La rimozione dell’ex vicesindaco: solo una questione di forma? Salvatelli: «Ho dormito un sonno tranquillo»

PORTO SAN GIORGIO - Questione di forma? Difficile da credere. Dietro la defenestrazione dell'assessore Salvatelli si celano anche questioni politiche che riguardano da vicino le correnti in FdI. Intanto l'ex vicesindaco si limita a dichiarare di aver trascorso una notta serena come non accadeva da tempo. Ma la battaglia è solo all'inizio.

di Sandro Renzi

Chi il palazzo di via Veneto lo frequenta  di più e nell’attuale maggioranza si muove a suo agio assicura che era solo questione di tempo. Che il decreto n.11 a firma Vesprini, con il quale ieri sera sono state revocate le deleghe all’assessore Salvatelli, era forse in stand by nel cassetto del sindaco già da un pò e che la notifica del provvedimento in fondo non sarebbe arrivata, contrariamente a quanto supposto, come un fulmine a ciel sereno. Forse neanche per lo stesso Salvatelli che da oggi è fuori dalla giunta e dal Consiglio ma che assicura di «aver dormito un sonno tranquillissimo come non capitava da mesi». Di più non aggiunge al telefono l’ex assessore ai lavori pubblici e vicesindaco, riservandosi qualche giorno per assemblare le idee e passare all’attacco per dare la sua di versione. Confida solo di aver ricevuto decine di messaggi ed attestati di stima e solidarietà, anche da esponenti dell’opposizione, dipendenti comunali, cittadini ed amministratori di Comuni vicini.

Le motivazioni della sua defenestrazione sono contenute sostanzialmente in undici righe del decreto. «Considerato che in data 24 settembre 2023 è apparsa sulla stampa oltre che sui canali social la notizia dell’ingresso ufficiale dell’Assessore Lauro Salvatelli nel partito politico Fratelli d’Italia e che tale decisione era stata maturata ed adottata senza alcuna condivisione con il Sindaco e con la Giunta Comunale; ritenuto che, pur legittimo in relazione alla libertà di azione politica e di espressione democratica del singolo, tale comportamento ha compromesso in modo irrimediabile il necessario rapporto di fiducia alla base delle deleghe conferite, minando al contempo le fondamenta della scelta operata all’inizio del mandato amministrativo che aveva condotto alla nomina dello stesso assessore quale vicesindaco; considerato, pertanto, che la sopra descritta situazione ha sufficientemente integrato la fattispecie tipica
dell’interruzione del rapporto fiduciario posto alla base della nomina assessorile, per cui legittima pienamente la volontà del Sindaco di esercitare il proprio potere di revoca a carico del Sig. Lauro Salvatelli».

Ciò che traspare da queste righe, ad una prima e superficiale lettura, è che a minare la fiducia del primo cittadino verso Salvatelli sia stato soprattutto uno “sgarbo istituzionale” dell’ormai ex assessore il quale, peraltro, non ha mai nascosto le sue simpatie per FdI, come peraltro aveva dichiarato a dicembre a Cronache Fermane. Ma realisticamente, una decisione così importante ed impattante sull’esecutivo, in un momento delicato come quello che vede l’avvio dei lavori per il lungomare o in viale dei Pini, può dipendere da una mancata preventiva comunicazione sull’adesione al partito? Il sindaco può essersi irrigidito al punto di mandare a casa il suo vicesindaco per aver appreso dalla stampa l’ingresso in FdI prima ancora che per il tramite di una telefonata? Appare difficile da credere. In fondo è lo stesso Vesprini a scrivere nel decreto che è legittima la libertà di azione politica e di espressione democratica del singolo. Una questione di forma? Probabilmente bisogna andare oltre la facciata.

L’esigenza di preservare l’identità civica dell’Amministrazione è passata in seconda piano. Non a caso la scelta del sostituito è ricaduta sul giovane consigliere Marco Tombolini, sempre in area FdI, al quale però il sindaco si è guardato bene di assegnare la delega ai lavori pubblici. Buffo, poi, che l’ultima parte del provvedimento di revoca della carica assessorile precisi altresì che «il venir meno della fiducia sulla idoneità del nominato a rappresentare gli indirizzi del Sindaco delegante ed a perseguirne gli obiettivi programmatici, non è in ogni caso da intendersi riferito a qualsivoglia genere di valutazione afferente qualità personali o professionali dell’assessore revocato, né è da intendersi come sanzionatorio», tradotto, massimo rispetto per la persona e nessuna sanzione, fatto salvo che quella è la porta e tanti saluti.

Ora, Vesprini e Salvatelli non si sono mai presi, lo sanno tutti. In qualche caso l’ex assessore ha finito per “offuscare” l’immagine del primo cittadino, non fosse altro perché aveva tra le mani questioni decisive per l’Amministrazione comunale e per il futuro della città, a partire dai lavori sul lungomare sud, che alcuni indicano come il pomo della discordia tra i due. Una gestione che non è stata gradita dal sindaco, anche se fonti informate, riferiscono che è grazie ad Andrea Agostini e alla sua intercessione con ministeri a Roma, che si è riusciti ad avere la proroga del finanziamento dei fondi Pnrr, pari a 5 milioni di euro. Basta dunque un diverso approccio metodologico su un progetto, per quanto importante, per chiudere i rapporti? Probabilmente no. Salvatelli, forte delle sue preferenze, rischiava di fare ombra, secondo l’opposizione, anche a Senzacqua.

Dietro si celano allora pure questioni politiche. C’è chi sostiene che con questa operazione si sia contribuito a stoppare la nascita di un gruppo consigliare in quota Fdi a cui forse stava lavorando il segretario Agostini, amico storico di Salvatelli, ed indirettamente si sia contribuito ad un suo “isolamento” all’interno del partito della Meloni. A vantaggio di chi? Probabilmente dell’area che fa riferimento all’elpidiense Andrea Putzu. Ma chi conosce l’ex sindaco Agostini sa bene che la “questione Salvatelli” non potrà cadere nel dimenticatoio troppo presto. C’è chi si spinge addirittura a sostenere che intenzione di FdI a Porto San Giorgio fosse quella di ordire uno sgambetto a Vesprini ritirando la fiducia magari il prossimo anno per tornare al voto. Insomma, tensioni politiche mai sopite dall’ultima campagna elettorale a Porto San Giorgio, che ha visto FdI rinunciare come gli altri partiti al simbolo per appoggiare la candidatura di Vesprini, stanno riaffiorando. E ora, dopo oltre un anno di amministrazione di centrodestra, ecco riesplodere acredini e ruggini, grazie alle quali l’altro assessore di punta dell’esecutivo, Fabio Senzacqua, che gode invece della piena fiducia del sindaco anche per la rete di rapporti istituzionali che si è creato, ottiene la carica di vicesindaco. Cosa comporterà questo scossone? Non resta che attendere alla finestra.

Colpo di scena, Vesprini revoca le deleghe all’assessore Salvatelli: «Venuta meno la fiducia» In giunta Tombolini


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




Gli articoli più letti