di Sandro Renzi
Il ricordo di Luigi Fioravanti, scomparso una settimana fa, e poi un passaggio quanto mai opportuno sulla giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Si è aperto così il Consiglio comunale di Porto San Giorgio questa sera, atteso soprattutto dagli ambientalisti che si sono ritrovati in Comune, dopo la manifestazione di domenica sul lungomare sud, per conoscere le reali intenzioni dell’Amministrazione comunale rispetto al futuro delle 60 tamerici protagoniste, loro malgrado, del progetto di riqualificazione del lungomare stesso grazie ai fondi del Pnrr.
La posizione delle associazioni che si stanno battendo per salvare le piante dal taglio e dallo spostamento in altra sede sono abbastanza chiare e sono state espresse dal portavoce Luca Romanelli nella partecipata manifestazione di due giorni fa. «Il progetto definitivo è stato approvato senza perizia arborea che è stata invece commissionata dall’Amministrazione comunale successivamente -aveva ricordato lo stesso Romanelli- ci risulta che solo 6 piante sono malate mentre le altre 52 possono continuare a vivere. Sembra invece che 34 verranno tagliate e 25 spostate. Quest’ultime, che hanno 50 anni, difficilmente potranno vivere dopo un trapianto. La loro possibilità di sopravvivenza si aggira intorno al 25%. Alla fine insomma avremo poche tamerici e per lo più decontestualizzate». Ambientalisti contrari anche alla piantumazione degli alberi di giuda sul lungomare. «Non sono adatti per stare in prima fila mare» aveva ancora lamentato Romanelli, critico per una assenza di confronto «dal momento che ci era stato promesso un inter partecipato. Invece gli unici ad essere stati coinvolti sul progetto sono stati i balneari. Un filare che viene eliminato per crearne un altro più ad est di qualche metro ha per obiettivo quello di ricavare parcheggi».
A tenere accesi i riflettori sulla questione tamerici ci ha pensato anche l’opposizione con una mozione discussa in Consiglio. Ad illustrarla la consigliera del Pd, Catia Ciabattoni che ha chiesto a nome del centrosinistra di «annullare la decisione di spostare ed abbattere le piante e di mantenerle dove sono, cercando di reperire i parcheggi non più realizzabili nelle immediate vicinanze». Mozione che invitava l’Amministrazione Vesprini ad apportare la modifica, con apposita variante in corso d’opera «per mantenere e conservare tutte le essenze arboree costituite da tamerici e presenti da decenni nella zona dell’intervento, eliminando lo spostamento dell’attuale asse di spartitraffico da lasciare invece nell’attuale posizione ed eliminando l’attuale previsione di spostamento verso ovest dello spartitraffico, dell’abbattimento delle piante e della loro sostituzione con altre essenze arboree». Ciabattoni, a nome dell’opposizione, ha chiesto quindi un chiarimento rispetto anche alle garanzie che il sindaco Vesprini e l’ex assessore Salvatelli avevano dato in passato rispetto alla volontà di mantenere le tamerici in loco. «Abbattere un filare storico di tale portata è inaccettabile» ha detto la Ciabattoni chiedendo di votare la mozione. Voto che però non è stato concesso, regolamento comunale alla mano. Via dalla mozione, invece, rispetto al testo originario protocollato in prima battuta dal centrosinistra, la parte in cui la minoranza chiedeva in via subordinata di recuperare tutte le tamerici e di ricollocarle in un tratto di lungomare sul quale si sta intervenendo con i lavori di riqualificazione.
Per la maggioranza, a prendere la parola è stato per primo Andrea Rogante (lista Insieme) il quale ha sottolineato come nessuno dell’Amministrazione abbia mai parlato di abbattimento delle piante bensì di spostamento delle stesse. «La macchina che si è messa in moto non è quella a difesa delle tamerici ma contro questa Amministrazione» ha aggiunto Rogante evidenziando la connotazione politica che a suo giudizio avrebbe assunto la protesta degli ambientalisti. E sempre dai banchi della maggioranza il consigliere Alberto Giammarini (Psg si Muove) ha liquidato con una battuta la protesta «molto rumore per nulla» difendendo le scelte progettuali della giunta. Elisabetta Baldassarri del Pd ha rincarato per l’opposizione la dose affermando «mi sarei aspettata che il voto sulla mozione fosse ammesso anche per una assunzione di responsabilità da parte della maggioranza su questo argomento». Anche Christian De Luna, consigliere dem, è tornato sul progetto del nuovo lungomare contestando le scelte fatte. «Speriamo che in sede di rendicontazione questi fondi verranno erogati e comunque evitando di intervenire sulle tamerici potevate fare i parchi sul lungomare che avevamo suggerito». Giuseppe Maccarone (lista per PSg) contestando la mozione ha affermato che la stessa «non è un atto di prospettiva per la salvaguardia ambientale ma ostacola di fatto il progetto». «Alcune tamerici, come dice la perizia dell’agronomo, sono pericolose per la sicurezza e dovranno essere tagliate ma altre verranno spostate» ha ricordato la consigliera Valeria Fermani (lista Insieme). Anche Caterina Donati (lista Insieme) è intervenuta a difesa del progetto.
L’ex sindaco Nicola Loira ha ribadito «che le tamerici sono piante che hanno caratterizzato la nostra città ed il nostro territorio in questi decenni. Non si fa un’opera contro manifestando, si fa rumore piuttosto per una operazione importante di impatto su questa città. Non si tratta di tagliare un albero, di violare il regolamento del verde, ma andiamo ad incidere su un qualcosa che ha carattere monumentale. Ma per che cosa? Per quale motivo? Perché viene sacrificata? Per un vezzo progettuale, per una scelta fatta magari da chi è avulso dal contesto locale, o c’è una scelta precisa di questa Amministrazione che vuole ridistribuire gli spazi senza tenere conto della decisione finale? Una perizia di variante che vada a modificare questa decisione è ancora possibile». Dai banchi della maggioranza Andrea Susino (lista Si Può) ha fatto il paragone con i lavori effettuati sul lungomare di Porto Sant’Elpidio dove una Amministrazione di centrosinistra ha abbattuto delle tamerici. «Garantiamo la massima garanzia su quelle piante. Lasciateci lavorare e vediamo passo dopo passo cosa accadrà». E’ stato poi il sindaco Valerio Vesprini a ribadire la posizione della sua Amministrazione dopo aver ripercorso la cronostoria del progetto. «Il progetto di massima è sulla falsariga di quello della passata Amministrazione. Abbiamo incontrato i comitati e le categorie in questi mesi, ma quando il comitato stesso sembrava dovesse progettare il lungomare ho messo dei paletti. Abbiamo quindi fatto una commissione consigliare per illustrare il progetto, ribadendo che avremmo spostato e salvaguardato le tamerici. La Regione, in sede di conferenza dei servizi, ha tolto i varchi in spiaggia perché ritenuti consumi di suolo. Dopo le modifiche ed i pareri, grazie alle risorse risparmiate, abbiamo previsto nell’esecutivo un filare di piante fino alle Canossiane». Il sindaco ha in sostanza assicurato che le piante verranno spostate di 3 metri nello stesso sedime. «La memoria storica viene difesa, avremmo potuto tagliare e ripiantumare nuove tamerici, sarebbe stato più semplice, invece procediamo con lo spostamento delle essenze arboree esistenti». Capitolo parcheggi. Le categorie con cui i tecnici e l’Amministrazione hanno discusso del progetto hanno evidenziato la necessità di mantenere gli stalli per fare fronte a diverse esigenze come ad esempio lo scarico ed il carico delle merci. Infine Vesprini ha accusato la minoranza di «incoerenza» per aver modificato ieri il testo della mozione cancellando l’ultima parte che impegnava la giunta a valutare la possibilità di procedere per l’appunto con lo spostamento delle tamerici.
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