Caso Salvatelli, Agostini rilancia: «La sfiducia andava discussa con FdI. La delega alla cultura a Tombolini»

PORTO SAN GIORGIO - Conferenza stampa del segretario di FdI, Andrea Agostini, sul caso Salvatelli. Chiesta al sindaco Vesprini la delega alla cultura per il neo assessore Tombolini. «selezionami»

Andrea Agostini

di Sandro Renzi

Erano attese quanto quelle dell’ex assessore Lauro Salvatelli, le dichiarazioni del segretario di FdI, Andrea Agostini, dopo la revoca delle deleghe in capo al vicesindaco disposta dal primo cittadino, Valerio Vesprini. Una sfiducia motivata proprio dall’ingresso dello stesso Salvatelli nel partito della Meloni, non comunicato né condiviso preventivamente col primo cittadino. In poche ore ecco il provvedimento di revoca degli incarichi e l’uscita di Salvatelli dalla giunta. Al suo posto, il giovane Marco Tombolini, sempre della lista Insieme, sempre in carico a FdI. Oggi in conferenza stampa, l’ex sindaco Agostini, dopo alcuni giorni di silenzio, ha detto la sua su questa vicenda che ha scosso l’esecutivo di centrodestra, rilanciando anche sulle deleghe per il neo assessore Tombolini. «Chiediamo la delega alla cultura per  Tombolini» esordisce Agostini.

«Parlo ovviamente in veste di responsabile di FdI a Porto San Giorgio per manifestare la mia vicinanza a Salvatelli. Fare la tessera di Fdi e trovarsi fuori dalla giunta dopo una settimana non può che trovare Fdi solidale con Salvatelli. Ora il partito inizierà a fare politica in città, una città che è preoccupata come lo sono io» così Agostini che non le manda a dire al sindaco Vesprini pur confermano l’impegno a collaborare con l’Amministrazione comunale.

«Quando finì l’esperienza amministrativa di Brignocchi? Quando fu mandato a casa il vicesindaco Fioretti, lo stesso accadde sotto la mia amministrazione con l’uscita di Del Vecchio» sembra voler ricordare l’ex sindaco a Vesprini. Quasi una sorta di avvertimento. Tornando al “caso Salvatelli” Agostini non digerisce le motivazioni che hanno portato il sindaco a revocare la fiducia al suo delfino. «Hai preso la tessera e non lo hai condiviso, cosa significa? – si chiede Agostini-  sul saperlo prima perché? Cosa avrebbe fatto la differenza? E’ grave che la motivazione della sfiducia risieda solo sull’aver preso una tessera. Neanche fossimo in una dittatura. Le voci raccolte in città mi dicono che Salvatelli faceva forse ombra a Vesprini e a qualcun altro. Non so se sia vero, ma non è accettabile una motivazione simile per la sua sfiducia».

Agostini punta l’indice su un paio di episodi che avrebbero lasciato intendere uno sfilacciamento dei rapporti tra l’attuale sindaco e l’ormai ex assessore ai lavori pubblici. «Ho avuto modo di verificare con Lauro due episodi: si chiude l’operazione Villa Colli, grazie al lavoro di Salvatelli, e si pubblica la foto. Lui non c’è e nella nota non compare neanche il suo nome. Poi per due volte la giunta viene convocata senza informare Salvatelli. Rimango al fatto che FdI forse è un problema». E’ un Agostini preoccupato perché ritiene che con questa operazione il sindaco «avrebbe danneggiato la propria immagine con i suoi e con la città. Un sindaco che apre un Comune di venerdì sera, manco fosse un pronto soccorso, per fare un provvedimento di sfiducia, non è comprensibile. O meglio è un messaggio: o stai a quello che dico o sei fuori dalla giunta».

Andrea Agostini

Parla di incoerenza Agostini rivolgendosi all’operato del sindaco. «Profonda mancanza di coerenza di Vesprini. Al vicesindaco che sta lavorando dodici ore al giorno dai il ben servito per una tessera di partito? Questa Amministrazione, non ce lo scordiamo, nasce da incontri fatti a diversi livelli di partito per un progetto che poi è marcato civico. E la lista Insieme nasce principalmente con FdI e Lega. Ricordo che le deleghe vennero condivise ed assegnate alla presenza di rappresentanti di FdI, Fi e Lega. A Salvatelli dovevano andare anche le partecipate. Accordo raggiunto salvo il mattino successivo apprendere che il sindaco avrebbe tenuto per sé le partecipate che dopo sei mesi sarebbero state assegnate a Salvatelli. Impegno mai mantenuto» ricorda ancora l’esponente di FdI. In questi quindici mesi Agostini ha mantenuto un profilo basso intervenendo solo una volta in occasione della procedura di nomina del nuovo direttore della Sgds Multiservizi, ritenendo che la stessa fosse predefinita. «Ora il giudice del lavoro accoglie il ricorso del secondo arrivato. Sono preoccupato perché la Sgds si trova senza direttore, con un presidente che sta lasciando e diversi problemi che attanagliano la società. A questo si aggiunga  l’assenza di un dirigente nella macchina comunale, l’uscita del vicesindaco Salvatelli, il malumore dei dipendenti, insomma un mix che mi porta non tanto ad essere preoccupato per l’Amministrazione quanto  per la città».

Agostini non chiude ovviamente le porte a Vesprini ma ribadisce che il partito ha tutto l’interesse a fare in modo che le cose funzionino. «Abbiamo un ruolo di responsabilità. Ma c’è un’altra questione che mi preme. La concentrazione abnorme di deleghe in capo al sindaco che oltre alle partecipate tiene per sé lavori pubblici ed urbanistica. Non ci sono precedenti in Italia. Adesso è arrivato il momento di tornare a fare politica ed è per questo che chiederò un incontro al sindaco, ogni quindici giorni, aperto ai consiglieri FdI ed agli assessori, per aiutare l’Amministrazione ad uscire dall’impasse e operare al meglio per Porto San Giorgio». Insomma, sembra quasi una operazione di “commissariamento” dell’attività amministrativa da parte del partito della Meloni e chissà se piacerà al sindaco.

«Se abbiamo ragionato insieme ai partiti per distribuire le deleghe, la revoca e la riassegnazione andavano fatte con un passaggio con i partititi – rimarca Agostini – ed attendiamo anche una redistribzuione di deleghe ai consiglieri comunali». Infine un passaggio su quelli tesserati a FdI. «Piena fiducia nei loro confronti, ma non li ho mai testati, devono scegliere se fare vita di partito o attività civica» una dichiarazione che prende spunto dal comunicato stampa firmato ieri dalla lista Insieme a sostegno dell’operato dei Vesprini. Agostini interpreta però questa uscita come «un segnale anche questo di preoccupazione da parte loro per qualche assessore che potrebbe fare la fine di Salvatelli. Avevo invitato i consiglieri ad essere presenti alla conferenza stampa, avevano risposto tutti di sì, poi ho detto che l’avrei fatta da solo, per non creare fibrillazioni. Il mio fine non è fare saltare l’Amministrazione, siamo però in un punto di crisi, e siamo qui per aiutare Vesprini. Se quest’ultimo risponderà di no all’aiuto di FdI, il partito ne prenderà atto».

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