di Sandro Renzi
Porto, ancora un colpo di scena. Mentre enti ed uffici sono impegnati a sviscerare la polizza fideiussoria presentata ieri dalla società Marina a garanzia dei canoni demaniali non pagati per oltre 970mila euro e per le due annualità 2023 e 2024, la Corte di Appello di Ancona questa mattina ha accolto il ricorso del concessionario condannando in solido il Comune di Porto San Giorgio e la Regione Marche al pagamento di circa 350mila euro, comprensivi degli interessi, per le operazioni di dragaggio effettuate tra il 2011 ed il 2013 all’ingresso dell’approdo dalla società che gestisce la struttura. La sentenza, che è subito esecutiva, addebita ai due enti anche le spese legali tanto del primo quanto del secondo grado di giudizio.
«Quando affermavo che anche noi eravamo creditori verso il Comune qualcuno ha fatto passare per fandonie le mie dichiarazioni. Ora la Corte d’Appello riconosce la bontà delle nostre istanze e stabilisce che ci vengano rimborsate sia le spese sostenute per il dragaggio all’ingresso del porto quanto quelle legali» afferma l’Ad del Marina, Renato Marconi.
La querelle che vede contrapposti concessionario da una parte e Comune e Regione dall’altra si trascina da qualche anno. Ora la Corte d’Appello mette un punto fermo a favore del gestore del porto. Ovviamente c’è sempre il terzo grado di giudizio al quale, molto probabilmente, si appelleranno entrambi gli enti. «Nel frattempo, poiché la sentenza è subito esecutiva, qualcuno deve pagare. Comune e Regione vengono riconosciuti responsabili in solido, noi chiederemo i soldi al Comune che poi potrà a sua volta ottenere il rimborso dalla Regione poiché il dragaggio è una competenza che fa capo proprio a quest’ultima» chiarisce ancora Marconi, ovviamente soddisfatto per questa pronuncia dei giudici che «confermano quanto andavo dicendo da tempo». L’Ad del Marina è tornato ancora sull’altra vicenda che vede protagonista la polizza fideiussoria. «Abbiamo fatto tutto in regola – chiosa – la polizza è valida, non resta che aspettare». A questo punto si attendono le contromosse dell’Amministrazione Vesprini che rischia di dover fare i conti con un inatteso debito fuori bilancio derivante dalla sentenza.
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