FERMO – Se non fossero in atto troppe guerre in giro per il mondo, la metafora per indicare la sconfitta del Basket Fermo contro l’Ascoli Basket sarebbe quella del bombardamento.
Per fortuna si è tratto solo di palle a spicchi quelle che volavano nella palestra di via Leti, eppure hanno comunque fatto sportivamente male. Raramente si è vista in campionati di questo livello una percentuale ai tiri, soprattutto quelli alla distanza.
IL TABELLINO
BASKET FERMO 66: Cipriani 4, Anibaldi 14, Mezzabotta 15, Quinzi, Manfredi, Del Buono 3, Quondamatteo (cap.) 11, Martinelli 18, Andrenacci, Palmucci 1, Santarelli, Poggi. All.re Marilungo, vice Valentini
ASCOLI BASKET 89: Santini (cap.) 10, Falcioni 11, Danieli, Troiani 6, Ravì 10, Tondi, Elling 19, Panfini, Celani, Fioravanti, Felicia 10, Petrucci 23. All.re Pasquali, vice Mazzella
ARBITRI: Thomas Baleani di Civitanova Marche (MC) e Asia Mancini di Fabriano (AN)
PARZIALI: 23-29, 14-26, 12-21, 17-13
PROGRESSIVI: 23-29, 37-55, 49-76, 66-89
NOTE: Tiri da 3: Fermo 7, Ascoli 14. Tiri liberi: Fermo 11 su 13 (85%), Ascoli 7 su 14 (50%). Falli: Fermo 14, Ascoli 13
LA CRONACA
Nella prima metà della gara, i tiratori ascolani sono stati agevolati da una difesa fermana non eccessivamente attenta, ma anche nella seconda metà, quando la squadra locale ha provato a rendere più difficili le manovre offensive degli ospiti, il risultato non è cambiato. In attacco i giallo blu fermani non hanno deluso più di tanto: 66 punti realizzati, quattro atleti in doppia cifra, il tutto a disegnare una performance di squadra più che decente. La difesa poteva essere più attenta già dai primi minuti, senza attendere il terzo periodo, quando la distanza dagli avversari era già considerevole. Resta il fatto che davanti ad un avversario che per quaranta minuti non ha sbagliato sostanzialmente nulla c’era poco da fare.
Onore agli ospiti, ma alla quarta giornata di campionato il Basket Fermo si trova con una sola vittoria e con la prospettiva di giocare la quinta in trasferta con la capolista imbattuta. Un inizio di campionato non brillantissimo, quindi, ma con una volontà di riscatto che non deve mai venire meno nei ragazzi di Marco Marilungo. Iniziando a vendere cara la pelle sabato prossimo a Macerata.
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