«In merito alle dichiarazioni del Pd sulla revoca del vicesindaco Salvatelli apparse sulla stampa in data odierna, che inquadrano l’evento in un contesto strategico operato dal sindaco nell’intento di neutralizzare i suoi alleati scomodi, sono doverose da parte mia alcune precisazioni, in quanto soggetto citato nell’articolo diffuso a mezzo stampa». A parlare è il consigliere comunale di maggioranza, Renzo Petrozzi, che, come è nel suo stile, non le manda certo a dire. E ne ha per tutti, in maniera bipartisan, dem e primo cittadino.
«Premesso che le mie dichiarazioni pubbliche vengono rese successivamente a colloqui intercorsi stamattina tra me e i consiglieri di minoranza, i quali hanno sottolineato la loro buona fede nei miei confronti, è comunque opportuno ricondursi alla verità dei fatti. Non corrisponde al vero che io non fossi nella posizione di “accampare troppe pretese” come da loro affermato. Il vicesindaco Salvatelli ha ottenuto 226 preferenze nella sua lista, mentre io non ero così distante nei numeri, avendo ottenuto nella lista “Si Può” 201 preferenze, più di quante se ne siano contate per uno degli attuali assessori in carica candidato nella mia stessa lista (il riferimento è all’assessore al turismo Giampiero Marcattili, ndr). Non so se ci sia stata da parte del sindaco un’effettiva intenzione di “depotenziarmi”, come affermato dal Pd, ma anche fosse stato così, l’intento non è per niente riuscito. Io ero in posizione utile per avere un incarico sia in Giunta sia alla Presidenza del Consiglio. Non è certo dipesa dal legittimo risultato elettorale la mancata attribuzione di incarichi al sottoscritto. Inoltre c’è da considerare che i miei oltre 200 voti, al contrario di altri che sono stati frutto di ticket, costituiscono un valore aggiunto e un contributo netto al risultato della lista che altrimenti sarebbe stato a un livello nettamente inferiore, al punto da non ottenere il terzo seggio. Nessuno e, tantomeno il sindaco Vesprini, può “depotenziare” il mio ruolo di consigliere comunale, che non mi è stato attribuito di certo dal sindaco ma è il risultato della volontà degli elettori, cittadini a pieno titolo, in una competizione democratica. Non certo “depotenziato” ma assolutamente motivato dal sostegno costante dei miei tanti elettori a contribuire al bene della città, con scelte quando necessario anche coraggiosamente autonome, continuerò la mia azione seduto al mio posto in Consiglio Comunale».
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