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Pizzicati i fratelli della truffa del “cambia soldi”, erano l’incubo dei commercianti: per loro scatta il foglio di via obbligatorio

PORTO SANT'ELPIDIO - La vettura che usavano era stata monitorata per molto tempo dal sistema di telecamere del portale “interceptor” dal quale era emerso che, nel corso della stessa mattinata, il veicolo era stato ripreso in altri Comuni del circondario. Tale elemento è risultato assolutamente indicativo del fatto che la coppia stesse, con tutta probabilità, osservando con cura alcuni esercizi commerciali dove colpire con l’ormai collaudata tecnica, considerando anche che, solo pochi giorni fa, avevano truffato un esercizio di un paese del Maceratese, dunque a pochi chilometri di distanza. Sono in corso da parte degli uffici investigativi della Questura ulteriori approfondimenti per accertare la responsabilità della coppia in ulteriori truffe in altri paesi dell’entroterra fermano

di redazione CF

Il questore di Fermo, Luigi Di Clemente, ha emesso nella giornata odierna due fogli di via obbligatori per quattro anni, dal Comune di Porto Sant’Elpidio, a due fratelli di origine campana.
La coppia infatti è risultata gravata da numerosissimi precedenti penali per molteplici truffe ad esercizi commerciali in tutta Italia soprattutto con la tecnica del cambio resto. Frequenti sono stati i casi in cui, operando in coppia, carpivano la fiducia del personale addetto alla cassa degli esercizi commerciali riuscendo a farsi consegnare, a titolo di resto, somme di gran lunga eccedenti l’importo versato per l’acquisto di prodotti o consumazioni dal valore irrisorio.

Ad attirare l’attenzione degli operatori è stata la circostanza che la coppia di fratelli viaggiava su un’autovettura di piccola cilindrata, intestata ad una persona estranea ai fatti, che era segnalata su un portale in uso alle forze dell’ordine, denominato “interceptor”, come mezzo utilizzato da soggetti dediti appunto alle truffe. Una volta fermati a Porto Sant’Elpidio, i due non hanno saputo spiegare i motivi della loro presenza in città. Da qui i sospetti degli agenti della volante della questura di Fermo.

«La vettura era stata monitorata per molto tempo – i dettagli della Questura – dal sistema di telecamere del portale “interceptor” dal quale era emerso che, nel corso della stessa mattinata, il veicolo era stato ripreso in altri Comuni del circondario. Tale elemento è risultato assolutamente indicativo del fatto che la coppia stesse, con tutta probabilità, osservando con cura alcuni esercizi commerciali dove colpire con l’ormai collaudata tecnica, considerando anche che, solo pochi giorni fa, avevano truffato un esercizio di un paese del Maceratese, dunque a pochi chilometri di distanza. Sono in corso da parte degli uffici investigativi della Questura ulteriori approfondimenti per accertare la responsabilità della coppia in ulteriori truffe in altri paesi dell’entroterra fermano, attuate con le modalità descritte. Il provvedimento irrogato è destinato a coloro che, per tenore di vita, si debbano considerare, sulla base di elementi di fatto, che vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuose, quando, con il loro atteggiamento, siano considerati pericolosi per la sicurezza pubblica e si trovino fuori dai luoghi di residenza, senza plausibile motivo. Con questa misura, i due fratelli non potranno più fare ritorno nel territorio comunale di Porto Sant’Elpidio per quattro anni, salvo autorizzazione del questore. La misura massima si è resa necessaria perché  la coppia è risultata già gravata da altri provvedimenti analoghi emessi da altrettanti questori distribuiti su tutto il territorio della penisola».


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