La variante per Campiglione ha fatto registrare ieri l’ultimo atto, con il terzo passaggio in Consiglio comunale e l’approvazione da parte dello stesso consesso. Le liste La città che vogliamo e Non mi Fermo, attraverso i consiglieri Manolo Bagalini e Paola Gaggia, direttamente coinvolti nel tavolo di lavoro ed espressione del quartiere, esprimono soddisfazione per il risultato raggiunto e rivendicano la bontà del lavoro svolto.
Manolo Bagalini e Paola Gaggia
«A tre anni dalle elezioni, torno a ribadire che un punto qualificante del nostro programma elettorale è stato raggiunto – dichiara la consigliera Paola Gaggia – Si tratta di un percorso di pianificazione urbanistica portato avanti in maniera innovativa. Quella approvata è una variante che guarda al futuro, senza ulteriore consumo di suolo, come sottolineato anche dal sindaco Calcinaro, che può permettere la riqualificazione di vecchie aree attraverso un disegno organico complessivo. Un risultato raggiunto grazie al lavoro di squadra, una variante che permetterà di rendere l’area in questione più moderna, fruibile, nel segno di uno sviluppo comunque sostenibile».
«Ci eravamo dati l’obiettivo di cogliere l’opportunità concessa dal nuovo ospedale per ridisegnare l’area, immaginando anche una nuova e più completa viabilità, necessaria per la complessità dei quartieri di Campiglione e Molini come punti di snodo tra entroterra e capoluogo – aggiunge il consigliere Manolo Bagalini – Possiamo dire con soddisfazione di aver centrato l’obiettivo. L’approvazione della variante intende dare slancio a una residenzialità di qualità, a uno sviluppo commerciale e industriale compatibile, a una viabilità finalmente al passo con una zona della città sempre più strategica per via dei tanti servizi che vi sono e di quelli che saranno garantiti (a partire dal nuovo ospedale). Insomma, adesso abbiamo lo strumento per mettere ‘in rete’ tutte le realtà più importanti di Campiglione. Oltre ad aver raggiunto una delle linee di mandato che ci eravamo dati, infatti, abbiamo adottato uno strumento capace di dare al quartiere la possibilità di sviluppare comparti che stavano ‘stretti’. Uno strumento flessibile per la Campiglione dei prossimi anni, che darà agli interessati la possibilità di scelta in fatto di investimenti».
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