La revoca delle deleghe all’assessore Salvatelli da parte del sindaco sangiorgese Vesprini era stato un fulmine a ciel sereno ieri. Non per la minoranza però che, all’interno di questa manovra, ci vede un piano ben preciso.
«Alla coppia Vesprini – Senzacqua era riuscito tutto, quasi tutto. Hanno preteso e ottenuto che Agostini, Del Vecchio e Vitturini fossero fin da subito fuori dai giochi perché ritenuti pericolosi e con un’immagine troppo legata al passato. Depotenziati i vari Petrozzi, Scriboni, Catalini scientificamente piazzati nelle liste in modo da non entrare in consiglio ovvero, anche se entrati non potessero accampare troppe pretese – dicono i consiglieri d’opposizione -. Solo Salvatelli era sfuggito all’operazione epurazione: le tante preferenze lo avevano portato ad essere addirittura il numero due dell’amministrazione, facendo anche troppa ombra su Senzacqua. Oggi è tutto a posto, solo fedelissimi alla prima esperienza. Rimane solo la Petracci ma è talmente innocua che può stare ancora un po’».
«Ma questa è la destra sangiorgese – conclude il Pd -, da sempre ostaggio dei personalismi e mai concentrata sul bene della città».
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