La variante Branella approvata in Consiglio comunale giovedì scorso lascia sul tavolo della minoranza tanti interrogativi ancora aperti e non sono bastate le rassicurazioni del sindaco Vesprini, che ha dettagliato l’operazione, a convincere i consiglieri. «Quasi alla chetichella, dopo essere stata illustrata in Commissione appena
quarantott’ore prima, è stata approvata in Consiglio comunale la delibera di adozione della variante urbanistica dell’area dell’ex fornace Branella. Quella degli ultimi trent’anni è una storia di attesa prima di vedere qualcos’altro al posto della vecchia fornace. Prima il piano regolatore Rossi che incentivava la delocalizzazione del sito produttivo non più compatibile con il contesto urbano. Poi il ricorso avverso l’adozione del piano regolatore. Poi ancora, le vicende interne alla proprietà ed in ultimo la vendita del sito al Gruppo Gabrielli. La variante adottata ha il merito di mettere le condizioni per l’attesa ripulitura dell’area ma niente di più» così l’opposizione.
«Si è sempre detto che questa doveva essere l’occasione per sanare la frattura tra Pian della noce e il quartiere sottostante e non sembra che sia stato previsto niente in tal senso. Ci sarà una strada, parallela a via Pian della noce che ha lo scopo di snellire via Nibbi ma forse servirà a mala pena a sopportare tutto il traffico che si verrà a determinare con l’arrivo dei nuovi residenti e gli avventori del nuovo centro commerciale. Nessun accenno nemmeno al traliccio dell’alta tensione che tanto in passato aveva appassionato qualche consigliere comunale dell’attuale maggioranza. Le opere pubbliche, dalla rotatoria al verde al consolidamento delle scarpate, sembrano evidentemente funzionali agli interessi del privato e al funzionamento dell’attività commerciale» così ancora l’opposizione che suggerisce al primo cittadino di «prevedere in parziale alternativa, spazi per l’intrattenimento, il divertimento o la cultura che tanto mancano alla nostra città. Insomma in linea di principio non siamo contrari a questa variante ma pensiamo che l’Amministrazione comunale limitandosi ad un mero compitino, abbia perso un’occasione per richiedere ed ottenere opere compensative e di urbanizzazione molto più importanti, incisive e qualificanti, non aprendosi ad alcun confronto costruttivo con l’opposizione e la città». Queste le motivazioni che hanno indotto l’opposizione ad astenersi in fase di approvazione della variante.
Sa. Ren.
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