di Matteo Achilli
Inizia a compiere le prime pedalate la macchina organizzativa della “Rghiro” capitanata dal presidente, Marco Frattaroli, che stamattina, presso la sala consiliare di Grottazzolina, ha annunciato la prima grande novità per la sesta edizione di una delle cicloturistiche più apprezzate d’Italia, in programma il 20 luglio 2024.
Dopo cinque edizioni infatti, la “Rghiro” cambia location e si trasferisce da Rapagnano a Grottazzolina, che diventerà dunque sede di partenza ed arrivo di quella che nel corso degli anni sta diventando sempre più una tappa fissa per gli amanti del ciclismo.
«Ringraziamo gli organizzatori per aver scelto Grottazzolina come base della Rghiro 2024 – ha commentato il sindaco grottese Alberto Antognozzi – abbiamo accolto positivamente la proposta che ci è stata fatta Siamo pronti ad organizzare questa manifestazione, che muoverà molti atleti da tutta Italia e dunque rappresenta per noi una grande vetrina a livello nazionale e fonte di promozione turistica per il nostro paese e tutto il territorio. In questi mesi cercheremo di organizzare al meglio l’aspetto logistico, adoperandoci per l’accoglienza ed il ristoro dei partecipanti». Insieme al sindaco, in rappresentanza dell’amministrazione comunale, anche la consigliera Donatella Marconi, che riprendendo le parole del sindaco, ha commentato: »Abbiamo accolto positivamente l’occasione che ci è stata data. Cercherò di creare sinergia tra le varie attività del territorio e la manifestazione, attraverso l’aiuto dei vari comitati e delle associazioni cittadine».
Rghiro rappresenta il connubio perfetto tra sport e turismo, il percorso ad anello di duecento chilometri si snoderà infatti all’interno di tre province, quelle di Fermo, Macerata ed Ascoli Piceno, facendo tappa in una decina di Comuni, da Grottazzolina a San Ginesio, passando per i Piani di Ragnolo, Montegallo, Croce Casale e molti altri. Panorami mozzafiato, ma anche sapori locali, saranno ben sette i punti ristoro dove i ciclisti non troveranno barrette energetiche ad attenderli, ma salumi nostrani, olive all’ascolana e tagliatelle ai funghi porcini e molto altro.
«Rghiro non è una gara, ma una festa alla quale ogni anno partecipano centinaia di ciclisti da tutta Italia. La nostra forza è il connubio tra la parte agonistica e quella ricreativa – dichiara Marco Frattaroli, ideatore della manifestazione – la Rghiro è a tutti gli effetti una randonnèe, che consente di conquistare uno dei brevetti con il quale poter partecipare alla famosa e storica Parigi – Brest – Parigi. La nostra è una cicloturistica, organizzata sotto l’egidia del Csi Fermo, inserita anche nel calendario nazionale della Ari Italia. Il percorso è di 200 km e servono circa dodici ore per completarlo, si parte al mattino presto dalle 5 alle 9 e si torna all’arrivo a metà pomeriggio. I corridori hanno la possibilità di partire alla spicciolata in questo arco di tempo e nel percorso ci sono tre punti Rghiro, fissati a 100km, 140 km e 170km, nei quali i partecipanti possono scegliere di fare inversione e tornare al traguardo, da qui appunto il nome della manifestazione. Nel corso delle edizioni i partecipanti sono aumentati esponenzialmente, abbiamo appassionati che arrivano dalla Lombardia, dal Veneto e da diverse regioni italiane. Prevediamo anche per la prossima edizione un buon afflusso di appassionati. Per questo il 31 ottobre abbiamo organizzato un click-day per le iscrizioni, nel quale ci sarà un notevole sconto sulla quota di partecipazione, iscrizioni che si potranno effettuare anche il giorno stesso della gara con prezzi maggiori ovviamente. Speriamo di ricevere le iscrizioni con anticipo, per poter organizzare nel migliore dei modi l’accoglienza ed i servizi per i partecipanti, che da noi trovano grande attenzione e cura in questo senso».
Non solo sport, ma anche e soprattutto socialità è questo il focus sul quale Frattaroli punta l’attenzione. «La Rghiro ha una percentuale elevata di atleti che arrivano al traguardo dopo un percorso di circa 200 km, circa il 70%, molto più di altre manifestazioni di questo genere. Qui non ci sono orari da rispettare, il ciclista può fermarsi a godere il panorama, scattare foto, ristorarsi, perché questa non è una gara – sottolinea Frattaroli – qui sono nate amicizie tra appassionati del ciclismo, che non si erano mai incontrati prima ed ora escono insieme per qualche pedalata. Oltre alla medaglia di partecipazione, all’arrivo ci sarà anche un pasta party e prevediamo di intrattenere i partecipanti fino a notte inoltrata, con una festa aperta a tutti».
A supportare a livello organizzativo la Rghiro c’è anche il Csi di Fermo, che in questa manifestazione ha uno dei suoi fiori all’occhiello, come ha ricordato il presidente provinciale del Csi, collegato in videoconferenza, Gaetano Sirocchi. Tra i partecipanti alla conferenza stampa odierna c’era invece Giampiero Conti, commissario al ciclismo del Csi Fermo, tra i fautori dell’approdo della Rghiro a Grottazzolina.
«Era una mia ambizione personale portare la Rghiro a Grottazzolina, il mio paese. Una manifestazione alla quale ho creduto molto fin dall’inizio, era un mio obiettivo far crescere la manifestazione e portarla in un centro storico importante. Abbiamo fatto dei sopralluoghi insieme a Marco Frattaroli, che è rimasto soddisfatto di questa location e parlando con il sindaco siamo riusciti a trovare un’intesa – ha dichiarato Giampiero Conti – questo centro storico valorizza ulteriormente una manifestazione, che attraversa tre province e bellissimi scenari. Come Csi già dallo scorso anno la manifestazione è valida come tappa del circuito randonnèe».
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