di Francesco Silla
Questo pomeriggio, alle 15:30 presso la sala dei convegni della Croce Verde, si è tenuto l’incontro “Donne, diritti e lavoro”, organizzato dalla Cvm. L’evento è iniziato con i saluti istituzionali del sindaco Paolo Calcinaro: «Appuntamenti come questo servono per creare una sensibilità comune. Sette anni fa con l’ambito 19 riuscimmo ad intercettare fondi per costruire una casa rifugio per donne che erano state maltrattate e mi meraviglio di come solo il nostro ambito abbia provato a recuperare quei finanziamenti. I temi del lavoro e dei diritti delle donne sono attuali e devono essere affrontati».
L’incontro, è stato moderato dalla giornalista Asmae Dachan, e ha visto partecipazione in videoconferenza della senatrice, membro della Commissione Lavoro, Susanna Camusso.
«Oggi è difficile fare ragionamenti sul tema della violenza senza pensare a quello che è successo in questi giorni.- ha spiegato la senatrice Camusso – Non possiamo continuare a sommare i numeri di stupri e violenze senza provare a fare qualcosa. Non affrontiamo il problema. In tante occasioni ho detto che il silenzio degli uomini è una forma di complicità. C’è un contesto e un modo di proporsi che giustifica questa situazione. È tutto delegato alle donne. Non c’è un riconoscimento di parità. Le condizioni per sconfiggere questa situazione vanno costruite giorno per giorno da uomini e donne, che si mettono in discussione, e attraverso l’educazione».
Ha poi continuato ragionando sul significato di conflitto: «Viene spesso accomunato alla guerra, questo gli dà un significato negativo. Il conflitto invece è in ogni cosa. La rivoluzione femminista è avvenuta con il dissenso ma manifestato pacificamente. Ogni cambiamento è fatto di dibattito per costruire un orientamento diverso».
«Viene dato un valore inferiore ai lavori di cura. – ha spiegato la senatrice riguardo i lavori assistenziali – Nel sistema sociale sono stati assimilati alle donne, ma non vengono riconosciuti come un vero lavoro, per questo spesso si parla di doppio lavoro. Sono stati e spesso sono ancora luoghi di segregazione per le donne i posti di cura della casa e assistenza agli altri. Sono invece lavori fondamentali e centrali, come dimostrato durante il periodo di pandemia. Molto spesso queste persone rimangono invisibili. Dobbiamo fare in modo che non lo siano».
Camusso ha poi concluso: «Il nostro paese ha fatto un percorso virtuoso sul lavoro femminile. Abbiamo una legislazione avanzata su questi temi. Però c’è da dire che tra la realtà e la legge c’è un divario. Il problema è culturale, e nonostante i progressi legislativi e le politiche attive portate avanti, c’è ancora molto da fare. Siamo un mondo più interdipendente di quello che pensiamo. C’è poi il capitolo migrazioni. Abbiamo purtroppo molta coscienza dell’interdipendenza di merci, meno di quella di diritti umani. In questo meccanismo di interdipendenza riproduciamo tutti gli stereotipi che abbiamo. Le forme di cooperazione ci aprono invece gli occhi sul concetto di bisogno e di aiuto».
Nell’occasione il Cvm ha esposto i suoi progetti in Etiopia e Tanzania a sostegno delle donne. Un tema di grande attualità su cui si è cercato di fare luce, sottolineando le sfide e le difficoltà che ancora oggi donne di età e formazione diversa si trovano a fronteggiare. Altro focus dell’incontro è stato il mondo del lavoro, e le opportunità che riesce ad offrire in Italia. L’evento è stato realizzato in partnership con il Comune di Fermo, Comune di Porto San Giorgio, la Cgil regionale Marche, la Uil regione Marche, la Cisl regione Marche, il Tavolo delle Legalità della Provincia di Fermo, Osservatorio di Genere, NuovaRicerca.AgenziaRes e Commissione Pari Opportunità Regione Marche.
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