Il terzo passaggio in consiglio comunale fa portare a termine la cosiddetta variante di Campiglione, uno degli obiettivi del programma elettorale portato avanti dalla maggioranza sin dal 2021, che viene centrato con la definitiva approvazione avvenuta questa sera nella sala all’interno del Palazzo dei Priori.
L’esposizione del progetto da parte di Maria Antonietta Di Felice ribadisce quante novità verranno apportate sul territorio a partire dalla viabilità che prevede il collegamento tra i due quartieri (Campiglione e Molini Girola) separati dal fiume, e un asilo nido. L’assessora all’urbanistica si è dichiarata «orgogliosa di aver raggiunto questo risultato, devo ringraziare per l’innovazione e la grandezza di questo progetto Nomisma per il suo studio, gli uffici tecnici per aver intercettato i finanziamenti, la Seconda Commissione consiliare ed il tavolo di lavoro che sono all’opera dal 2021». A questi ringraziamenti si unisce il sindaco Paolo Calcinaro, per cui il complesso progetto soddisfa tante esigenze in un’area in pieno sviluppo e diretta al futuro: «Ricettività, aree verdi, servizi, scuole, e molto altro, il tutto ottenuto anche grazie ad un continuo dialogo con tutte le realtà coinvolte, sia cittadini che imprenditori».
Unita anche l’intera maggioranza nel delineare i meriti della variante, che si prende il carico di risolvere diversi i problemi e di conquistare nuovi obiettivi quali la residenzialità, l’ulteriore sviluppo commerciale, produttivo ed imprenditoriale, conseguente creazione di nuovi posti di lavoro, centri di aggregazione sociale, aree verdi, asilo nido, e, soprattutto, una nuova e più funzionale viabilità, vista anche la costruzione del nuovo ospedale nel quartiere.
Ma non mancano, come prevedibile e ampiamente dibattuto, le critiche dalla minoranza che, come nel caso dell’intervento del consigliere Malvatani, parla di un eccesso di residenzialità intorno al nuovo ospedale con il conseguente svuotamento del centro storico, o come quelle sulla viabilità stando alle parole del consigliere Vallasciani. Dubbi anche dal consigliere Interlenghi che pone un punto interrogativo sullo sviluppo economico e abitativo dell’area.
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