«Volevo condividere con voi questo, la struttura è fatta: è gigantesca…e così si spiega il grande lavoro in officina per creare, assemblare, zincare e verniciare i pezzi. Ora ci vorrà tempo, ve lo dico subito ma il più è fatto…e ne sono fiero!». Così il sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro, sulla realizzazione work in progress del ponte ciclopedonale sul fiume Ete. Un ponte che inizia a prendere, in effetti, forma. L’intelaiatura, lo “scheletro” ormai sono ben visibili, tangibili. Ma il primo cittadino richiama comunque alla moderazione, di fatto. Insomma l’invito è a non accelerare troppo con gli animi e l’euforia. E quel «ci vorrà tempo, ve lo dico subito» parla da solo. In altre parole chi ha pensato di poter pedalare o camminare sull’infrastruttura da qui alle prossime settimane, si tolga il pensiero dalla testa. «Perché quell’inciso? Semplice – spiega il sindaco, contattato dalla nostra redazione – perché voglio essere cauto altrimenti è un attimo che si generano false illusioni. Dovranno essere realizzate molte altre opere. Quali? Basti pensare al fondo del ponte, all’asfalto, all’illuminazione. E poi ci sono il collaudo, le opere spondali. Vanno anche posizionati gli archi che collegano il ponte stesso alle rampe. Insomma se da una parte Calcinaro si dice fiero per il prosieguo dei lavori, dall’altra fa da pompiere ai troppo facili entusiasmi. Ma allora il cronoprogramma? «Parlo solo in presenza del mio avvocato – scherza il primo cittadino – mi avvalgo della facoltà di non rispondere». Dunque si resta al pregresso, ossia che se tutto fila liscio «e non vedo motivi – questo sì, lo dichiara il sindaco – perché non fili» l’opera potrebbe essere fruibile per la prossima primavera.
E a chi punta l’indice sull’ingente esborso di denaro pubblico per realizzare l’opera, Calcinaro replica in maniera tranchant: «Ci tengo ad una precisazione, senza polemica alcuna ma solo per spiegare e meglio fare comprendere tutti: questo stupendo ponte è realizzato grazie alla aggiudicazione di un bando della regione Marche per il finanziamento di ciclovie. I comuni di Porto San Giorgio e Fermo se lo sono aggiudicato finendo in graduatoria sopra ad altri Comuni non finanziati. Quindi se non fosse stato finanziato questo ponte ai nostri Comuni quei soldi – sottolinea il sindaco – non si sarebbero tramutati nel marciapiede sotto casa o in sostegni alle famiglie: semplicemente sarebbero andati ad altri Comuni costieri marchigiani e noi, come spesso accadeva, saremmo stati a guardare a bocca asciutta». Un concetto che il primo cittadino estende a tutti i fondi del piano di resilienza: «Questo accade anche per tutti i milioni in arrivo con il Pnrr: finanziano progetti specifici e indicati dallo Stato e dall’Europa. Se non ce li aggiudichiamo…sono persi. Questo sempre per spiegare come funziona la macchina pubblica! Scusate!».
«Ho visto la genesi di quest’opera dall’inizio, ai tempi in cui ero assessore ai lavori pubblici – aggiugne il sindaco di Porto San Giorgio Valerio Vesprini – e vederla che sta per concludersi e realizzarsi nella sua interezza desta anche orgoglio. La struttura, oltre a dare concretezza alla vicinanza materiale delle due città ed alla sua funzione ciclopedonale, anche da un punto di vista architettonico ha una sua valenza, ha dato forma e corpo ad un progetto e ad un render che ora sono realtà».
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