Una vita dedicata alla scuola e all’insegnamento. Maria Luisa Mancini, vera istituzione a Servigliano e nella vallata del Tenna, ha raccolto i suoi studi nel volume “Sulla via del sapere – Scuola Primaria” (Andrea Livi Editore) che presenterà nel teatro comunale a Servigliano giovedì 16 novembre alle ore 17. Quarant’anni da insegnante, punto di riferimento per generazioni di studenti anche dopo il pensionamento, negli anni Sessanta una delle prime maestre d’Italia laureata in pedagogia. Ma anche preside, fiduciaria, vicaria: sempre con l’obiettivo di accompagnare gli alunni nel percorso di crescita sui banchi di scuola. Il libro (230 pagine) si divide in varie sezioni e racconta le esperienze e l’evoluzione della scuola, dal dopoguerra ad oggi: la didattica, l’ascolto, i metodi. La maestra Maria Luisa, oltre all’insegnamento (per 35 anni nella scuola elementare poi primaria a Servigliano, ma in precedenza anche in vari plessi del Fermano), da sempre è un punto di riferimento per tutti. Nella immagine di copertina, una foto molto significativa: la maestra Maria Luisa prende per mano uno dei suoi 7 nipoti, Damiano (il più piccolo), e percorre la via che unisce la propria abitazione al palazzo che un tempo ospitava la scuola elementare. “La maestra che fa amare la scuola con il sorriso”, è il commento di tutti a Servigliano e nei paesi vicini.
“Nel libro – spiega Maria Luisa Mancini – vi sono delineati riflessioni, suggerimenti, pensieri, errori da evitare, il tutto proveniente dal mio lungo iter quale insegnante. Diplomandomi all’Istituto magistrale San Giuseppe di Macerata, iniziai quale insegnante di educazione fisica nella scuola media. Ebbi modo così di conoscere il mondo della scuola. Poi, superato il concorso magistrale, entrai con entusiasmo nel mondo della scuola elementare. Ma ero un po’ delusa, non mi sentivo preparata per affrontare un lavoro così importante e basilare. Ecco perché mi iscrissi alla facoltà di Pedagogia a Urbino: per cercare di affrontare con serenità, competenza e autorevolezza il mio compito. La pedagogia e la psicologia mi hanno consentito di capire meglio l’evoluzione delle idee in materia di educazione-istruzione e di dare quindi un orientamento al progressivo succedersi dei sistemi scolastici”.