Da sx Igor Giostra, Michele Ortenzi, Paolo Calcinaro
di Alessandro Luzi
Sembrava uno di quei sentieri inerpicati, in salita, con ai lati pareti di rovi. Quei sentieri in cui è più facile perdersi che arrivare a destinazione. Invece dopo sette anni di progetti, promesse, proteste, cantieri aperti, poi chiusi, poi riaperti, alla fine il risultato tanto atteso è stato ottenuto: questa mattina è stato inaugurato il restaurato piano fiati del Conservatorio “G.B. Pergolesi”. Dall’ufficio stampa dell’istituzione fanno sapere che in totale il costo dei lavori, da gennaio 2021 a ottobre 2023, ammonta a 550.950 euro. 250.950 euro sono arrivati dai fondi Covid, di cui 144.950 sono stati investiti per effettuare degli interventi integrativi e complementari di adeguamento e adattamento funzionale degli spazi delle aule didattiche in conseguenza dell’emergenza sanitaria. I restanti 106mila euro sono stati destinati alla riqualifica delle finiture interne con l’obiettivo di rendere gli spazi scolastici più salubri e confortevoli. La Regione, invece, ha stanziato 300mila euro per il miglioramento degli standard di sicurezza con un rafforzamento locale delle strutture lignee di copertura per la prevenzione del rischio sismico. Insomma, fondi importanti per una struttura fondamentale per Fermo e tutto il territorio provinciale, il Pergolesi appunto. Al momento infatti il Conservatorio fermano conta 450 iscritti provenienti da tutto il mondo, 83 docenti e 20 professionisti che compongono la squadra del personale tecnico. Un bacino di utenti non da poco conto.
«Siamo arrivati alla conclusione di un capitolo che sembrava non dovesse terminare positivamente – ha ammesso il presidente della provincia di Fermo, Michele Ortenzi – invece non è stato così. Quando ho ricevuto l’incarico di presidente, già c’erano degli interventi in itinere. Poi altri sono seguiti. Abbiamo sempre avuto il timore di non arrivare a compimento. Sono state riscontrate tante criticità e sono le stesse che si trovano ad affrontare anche i Comuni. Purtroppo siamo in una fase particolare dell’economia e le dinamiche si riversano sulla nostra quotidianità. Per fortuna è andato tutto per il meglio e oggi siamo arrivati a questo traguardo. Le promesse sono state mantenute. Ciò dà una prospettiva di crescita importante al Pergolesi, già eccellenza del nostro territorio. Ringrazio l’ingegner Ivano Pignoloni e l’ingegner Sandro Vallasciani per il loro impegno in questo iter».
Il sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro, non ha usato mezzi termini e ha puntato il dito contro l’attuale codice degli appalti: «Per quanto riguarda i lavori pubblici ci troviamo davanti a un quadro complicato – ha affermato il primo cittadino -. Tra fondi Pnrr, sisma e bonus 110, le ditte sono oberate. Inoltre la normativa mette il coltello dalla parte del manico alle imprese ed è inadeguata ai tanti finanziamenti del momento. Se un cantiere dovesse procedere a rilento, per le amministrazioni sarebbe sconveniente intervenire perché assisterebbero a degli stop dei lavori. Gli amministratori si trovano tra l’incudine e il martello, cioè tra l’opinione pubblica e le ditte. Adesso però godiamoci questo risultato importante. Conservatorio e Università sono fondamentali per la vita economica, sociale e culturale della città».
Soddisfatto ed emozionato anche il presidente del Pergolesi, Igor Giostra. Non poteva essere altrimenti visto che il traguardo era atteso da sette lunghi anni e la riqualificazione ha causato tanti disagi a studenti e docenti. «Quando le istituzioni di un territorio hanno un rapporto di franchezza e altruismo, i risultati si concretizzano in qualcosa di buono – ha dichiarato il presidente -. Oggi siamo davanti a una notizia eccellente. In questo periodo i problemi di natura logistica da risolvere sono stati tanti e complessi. Distribuire docenti e studenti in altre aule è stato molto difficile ma tutti hanno accettato questi sacrifici. Nessuno ha preso come alibi questa situazioni e tutti hanno cooperato per proseguire nelle attività di formazione e di crescita del Conservatorio. Un ringraziamento alla Provincia e al Comune in quanto hanno mantenuto questo impegno e sono andati contro ogni ostacolo. Oggi ci consegnano una struttura pronta per il nuovo anno accademico e sarà funzionale già da novembre. Quando si mettono le mani su un edificio storico il progetto iniziale subisce sempre delle variazioni e i costi vanno rivalutati».
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