di Matteo Malaspina
La corsa liberatoria di 65 metri per festeggiare il gol del 2-1 contro la Juventus Next Gen nel finale è stata come una scena di un film. Un scena che racchiude la gioia, la tenacia e competenza di un uomo che è ritornato a Fermo quando la nave stava affondando, ha ripreso il timone e con scelte decise è riuscito ad invertire la rotta e a navigare in acque leggermente più tranquille. Se la Fermana ora si trova, sì ultima, ma a -6 dalla zona salvezza con tutto il girone di ritorno da giocare e con il mercato di gennaio che sta per aprirsi, grande merito è sicuramente di Max Andreatini, il direttore sportivo romagnolo messo alla porta l’estate scorsa e richiamato qualche mese fa per risistemare i cocci di una stagione che rischiava di essere un’anonima discesa verso l’inferno della serie D
«Quando sono arrivato mi sono reso conto di quello che era la situazione. Vivendo e capendo quali potevano essere le criticità, per quello che è il mio ruolo, mi sono dovuto assumere le responsabilità di fare certe scelte anche se potevano sembrare rischiose o pericolose – dice il direttore sportivo canarino ai microfoni di Radio Fm1 durante la trasmissione Salotto Gialloblu, spiegando le esclusioni dal progetto tecnico di Laverone, Calderoni e Padella -. La squadra non rispondeva, la classifica era sempre più pesante e i risultati non arrivavano. Ho fatto una tara che era quella di capire che nella squadra c’era una cappa di pesantezza dettata da negatività e ho voluto alleggerire con la spensieratezza di giocatori che fremevano per far vedere il proprio valore. I tre ragazzi messi ai margini del progetto, devo dire, che si sono sempre comportati da professionisti ma avere in una squadra troppi giocatori di un certo carisma e di un certo passato non è una buona cosa. Ho fatto questa scelta e troveremo la migliore soluzione per loro».
IL MERCATO
Per una Fermana che ora viaggia «a gas aperto, con anima e gambe, anche se con una tecnica inferiore», il mese de gennaio diventa decisivo. Urgono rinforzi e in fretta. Max lo sa e da diversi giorni è già a lavoro, con il telefono che si è fatto ancora più bollente dopo la vittoria di sabato scorso. «La squadra va rinforzata e va fatto in maniera veloce perché non possiamo perdere il mese di gennaio. Rinforzata non significa prendere chissà quale giocatore ma dobbiamo aumentare la qualità di questo gruppo in ogni reparto – dice Andreatini -. Dobbiamo prendere giocatori con una motivazione altissima. Quello che cerco è il cuore, la gamba e la qualità, non il nome».
Una linea di pensiero netta, condivisa anche da mister Stefano Protti e da tutta la società perché, come spiega il direttore, «la linea di pensiero deve essere unica per non perdere energie. In questo momento la salvezza della Fermana diventa una cosa di vita o di morte. Retrocedere sarebbe una tragedia sportiva troppo grande per chi ama questa squadra. E chi non ci crede, deve fare un esame di coscienza e cambiare maglia».
I SINGOLI
«Con Giandonato, quando sono arrivato ho parlato un’ora e gli ho detto che forse era il momento di fermarsi un attimo. Il giocatore era in difficoltà perché forse è quello che ci tiene di più e soffre questa situazione il triplo rispetto agli altri – continua il ds facendo luce anche sulle tre panchine consecutive del campionato -. Sabato ho parlato con Chiellini (ds della Juve NG) e mi ha detto come loro avevano fatto un pensierino per riportarlo a Torino. Ma Giandonato ce l’abbiamo noi e ce lo teniamo stretto».
Per quanto riguarda invece Gasbarro che è diventato un leader della difesa ma che, secondo accordi precedenti, potrebbe lasciare i colori gialloblu, Max è stato netto: «Non sarebbe stato un contratto che io avrei avallato a queste condizioni. Andrea ha preso in mano una difesa giovane e se penso che dovrò farne a meno mi innervosisco. Se sono stati fatti dei discorsi con il giocatore io non cambio le carte in tavola. Sicuramente ci parlerò e proveremo a trovare una soluzione comune»
I PROSSI APPUNTAMENTI
«La società aveva piacere di organizzare la cena di Natale questa settimana ma con lo staff e la squadra abbiamo deciso di rinviarla. Tutto questo sta a dimostrare quanto ci teniamo a provare a fare risultati anche in campi ”proibitivi” come quello di Pescara sabato prossimo. Una mentalità che fino a qualche settimana fa era solo difficile da pensare – dice Andreatini -. Sarà una partita fondamentale, impari a livello di qualità però abbiamo dimostrato in queste ultime settimane che ci siamo anche noi ed esserci vuol dire tanto. Tutte le settimane, da qui a fine maggio, dobbiamo prendere punti e non esiste blasone che tenga».
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