi fosse tutto il tempo per esaminare la pratica che andrà ad impattare sul quartiere nord della città» spiega ancora la Ciabattoni. La variante al Prg prevede volumetrie più contenute rispetto alle previsioni di piano. «Si parla di 8 mila mq di sul, 5 mila per il commerciale e 3 mila per il residenziale» dice ancora la consigliera e «visto che riguarda una zona che da anni aspetta soluzioni, forse si sarebbe potuto concedere più tempo sebbene l’iter sia ancora lungo con i diversi passaggi tra Consiglio e Provincia». Di certo, il Pd non parte dalla considerazione che l’area in oggetto sia una “zona bianca” ovvero da pianificare. E qui si innesta un discorso più complesso che riguarda il passato quando la vecchia proprietà impugnò le previsioni del piano Rossi e la delibera di adozione con un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica. Il prg prevedeva di trasformare l’area su cui insiste la fornace da industriale a commerciale e residenziale. Su parere del Consiglio di Stato il ricorso venne accolto nel 2004 e la delibera annullata «anche perché non si aveva una piena idea di quale forma giuridica le Zpu dovessero essere dotate» ricorda ancora la consigliera del Pd. Poi, secondo alcune interpretazioni, la delibera di adozione sarebbe stata superata da quella definitiva che invece non è stata mai impugnata dai privati. Ed anche questi argomenti tecnici è presumibile che domani finiranno sul tavolo della civica assise. «L’auspicio -chiosa la Ciabattoni- è che in futuro non si verifichino più situazioni simili e si abbia tempo e modo di affrontare in maniera organica questo argomenti proprio perché riguardano da vicino lo sviluppo urbanistico della nostra città».


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