«Scelta miope sacrificare le tamerici per 30 parcheggi» il grido di protesta al presidio ambientalista

PORTO SAN GIORGIO - Questa mattina la manifestazione contro il taglio delle tamerici. Presente anche il Pd, dall'ex sindaco Claudio Brignocchi ad Andrea Di Virgilio, Michel Amurri, Antonello Cossiri, Roberta Bonanno, ai consiglieri all'apposizione Catia Ciabattoni, Nicola Loira, Elisabetta Baldassarri, Christian De Luna

di Serena Murri

Bandiere e striscioni contro la rimozione delle tamerici sul lungomare sud. Questa mattina, i comitati hanno organizzato una manifestazione per sensibilizzare sull’importanza di salvaguardare il filare di piante. Striscioni e bandiere. Numerose le associazioni ed i comitati, a partire dal comitato per il lungomare, che animano il dibattito sul tema da tempo. Era presente anche il Pd, dall’ex sindaco Claudio Brignocchi ad Andrea Di Virgilio, Michel Amurri, Antonello Cossiri, Roberta Bonanno, ai consiglieri all’apposizione Catia Ciabattoni, Nicola Loira, Elisabetta Baldassarri, Christian De Luna.

Il presidio, organizzato dai comitati che si dedicano al tema da circa 2 anni, ha visto un’ampia partecipazione, fra bandiere di Legambiente e numerosi striscioni che incitavano a salvare gli alberi presenti. L’iniziativa, seppur attesa e partecipata, rischia di rimanere -però- una protesta fine a se stessa, visto che il filare di alberi, a breve dovrà essere rimosso, per la realizzazione del progetto di riqualificazione del lungomare, con 4 milioni di fondi del Pnrr e -proprio per questo- l’amministrazione è intenzionata a tirare dritto. Durante gli interventi, i referenti dei comitati hanno invitato i presenti, a presenziare al consiglio comunale di martedì durante il quale verrà discussa la mozione inerente agli alberi richiesta dalla minoranza.

«La libertà è partecipazione -ha esordito con Gaber, Luca Romanelli- è la linfa di una società libera. Questa linfa vorremmo che restasse nelle vene di queste splendide tamerici. Sono 58, piantate negli anni 70, hanno un valore storico e monumentale. Secondo Valido Capodarca, questi alberi si qualificano come un patrimonio forestale di tipo ambientale e da tutelare. L’amministrazione sostiene che verranno trapiantate. Sembra che ne spostino 25 e che non sopravviveranno, trapiantarli significa farli morire. La possibilità di sopravvivenza si stima al 25%. Guardate quanto sono belle in questo momento. Vogliono mettere gli alberi di giuda, che sono piccoli e per crescere ci mettono tempo, ma non è adeguato in prima fila di fronte al mare ad affrontare la salsedine. Vogliono farle morire e buttare via i soldi. Ci avevano detto che sarebbe stato un progetto partecipato ma di fatto, gli unici che sono stati ascoltati, sono stati i balneari, come se il lungomare fosse solo di loro interesse. Il lungomare è di tutti e non patrimonio di una categoria. Il filare delle tamerici verrà eliminato, per crearne un altro e mettere al posto delle piante 30 parcheggi che invece sarebbero reperibili al mercato ittico e al porto».

Federico Spagnoli, Legambiente ha sottolineato il valore ecologico «degli alberi e il verde fanno frescura, ombra e assorbono anidride carbonica, producono ossigeno, invogliano le persone ad andare a piedi. Questo filare è un esempio di come il verde possa essere bello e utile alle persone che serva ad un lungomare vivibile a piedi. Pensate cosa sarebbe questo lungomare senza queste tamerici con il caldo di luglio, diventerebbe un luogo invivibile. Il filare è importante nella sua interezza, raro da trovare altrove. Sono piante che hanno 50 anni, non possono essere sostituite con piantine. Fanno parte del valore della città e della sua storia e tagliarle significa tagliare una parte della memoria». Tra i vari interventi che si sono susseguiti, anche quello di Fabio Vallarola, presidente FIAB che ha ricordato «già al nord il turismo si sta trasferendo dalle auto alle bici in maniera massiva, è l’unica forma di turismo che cresce. Serve un progetto che guardi alle nuove generazioni alle quali non si può dire che si tagliano gli alberi».


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