di Giuseppe Fedeli *
Immigrazione o invasione?
Io non so se si tratti di un atto di guerra, ma quello che stiamo fronteggiando, con 127mila immigrati entrati da inizio anno è un’invasione. Un’invasione pacifica, ma comunque un’invasione. Il fatto che l’Austria rafforzi i controlli al Brennero come del resto fa la Francia a Mentone, che gli Stati a noi confinanti stiano sigillando i nostri confini – scrive -, mi fa temere che questa impennata di arrivi non sia un fenomeno estemporaneo ma purtroppo strutturale perché organizzato, con una regia dietro: queste le parole del ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli.
C’è chi sostiene che la Magistratura difenda ad oltranza gli sbarchi (nell’occhio del ciclone la giudice Iolanda Apostolico, colpevole agli occhi del governo di non avere convalidato il fermo di quattro migranti al centro di accoglienza di Pozzallo: provvedimento cui hanno fatto seguito altri dello stesso segno). Si parla di “Manovre” perpetrate ed incentivate dalle Ong, di scafisti, di Soros. La controinformazione (che molti, all’opposizione, dicono fomentata dalla classe dirigente) si domanda quale sia la finalità di tanto interessamento al fenomeno, che da anni ormai ha assunto proporzioni “bibliche”. La risposta la dà il “Piano Kalergi”, che dichiara che gli abitanti dei futuri “Stati Uniti d’Europa” non saranno i popoli originali del Vecchio Continente, bensì una sorta di mescolanza razziale. E’ affermato, a chiare lettere, che è necessario incrociare i popoli europei con razze asiatiche e di colore, per creare il gregge multietnico senza qualità e facilmente controllabile (ergo dominabile) dall’èlite al potere. La futura razza euroasiatica-africana sostituirà la molteplicità dei popoli, rimpiazzandola con diverse personalità, sì da avere un popolo senza più etnie, nazionalità, tradizioni culturali e religione da poter meglio controllare e gestire dall’unica èlite di potere.
Dunque, un solo potere nel “Nuovo Ordine Mondiale”.
Ipotesi fantascientifiche, deliri di chi non opera nella “stanza dei bottoni”? I fatti, purtroppo, non depongono a favore del “complottismo”. Il che -ci tengo a sottolineare- non va confuso con l’aiuto umanitario, che dev’essere assolutamente fornito a una moltitudine di persone, trattate peggio delle bestie da macello, espropriate di ogni dignità: ma “a monte”, ripensando e quindi attuando quanto prima possibile, a livello non solo europeo, una politica, legislativa e di governance, adeguata a una situazione di altissima tensione. Che ha tutti i connotati per degenerare – a non voler prospettare scenari più drammatici- in rivolta sociale.
* Giudice
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