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Qualità dell’aria del Fermano, i dati non ci sono. Spagnoli (Legambiente): «In Regione tutto tace. Materia di loro competenza»

FERMANO – Il presidente del circolo Legambiente fermano “Terramare”, Federico Spagnoli: «Oltre agli ambientalisti, anche il sindaco Calcinaro ha inviato le richieste alla regione per ottenere le centraline ma non sono arrivate risposte»

Federico Spagnoli

di Alessandro Luzi

Com’è la qualità dell’aria nel Fermano? Non si sa ed è l’unica provincia delle Marche in cui non c’è questa informazione. Ecco allora che non rientra nemmeno tra le 105 province italiane inserite del report sull’ecosistema urbano stilato da Legambiente Italia. «Sono diversi anni che la nostra associazione, insieme al coordinamento ambientalista del Fermano, pongono la questione sia in Regione che in Comune – ha puntualizzato Federico Spagnoli, presidente del circolo Legambiente fermano “Terramare” -. Sul territorio non ci sono centraline attive per la misurazione della qualità dell’aria. Il problema va avanti da diversi anni».

Centralina vuota di P.S. Elpidio (foto gentilmente concessa da Carlo Baleani)

Sul sito arpa.marche.it risulta che nelle Marche attualmente sono installate e funzionanti 17 centraline fisse e 2 mobili. Di queste, 3 sono nel Pesarese, 10 nell’Anconetano, 2 nel Maceratese e 4 nel Piceno. Tutte sono gestite dall’Arpam (Agenzia regionale per la protezione ambientale delle Marche). In realtà nel Fermano ci sarebbero: una è a Porto Sant’Elpidio e un’altra a Campiglione. Tuttavia, come un “regalo-scherzo” di Natale, l’involucro esterno non contiene nulla. Sorpresa amara. Perché gli impianti non sono attivi? Eppure, secondo le linee guida Apat (Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i servizi Tecnici), i misuratori della qualità dell’aria devono essere presenti in zone “con una popolazione superiore a 250.000 abitanti o, se la popolazione è pari o inferiore a 250.000 abitanti, con una densità di popolazione per km² tale da rendere necessaria la valutazione e la gestione della qualità dell’aria ambiente a giudizio dell’autorità competente”. Ovviamente la popolazione del Fermano non arriva a 250mila abitanti, quindi servirebbe una valutazione degli organi competenti. Però la densità abitativa si attesta a 193,77 ab./km², invece quella del Piceno è ferma a 163,25 ab./km². Allora perché nella provincia di Fermo non ci sono centraline e in quella di Ascoli ce ne sono ben 4?.

«Sono diversi anni che Legambiente e tutto il coordinamento ambientalista del fermano pone la questione sia in Regione che al Comune di Fermo – ha continuato Spagnoli -. Il sindaco Paolo Calcinaro ci ha risposto che ha inviato diverse richieste agli uffici regionali ma sono tutte rimaste inascoltate. Quindi l’amministrazione comunale ha fatto la sua parte. Nonostante da diversi anni segnaliamo il problema, non sono arrivate mai risposte dalla politica regionale. Né con l’attuale giunta, né con la precedente».

Centralina vuota di Campiglione (foto gentilmente concessa da Carlo Baleani)

Il Fermano ha delle zone critiche in cui sarebbe opportuno misurare lo “stato di salute” dell’aria. «Per esempio, quando la Steat acquistò l’area di Santa Lucia, le associazioni ambientaliste avevano sollevato il problema dell’elevato traffico dei pullman vicino al presidio ospedaliero e agli istituti scolastici – ha sottolineato Spagnoli -. Potrebbero emergere delle criticità anche lungo la ss16, all’altezza di Porto San Giorgio e Porto Sant’Elpidio. Oppure delle centraline potrebbero essere collocate nei pressi delle strutture portuali».

Per ora nulla di tutto ciò: la popolazione del Fermano non è a conoscenza del tipo di aria che aria respira. «Le varie statistiche nazionali sul tasso di inquinamento nella nostra provincia si basano sui dati forniti dalle centraline del Maceratese e del Piceno – ha concluso il presidente -. Tale situazione è abbastanza grave. C’è il vuoto assoluto su questa questione. Ovviamente Fermo non è stata inserita nel report sull’ecosistema urbano proprio perché mancano questi dati. Magari l’aria è salubre, purtroppo non lo sappiamo. Sarebbe opportuno intervenire».


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