Michele Amurri
Dopo la conferenza stampa dell’ex assessore Lauro Salvatelli e le sue rivelazioni su quanto accaduto il giorno in cui il sindaco gli ha comunicato la decisione di revocare le deleghe, il Pd non fa attendere il suo affondo contro l’Amministrazione Vesprini. «Il sindaco manda a casa il suo vice, nonché assessore ai lavori pubblici, con un comunicato ed una scusa risibile e la città non lo può accettare». Così il segretario dem Michele Amurri.
«I 15 mesi dell’assessorato più importante vengono cancellati in pochi minuti con la più banale delle scuse. La nuova tessera fatta dall’ormai ex assessore è stata la palla al balzo presa dal primo cittadino, per portare a termine un progetto architettato sin dalla nascita della giunta. Come recita una famosa canzone “era già tutto previsto”. Ormai lo sanno anche i sassi che Vesprini ha voluto fuori dalla coalizione tanti ex protagonisti dalla personalità “scomoda” ed adesso il disegno è stato portato a termine con un cinismo che forse in pochi si aspettavano. Ma a tutto c’è una spiegazione» scrive Amurri dando una lettura di quanto accaduto. «Dopo le dichiarazioni di Salvatelli è palese che, essendo l’unica figura capace di “fare ombra”, doveva essere tagliato fuori. I galli nel pollaio di via Veneto non potevano essere due, ed il lavoro ai fianchi del sindaco, svolto dal suo nuovo vice Fabio Senzacqua, ha dato i suoi frutti e chiarito definitivamente chi è che detta la linea dell’Amministrazione». Il Pd, dunque, ritiene che dietro il provvedimento di sfiducia indirizzato a Salvatelli via sia un preciso disegno politico che chiama in causa anche l’attuale vicesindaco Senzacqua. «Purtroppo però, chi pagherà le conseguenze delle lotte intestine della maggioranza saranno i cittadini sangiorgesi, perché l’esecutivo, già molto debole, perde una figura di esperienza con delle deleghe importantissime, in un momento assolutamente delicato visti i tanti lavori che dovranno partire a breve. Anche la fuga dei dipendenti comunali raccontata da Salvatelli è un pessimo segnale, così come preoccupa e non poco la scelta del primo cittadino di tenere per se tante deleghe che chiaramente non gli consentiranno di ricoprire il suo ruolo in maniera adeguata. Mala tempora currunt» chiosa Amurri.
Sandro Renzi
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati