Sul porto il Consiglio si infiamma, Vesprini detta le condizioni: «Sì al confronto se la Marina paga i canoni»

PORTO SAN GIORGIO - Di scena il porto in Consiglio comunale, dove il punto all'ordine del giorno più atteso oggi era quello relativo alla interrogazione presentata dalla minoranza e finalizzata ad avere lumi sulle scelte dell'Amministrazione rispetto alla proposta della Marina che, in attesa della pronuncia del Tar, ha messo nero su bianco alcuni impegni della società per congelare se non addirittura ottenere l'annullamento della decadenza della concessione ed aprire un confronto anche col demanio.

di Sandro Renzi

Chi si aspettava chissà quali rivelazioni dal sindaco Vesprini rispetto alla questione porto è rimasto deluso perché rispondendo all’interrogazione della minoranza che aveva chiesto lumi sulla proposta di componimento bonario della querelle che vede contrapposti Marina srl da una parte ed Amministrazione comunale dall’altra, e formalizzata lo scorso 5 ottobre dalla società amministrata dall’ing. Marconi, il primo cittadino ha sostanzialmente rimarcato quanto già detto nelle scorse settimane e respinto al mittente, cioè la Marina, la proposta stessa se non viene pagato per intero quanto chiesto dal Demanio.

Nelle more di una pronuncia del Tar di Ancona, attesa per il 25 ottobre, al quale la società si è rivolta per ottenere la sospensiva dopo aver impugnato il provvedimento di decadenza della concessione, la Marina ha trasmesso una proposta che, come noto, prevede il pagamento immediato di una somma relativa ai canoni demaniali (circa 208mila euro), inferiore agli oltre 900mila euro richiesti dal demanio, e la realizzazione di alcune opere: una rotatoria, la nuova sede della Capitaneria, una struttura per ospitare le associazioni sportive, il tutto, ovviamente, per stralci. In cambio viene chiesto agli uffici di prorogare di 32 anni la concessione demaniale al fine di riequilibrare il piano economico finanziario, di revocare il provvedimento di decadenza della concessione, di rimodulare le superfici oggetto della concessione demaniale stessa. A fronte di questo, peraltro, la Marina si impegna a presentare una nuova polizza fideiussoria e a rinunciare ad ogni azione per ottenere il risarcimento dei danni, stimato in circa 48 milioni di euro, conseguente alla mancata approvazione fino al 2022 del piano regolatore portuale. Condizione che ha reso impossibile, secondo la società, effettuare gli investimenti programmati. Questa, in estrema sintesi, la proposta indirizzata a tutti i consiglieri comunali. L’interrogazione è stata illustrata dal capogruppo dem, Nicola Loira. «Abbiamo criticato i futuri scenari post decadenza concessione – ha detto l’ex sindaco- chiediamo ora di conoscere gli intendimenti dell’Amministrazione visto che non se n’è più parlato. Sapere se la proposta è stata accolta o meno»

Il primo cittadino ha ripercorso gli ultimi anni di questa vicenda. «All’insediamento ci siamo trovati ad affrontare una situazione surreale per una pubblica amministrazione: 970 mila circa di debito da parte del concessionario per canoni demaniali non corrisposti alla data del 31 dicembre del 2022, di cui questo ente è riscossore per conto dell’agenzia Demaniale di Stato. Oltre a questo 550 mila euro circa di debito per imposte comunali non corrisposte, che gravano direttamente sulle casse comunali e di conseguenza pesano sulle tasche di tutti i cittadini sangiorgesi; e poi mancanza della polizza fideiussoria che, pur essendo obbligatoria, risulta assente dal 2016» così Vesprini che ha definito complessa la situazione ma ha attaccato anche l’ex sindaco. «Inutile rimarcare ancora una volta che la precedente gestione politica della vicenda sia stata approssimativa e  superficiale, come si evince pure da alcuni atti, primo su tutti la missiva a firma dell’allora Sindaco Nicola Loira con la quale quest’ultimo intendeva “restituire alla Regione” la gestione dell’area portuale. E’ del 2016 la lettera con cui veniva avviata la procedura di revoca della concessione demaniale. Procedura mai portata a termine. Ci si domanda quali siano i motivi che hanno impedito la conclusione del procedimento di revoca» ha aggiunto ancora il primo cittadino.

Ed ancora: «Risulta quantomeno curioso che l’attuale minoranza, che in passato ha governato senza dimostrare alcuna capacità o volontà di assumersi le conseguenti responsabilità, oggi dai comodi banchi dell’opposizione, ponga a noi le stesse domande alle quali non sono stati in grado di rispondere quando venivano a loro poste dalla società Marina di Porto San Giorgio». Entrando nel merito dell’interrogazione Vesprini ha quindi affermato che la proposta della Marina «risulta priva di ogni qualsivoglia presupposto transattivo accettabile da parte dell’ente. Manca, difatti, l’impegno al pagamento dell’intero importo dei canoni pregressi nella misura indicata dall’ente riscossore, elemento essenziale e in alcun modo derogabile, per poter instaurare un tavolo di confronto. Solo dopo aver verificato l’esistenza di questo presupposto imprescindibile e dopo un’attenta verifica delle disposizioni comunitarie in materia di evidenza pubblica si potrebbe discutere di un’eventuale proroga di 32 anni come da richiesta avanzata dal Marina srl che, invece, con la proposta di componimento bonario, oltre alla realizzazione di opere già contemplate nel piano portuale, propone a saldo del debito pregresso, il pagamento di soli 155.037,17 euro a fronte di un debito calcolato di  970.516,06 euro. Chi dovrebbe assumersi, secondo voi, la responsabilità di un simile sconto di 815.478,89  euro e del conseguente danno erariale?».

In apertura della civica assise è stato formalizzato l’ingresso in Consiglio di Caterina Donati per la lista Insieme, che prende il posto di Marco Tombolini nominato assessore dopo la sfiducia e la revoca delle deleghe notificati all’ex vicesindaco Lauro Salvatelli. Giulia Marinangeli è stata nominata invece nuovo capogruppo.

 


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