“Fermiamo le truffe” a danno degli anziani. Il progetto presentato in Prefettura, ecco l’identikit dei malviventi

FERMO - Presentato in mattinata presso la Prefettura di Fermo, il progetto finanziato dal Ministero dell'Interno “Fermiamo le Truffe”. Ecco i primi appuntamenti e le iniziative per mettere in guardia gli anziani

di Laura Cutini

Presentato in mattinata presso la Prefettura di Fermo, il progetto finanziato dal Ministero dell’Interno “Fermiamo le Truffe”. Lo stesso ministero ha messo a disposizione una cospicua somma trenta mila euro in totale, per permettere gli enti locali di arginare con interventi mirati il fenomeno sempre più dilagante delle truffe ai danni dei più fragili: gli anziani. Il progetto è stato quindi successivamente sviluppato e portato avanti dai servizi sociali del Comune di Fermo, attraverso diverse ulteriori iniziative atte a sopperire la velocità di diffusione di questo fenomeno persuasivo. 

Il prefetto Michele Rocchegiani ha dunque presenziato la conferenza parlando di un «fenomeno criminale particolarmente odioso» che crea notoriamente, non solo un grave danno a livello economico per la vittima, ma anche un notevole danno psicologico, con «l’aumento del senso di inadeguatezza ed insicurezza» nei soggetti più fragili. Per  questo motivo si è cercato, grazie a questa forma di supporto economico da parte dell’ente centrale ed attraverso il Comune di Fermo, di andare incontro alle esigenze dei cittadini più deboli. Già da tempo infatti, i servizi sociali del Comune si sono attivati in questo senso in collaborazione con i rappresentanti della polizia locale, per fare rete e informare gli anziani attraverso la presenza nei centri sociali dislocati nei vari quartieri del territorio e le parrocchie. «Attraverso l’informazione in maniera più capillare possibile, siamo riusciti a dare avvio a questo progetto, con delle riunioni presso dei centri di zona. Gli incontri prevedono di informare gli anziani in ogni luogo: farmacie, parrocchie, nelle piazze – afferma il vicesindaco di Fermo, Mauro Torresi – non da ultimo comunichiamo anche con la divulgazione di un volantino che contiene gli accorgimenti necessari per prevenire le truffe. Ci stiamo muovendo in vari settori, noi reputiamo questo progetto molto importante per arginare un fenomeno in espansione».

E’ l’assessore ai servizi sociali Mirco Giampieri con l’assistente sociale Fiori poi a fornire tutte le date degli eventi che si terranno prossimamente nei quartieri fermani. Si partirà infatti dal 17 novembre presso il centro sociale di Villa Vitali, per proseguire con il 18 novembre al Tirassegno, il 23 novembre a Lido Tre Archi e il 27 novembre a Campiglione. Questi i primi quattro incontri. E’ stato inoltre attivato un numero al quale risponde sempre un incaricato per ogni segnalazione di truffa o sospetto che è lo 0734.284279. «Incontreremo la popolazione nei vari centri sociali, per cercare di sensibilizzare tutta la rete, non solo gli anziani, e cercare di arginare quanto più possibile questo fenomeno» afferma l’assessore.

Presenti, in conferenza, anche il questore di Fermo Luigi Di Clemente, il comandante provinciale dell’Arma, il colonnello Gino Domenico Troiani, quello della Guardia di Finanza, Massimiliano Bolognese, e quello della Polizia locale fermana, il dirigente superiore Vittorio Palloni. Il questore, in qualità di tutore della sicurezza pubblica, definisce “straordinaria” l’iniziativa messa in campo sinergicamente da Comune, forze dell’ordine e prefettura. «E’ indispensabile per noi forze dell’ordine avere a supporto delle nostre operazioni un meccanismo che riesca ad anticipare il nostro lavoro. Purtroppo – prosegue il questore – sappiamo bene che la “maglia” è debole a livello penale. Per cui fare prevenzione in tal senso è fondamentale anche per noi. In questa maniera riusciamo a raccogliere le indicazioni, e veniamo messi in condizione di irrobustire le modalità di circoscrizione di questi fenomeni. Sono delle batterie, spesso provenienti dalla Campania, si muovono spessissimo, cambiando zona. Una maggiore tempestività ci permette di porre un freno a questo tipo di attività che per loro è professione vera e propria. E’ importantissimo pertanto, irrobustire questa tela dal basso attraverso la prevenzione, perché in questo modo riusciamo ad arrivare prima che abbia luogo il reato a domicilio».

Gente senza scrupoli quella descritta dal questore dunque. Personaggi noti e meno noti che sfuggono talvolta alle mani delle forze dell’ordine, per via della loro abilità a circoscrivere gli anziani e i più fragili. «E’ fondamentale ‘fare sistema’ e ‘fare rete’ fra tutte le componenti del tessuto sociale, ora più che mai» aggiunge infine il prefetto Rocheggiani a chiusura della conferenza. E’ il colonnello Troiani dell’Arma dei Carabinieri, a descrivere più minuziosamente l’attività “predatoria” di questi malintenzionati soggetti criminali: «Sono organizzazioni molto abili, preannunciano un problema accorso ad un familiare, che può essere un incidente o addirittura di natura legale rivendicando il pagamento di somme all’anziano preso di mira. Spesso parlano con loro, descrivendo nei dettagli storie, nomi guadagnando la loro fiducia. Li rassicurano. Ed è così che si innesca questo gesto criminale». La fiducia dunque, data dalla conoscenza di fatti e persone della propria famiglia, favoriscono poi successivamente la finalizzazione della truffa criminale, che spesso avviene a domicilio.            

 

 


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